13 anni componeva già una Messa. Il Granduca di Toscana Leopoldo II lo mandò a studiare a Venezia con Giuseppe Sarti. Compiti gli studi si volse ai teatri. Le sue opere vennero accolte con grande successo, ma disgustato per le ingiustizie che gli usarono, si ritirò deciso di non più occuparsi di musica. Era Maria che permetteva questo perché voleva che egli si occupasse nella musica sacra e desse tanta gloria a Lei e al suo Divin Figlio.
Compose una meravigliosa Messa in LA, in occasione della festa di S. Cecilia ove rifulge tutta la sua immensa dottrina di contrappuntista unita ad una soave ispirazione religiosa.
Questo lavoro suscitò tale ammirazione anche all'estero che persuase il maestro a dedicarsi poi alla musica sacra.
Compose altre 10 Messe, il Dixit, il Miserere, il Te Deum, la celebre Ave Maria e molte altre opere.
E dopo una vita tutta spesa nell'onorare Iddio e la Vergine SS.ma spirava serenamente il 15 marzo 1842 assistito da Colei che «salva i suoi» e che santifica coloro che l'amano.
POESIA: A MARIA VERGINEMaria Vergine bella,
Scala che ascendi e guidi all'alto cielo,
Da me leva quel velo
Che fa sì cieca l'alma tapinella.
Vergine sacra, del tuo Padre Sposa,
Di Dio sei Madre e Figlia;
O vaso picciolino, in cui si posa,
Colui che il Ciel non piglia,
Or m'aiuta e consiglia
Contro i mondani ascosi e molti lacci.
Priegoti che ti spacci,
Nanzi che io muoia, o Verginetta bella.
Porgi soccorso, o Vergine gentile,
A quest'alma tapina,
E non guardar che io sia terreno e vile,
E tu del ciel Regina.
O stella mattutina,
O Tramontana del mondan viaggio,
Porgi il tuo santo raggio
Alla mia errante e debil navicella.
B. IACOPONE DA TODI.