Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

26. DOMENICA IV DI AVVENTO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 22 dicembre 19681

Il Vangelo secondo Luca2.
L'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ecc. (...) sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio fu rivolta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli andò in ogni paese intorno al Giordano, predicando il battesimo di penitenza per la remissione dei peccati, come sta scritto nel libro delle profezie di Isaia: Voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via del Signore; raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata, ogni monte e colle sarà abbassato, le vie storte diverranno diritte e le scabrose diventeranno piane. Ed ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! Questo è la parte del Vangelo.
Ma vi sono anche i pensieri di san Paolo nell'Epistola ai Corinti3. Almeno queste parole:
Chi mi deve giudicare è il Signore. Quindi non giudicate prima del tempo. Verrà poi il Signore, il quale metterà in luce ciò che è nascosto nelle tenebre e svelerà l'intimo dei cuori; allora si avrà ciò che si merita. Questo è l'Epistola.
In quanto alla vocazione, come si è parlato (...) primo lo stato matrimoniale, e poi quello sacerdotale, adesso ritorniamo quello che è religioso, quella allo stato religioso, che è di coloro che tendono alla perfezione evangelica mediante i voti religiosi di povertà, di castità e di obbedienza. Come religiosi, i segni sono: salute sufficiente, amore alla verginità, carattere umile e caritatevole. La chiamata di Dio si conosce con il ritiro, la preghiera e il consiglio. Tre punti: il ritiro, la preghiera e il consiglio. E bisogna seguirla con coraggio, prudenza e povertà. I fedeli poi hanno il dovere di lasciare ai figli e ai dipendenti piena libertà di seguire la vocazione.
152
Adesso pensare il tempo da questo giorno, per la parte che vi è dal 21 al 31, e poi tutto quello che c'è ancora di gennaio, sì. Prima la domenica di Avvento, poi seguendo, si segue quello che è nel Vangelo. Poi dal 23 e, seguendo, martedì, vigilia del santo Natale. Quindi, il 22 di oggi e il 23 di domani e che è preparazione al Natale, e poi il martedì, vigilia di Natale, vigilia, sì (...). Dopo il 24, la natività di Nostro Signore Gesù Cristo, 25. E allora cosa particolare, le tre Messe (...) possono essere preparate prima o dopo; poi seguire il 26 (...) dopo Natale, santo Stefano protomartire: come è caduto, il sacrificio. E dopo santo Stefano, san Giovanni apostolo (...); dopo, il giorno seguente, sabato, i santi Innocenti martiri, sì. Quindi (...) i bambini sono stati, santi innocenti, martiri (...). Dopo, la domenica fra l'ottava di Natale. Quindi poi la commemorazione di san Silvestro I, Papa, sì. E quindi che noi possiamo santificare bene questi giorni fino al 31, martedì, commemorazione di san Silvestro. Poi si segue con il 1° giorno di gennaio e allora si fa quello che è definito come il Papa, sì (...)1.
E gennaio è tutto consecrato al nostro Padre, il mese di gennaio, sì... il sacrificio... E tutto il mese si segue (...) la data fissata (...). Adesso bisogna portare (...) meditare, imitare quello che possiamo (...) auguriamo seguire i patti che noi...
153
Adesso bisogna riflettere, quindi, per avere un proposito (...) allo stato religioso che è di coloro che tendono alla perfezione evangelica mediante i voti religiosi di povertà, di castità e di obbedienza, ecco. Quindi noi, come religiosi, come sacerdote, e allora sempre ripetere il voto di povertà e di castità e di obbedienza; come piace a Dio, sì. Questo tempo è di grande importanza. E allora questo è la parte di arrivare al 1969. Quindi con questo gennaio allora, a gennaio seguire sempre più avanti; che mese per mese si faccia un passetto, e allora quando c'è il ritiro mensile, mese per mese, allora progrediamo. Tante persone che si fermano lì e ripetono solamente una cosa uguale (...). Ma nei ritiri mensili pensare (...) il mese di gennaio e poi febbraio, ecc. bisogna che noi facciamo proposito, proposito non di fermarsi, ma di crescere, crescere; non fermarsi, ma salire. E fare il ritiro mensile, allora, pensare se facciamo un crescimento. Persone che si fermano, come sono (...) e altre persone che sono indietro, si ritirano indietro. Bisogna che, come passa il tempo, come noi dobbiamo passare, santificare, santificare. Persone che alle volte si ritirano o si perdono, sì. Bisogna fare una meditazione: anno per anno, qual è il risultato? (...). Quelli che sono fermi o si perdono, e allora non possono fare i passi nella santificazione, nella santificazione. Tante persone che si fermano o sono ancora in perdita, ancora. Bisogna che noi riflettiamo (...).
154
Intanto (...) in principio, da oggi poi, una parte, finisce l'anno 1968. E allora col '69 non fermarsi, ma riflettere. Bisogna che di nuovo facciamo qualche passo; perché come persone che si fermano oppure indietreggiano ancora, perdono, allora. Quindi pregare, pregare che nell'anno, come passano i giorni, e che passino anche quelli che sono i mezzi di santificazione. Vi sono persone che hanno fatto i propri... i voti e per un po' di tempo vanno bene, ma poi si perdono oppure si fermano. Bisogna che noi dobbiamo sempre camminare, sempre camminare, sì. Allora il proposito adesso (...). Adesso allora fare il proposito che ci siano dodici passi: in gennaio, febbraio e marzo, ecc. Non fermarsi, bisogna sempre camminare, sempre camminare come passa il tempo. Fare la meditazione e il proposito di conclusione, sì, di volontà e fermezza, fermezza (...).
Sia lodato Gesù Cristo.
155

1 Nastro 159/c (= cassetta 254/a.2). Per la datazione, cf PM: «Il 22 di oggi e il 23 di domani che è la preparazione al Natale». «Finisce l'anno 1968 e allora col '69 non fermarsi...». - dAS, 22 dicembre 1968 (domenica): «Celebra [il PM] e dopo tiene la meditazione alle PD della comunità CGSSP, nel loro parlatorio».

2 Lc 3,1-6.

3 1Cor 4,1-5.

1 Paolo VI, l'8 dicembre 1967, diffonde uno speciale messaggio per esortare tutti gli uomini di buona volontà a celebrare il 1° gennaio di ogni anno, a cominciare dal 1° gennaio 1968, la «Giornata della Pace». - Cf Insegnamenti di Paolo VI, V - 1967 (Tipografia Poliglotta Vaticana, s.d.) pp. 620-625.