Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

6. DOMENICA III DOPO L'EPIFANIA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 21 gennaio 19681

Lettura del santo Vangelo secondo Matteo.
Gesù, disceso dalla montagna, fu seguito da una grande folla. All'improvviso si presentò un lebbroso che si prostrò ai suoi piedi, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi guarirmi». Gesù stese la mano e lo toccò: «Lo voglio, sii guarito». E subito sparì la lebbra. Gesù aggiunse: «Mi raccomando non dirlo a nessuno; ma va' a presentarti al sacerdote e fa' l'offerta prescritta da Mosé per avere il certificato di guarigione». Poi Gesù entrò in Cafarnao e gli si presentò un centurione che lo pregò: «Signore, il mio servo giace paralizzato in casa e soffre terribilmente». Gesù a lui: «Io verrò e lo guarirò». Il centurione soggiunse: «Signore, non sono degno che tu entri nella mia casa, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, sebbene subalterno, ho dei soldati ai miei ordini e non ho che da dire a uno: Va', ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene; al mio servo: Fa' questo, e lo fa». Gesù, all'udire queste parole, restò ammirato, e disse: «In verità vi dico: non ho mai trovato una fede così grande in Israele. Molti verranno dall'Oriente e dall'Occidente e parteciperanno con Abramo, Isacco e Giacobbe al regno dei cieli; mentre i figli del regno saranno gettati nelle tenebre più fitte, [ove sarà pianto e stridore di denti]». E disse al centurione: «Va', e ti avvenga come hai creduto». Sull'istante il servo si trovò guarito»2.
Due punti: «Se vuoi guarirmi», dalla lebbra. E Gesù guarì dalla lebbra.
Secondo: la guarigione del servo: «il mio servo sarà guarito», allora, secondo il volere di Gesù Cristo.
C'è stato, quindi, la fede, sia nel primo caso, sia nel secondo, pure la fede. E oggi domandare al Signore una fede più profonda.
La fede è la virtù soprannaturale per cui crediamo sull'autorità divina ciò che Dio ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa3.
Dev'essere ferma la fede, incrollabile, sincera, universale. Chiedere al Signore questa grazia di una fede profonda, ferma, incrollabile, sincera, universale. Questo lo chiediamo ricevendo la comunione. Quello che è fondamentale per vivere e salvarci è la fede. La fede è necessaria per salvarsi, è la cosa fondamentale per arrivare alla salvezza e alla santificazione.
38
Però la conoscenza delle verità rivelate non urge allo stesso modo: l'esistenza di Dio rimuneratore e i due misteri principali della fede, sono necessarie di necessità di mezzo; e cioè, sono necessarie, la fede di necessità di mezzo; queste sono i misteri principali per la salvezza, anche per gente che non ebbe molta istruzione. Questo, assolutamente necessario per la salvezza.
Secondo: il Credo, il Padre nostro, l'Ave Maria, il Decalogo, i sacramenti, sono necessarii di necessità di precetto. Tutto questo, di precetto, obbligo, sì. Quindi il Credo, il Padre nostro, l'Ave Maria e i comandamenti, cioè il Decalogo (e sì, adesso si salta un poco i comandamenti) e i sacramenti son necessari di necessità di precetto, cioè, comando. Bisogna che noi seguiamo cominciando dal Credo fino alla necessità di precetto. E per la perfezione, terzo.
Le altre verità basta crederle con atto generale di fede senza escluderne alcuna. Quindi si può fare, recitare una giaculatoria senza (...) escluderne alcuna; e cioè, senza che noi possiamo recitare tutto, tutto che è nel catechismo; tutto insieme crediamo, in generale, tutte le verità di fede.
39
Ma quelle che sono le verità principali sono da professarsi. Gli atti di fede, preghiere, segni di croce, giaculatorie, ecc., obbligano davanti a Dio all'inizio dell'uso di ragione, nelle tentazioni, nei dubbi contro qualche verità, nel compimento di importanti doveri cristiani e nei pericoli di morte. Quindi, davanti a Dio, atto di fede per comprendere tutte le verità di fede, di dichiararle. E, secondo, davanti agli uomini, confessando e difendendo la fede senza timore e rispetto umano contro chi la nega, ne dice male e la bestemmia. Ripeto questo: davanti agli uomini confessando e difendendo la fede senza timore e rispetto umano contro chi la nega e dice male e la bestemmia.
40
Bisogna che... L'atto che è più prezioso è la fede. Si potrà pensare alla speranza, all'amor di Dio, ma prima bisogna che sia fondamentale, ed è l'atto principale, la fede. Molte persone spirituali che passano subito alla carità. Ma bisogna che, in primo luogo, si arrivi e si protesta la fede. Quindi, l'atto che ci porta alla perfezione, alla santificazione, la fede, la fede, sì. La fede, quel che sono nel Credo e che sono nelle verità che (...) abbiamo ricevuto da Gesù Cristo, dal Vangelo. C'è anche nelle anime buone che passano solamente, subito alla carità, cioè all'amore di Dio, all'amore del prossimo. Ma prima bisogna che ci sia l'atto di fede, sì. Fede profonda, costante, e sia che ci sia... e sia che si arrivi alla Messa, sia che si arrivi all'Adorazione, sia che si facciano le preghiere, bisogna sempre che il primo passo, quello che è sostanziale, la fede. Se si costruisce una casa e la si mette sopra il terreno semplice, la casa poi non sta su1. Bisogna che ci sia un fondamento per potere mettere la base e assicuri la base. Bisogna che prima, l'atto di fede. Anche se c'è un malato, è vicino (...) alla morte, non subito all'amore di Dio ma: atto di fede. Quindi, prima di mettere l'Olio Santo e la comunione, prima l'atto di fede. È sempre la base. E questo è l'amore più perfetto, anzi è come una costruzione che dobbiamo fare in noi, perché in noi non c'è solamente la vita umana, ragione, ma perché siamo cristiani e siamo religiosi, bisogna che prima partiamo con grande fede, con grande fede, all'inizio della preghiera. E quando si arriva in chiesa, primo atto: fede.
41
E l'atto di fede si può dire con parole o si può dire con le ginocchia, inginocchiando; facendo la genuflessione è un atto di fede; cioè l'atto di fede che dichiara, dimostra che noi crediamo a Gesù nel tabernacolo. Quindi la genuflessione fatta in questo senso, pensando a Gesù nel tabernacolo; facendo la genuflessione, allora l'atto di fede esterno, anche se non diciamo subito: crediamo. Ma questo dobbiamo dirlo anche a parole, ma prima, meglio ancora, uno sguardo al tabernacolo, e la genuflessione: atto di fede, atto di fede. E per quanto è possibile, far bene la genuflessione, fare un atto di fede esteriore; ma c'è all'esterno, ma ci dev'essere anche nell'interno. Quindi: che io creda sempre di più. E nelle orazioni, adesso che bisogna rivedere un poco la preghiera: Atto di fede, o Credo. E poi la speranza di ricevere le grazie e arrivare al cielo. E poi viene, di conseguenza, l'amore a Dio e l'amore al prossimo. Ma sempre base: la fede. E sia che si (...) la Messa, sia che si facciano le Adorazioni e altre preghiere, si cominci con la fede, sempre.
42
Persone che hanno una fede un po' superficiale e vorrebbero subito passare all'atto di amore. Ma prima la fede. Crediamo a Gesù Cristo, crediamo al Vangelo, crediamo a tutto quello che ci comunica, tutte le verità che la Chiesa c'insegna. Allora il primo atto, più meritorio, non è l'amore, è la fede. Ragioniamo cosi? Pensiamo e riflettiamo così? Sì. Le altre virtù ci occorrono, le altre verità basta crederle con un atto generale di fede, non fa bisogno di recitare il Credo; ma c'è un atto generale di fede: credo tutto ciò che il Signore ci ha insegnato, senza escluderne alcuna, sì. Credere quindi a tutto quello che viene insegnato dal Vangelo, dalla Chiesa, sì. Quindi se vogliamo fare un atto più, un atto più, più meritorio, prima la fede, la fede, come gli atti di fede. Sì, questo è fondamentale. Poi seguirà la speranza e la carità, sì.
Il Signore... Quando siamo stati portati al battesimo, i padrini hanno fatto l'atto di fede a nome del bambino: «Io credo in Dio Padre». E questo all'inizio della vita cristiana del bambino. E che, vicini alla morte: «Io credo». Quindi ci sarà la raccomandazione dell'anima, ma in primo luogo l'atto di fede, l'atto di fede.
43
Allora i propositi che possiamo fare adesso, e cioè: come sta il nostro intimo secondo la fede? Fino a quale profondità c'è di fede? Leggere il Vangelo. E allora, di ogni momento, di ogni punto del Vangelo: crediamo, crediamo.
E la lezione di questo Vangelo, di colui che aveva la lebbra e di colui che aveva il figlio grave, malato: fede. E, il Signore ha dovuto, e ha liberato, e cioè... E disse al centurione: «Va' e ti avvenga come hai creduto. Sull'istante il servo si trovò guarito». Sì, va' e ti avvenga come hai creduto. Cioè, che io non ho bisogno che Gesù venga a casa mia. Ma che a un atto di fede, sull'istante il servo si trovò guarito ancorché Gesù fosse lontano dalla casa del malato. «Sull'istante il servo si trovò guarito».
Sia lodato Gesù Cristo.
44

1 Nastro 154/d (= cassetta 248/a.2). In PM nessun indizio cronologico (cf nostra nota in c110). - dAS, 2l gennaio 1968: «m.s. come nella domenica, al mattino e al pomeriggio» (cf dAS in cl).

2 Mt 8,1-13.

3 Cf Catechismo della Dottrina Cristiana di PIO X, n. 232.

1 Cf Mt 7,24-27.