Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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2. EPIFANIA DEL SIGNORE

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 6 gennaio 19681

... arrivarono a Gerusalemme dei Magi venuti dall' Oriente, e dissero: «Dove è nato il re dei Giudei? Abbiamo visto la sua stella in Oriente e veniamo per adorarlo». Udendo queste cose, il re Erode si turbò, e con lui tutta Gerusalemme. Radunati tutti i principi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, domandò loro dove avesse a nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlem di Giuda. Così, infatti è stato scritto dal profeta: Tu, Betlem, terra di Giuda, non sei la minima tra le città di Giuda, perché da te uscirà il duce che governerà Israele, mio popolo». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, volle sapere minutamente il tempo in cui la stella era loro apparsa. Poi, indirizzandoli a Betlem, disse: «Andate e cercate con ogni diligenza il fanciullo, e quando l'avrete trovato fatelo sapere anche a me perché io pure vada ad adorarlo». Essi, udito il re, partirono. La stella che avevano veduta in Oriente, li precedette di nuovo finché giunta sopra il luogo dove si trovava il fanciullo, si fermò. Vedendo la stella, provarono grande gioia; entrati nella casa, trovarono il Bambino con Maria, sua madre; s'inginocchiarono ed adorarono; quindi, aperti i loro tesori, gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Poi, essendo stati avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, se ne andarono ai loro paesi per altra via2.
La storia dei re Magi la conosciamo, sì, e quello che è stato di offer... (...). L'oro dei Magi significa la regalità di Gesù Cristo, che è il nostro amore per lui. L'incenso, la sua divinità e la nostra preghiera, l'adorazione. La mirra, la sua umanità e la nostra immolazione, mortificazione.
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I tre doni che hanno offerto al Bambino, e prima, l'oro dei Magi. Indica, l'oro, la regalità di Gesù Cristo, cioè, che Gesù Cristo è Re. Segno della regalità, sì. Gesù Cristo è il Re del mondo, sì. Perché? Perché è il Figlio di Dio incarnato. E allora domina tutto il mondo. La regalità di Gesù Cristo. Questo vuol dire che dobbiamo obbedire a Gesù, sì. Ed egli ha predicato, poi, che cosa bisogna fare per essere buoni sudditi. Egli è il Re. E tutto quello che c'è nel Vangelo, è il segno, nel Vangelo, ciò che deve fare un suddito, il suddito rispetto a Gesù Cristo Re. Sì, tutto il mondo dipende da Gesù Cristo, tutta l'umanità.
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Oh! Che noi osserviamo i comandamenti! Ma, oltre che i comandamenti, tutto quello che è insegnato dal Vangelo, particolarmente dagli otto punti. Benedetto colui che è (...). E quelli che sono poveri: la povertà, la sottomissione, la sudditanza di tutto specialmente gli otto punti del discorso di Gesù, quando ha parlato alla umanità, alla quantità grande di gente che ascoltavano1. Quindi noi dobbiamo seguire i voleri di Gesù Cristo. Questi voleri di Gesù Cristo possono essere in un certo grado; ma chi vuol essere perfetto suddito, bisogna che ascolti tutto il Vangelo, per essere un suddito perfetto, non solamente che si voglia fare qualche cosa di suddito, ma totalmente. E per dimostrarci che egli voleva insegnarci a essere veri sudditi, fino a che punto? Quando si è piegato, Gesù Cristo, a lavare i piedi ai discepoli, agli Apostoli2. Guardiamo a che punto dobbiamo essere sottomessi per essere perfetti sudditi. Bisogna leggere la Bibbia e particolarmente, giorno per giorno, il Vangelo. Questo è un vero dovere da coloro che sono consecrati a Dio.
Quest'anno, tutto l'anno, ci sono i 365 punti, e quindi ogni giorno ci sia la lettura del Vangelo. E già cinque sono, già cinque punti fino a ieri, cinque gio... cinque; oggi, sei. Ma questo si vuole fare, oppure no? Noi dobbiamo sentirci sudditi di Gesù Cristo, e specialmente quando c'è la offerta al Signore, cioè, la consecrazione, la Professione. Quindi, una sudditanza perfetta; seguire tutto, dando a Gesù a quel punto dove possiamo andare: lavare i piedi al prossimo. Sottomissione, servi, servi.
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Secondo, la nostra preghiera. Dopo l'oro, l'incenso. L'incenso indica la preghiera, l'adorazione. L'incenso. L'incenso che indica che offriamo al Signore quel che è di più prezioso, più adatto. L'incenso. L'incenso che, quando si celebra la Messa solenne, si fa l'incensazione. Sì, ora la nostra preghiera è un vero incenso al Signore, glorificando Iddio, glorificando Gesù Cristo.
Come sta la nostra preghiera? Ecco, la preghiera. Perché, se c'è il dono dell'oro, quello che più importa adesso, il dono della grazia; e cioè, rivolgersi al Signore e sottomettersi e seguire e chiedere al Signore tutte le [grazie per le] necessità che abbiamo. Incenso alla divinità. Come si prega? in che grado? in che maniera? L'incenso. Qui, i Magi, l'incenso alla divinità. Quindi, un po' di esame sopra la preghiera come è.
Però - ripeto - che si legga tutto il Vangelo ogni anno, tutto, con i punti. E il Vangelo è diviso in 365 punti. Ma se proprio noi non facessimo la lettura della Scrittura, specialmente del Vangelo? Che persone consecrate? Neppure pensare. E sentire e capire che cosa vuole [il Signore] da noi e cosa noi dobbiamo dare a lui.
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Terzo, la mirra: la sua umanità, la nostra immolazione. La mirra è la mortificazione, indica la mortificazione, la mirra. Oh, la mirra che dobbiamo portare al Signore: la mortificazione cioè, fare, (...) cedere i desideri che ci sono, i desideri che c'insegnano i veri desideri umani; ma che noi dobbiamo, invece, con la mortificazione, presentare al Signore la mirra: l'umanità, la mortificazione. Troppo si cerca quel che piace, quel che ci sembra, o quando ci sono certi discorsi, certi cibi, certi orarii; e poi come dominare e gli occhi e l'udito e la lingua e tutto il corpo. La mortificazione. Allora dobbiamo... se siamo veramente sudditi e figli e docili servi di Gesù Cristo.
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Quindi, questo giorno, presentare anche noi l'oro dei Magi, cioè, considerare che Gesù Cristo è Re. C'è una domenica, nel mese di ottobre, c'è la giornata che viene celebrato ogni anno, l'ultima domenica di ottobre. L'oro dei Magi.
E secondo: come sta la preghiera in noi? Ci possono essere molte parole. Bisogna presentare e dare tutto come offerta al Signore: e la mente e la volontà e il cuore così che nella preghiera ci sia sempre la mente, da una parte, e la volontà, dall'altra, e il cuore, dall'altra. Bisogna che sia compreso e completo quel che è la preghiera. Troppe preghiere che sono superficiali. C'è la mente? c'è la volontà? c'è il cuore? Allora sarebbe una preghiera perfetta. Poi, l'anima nostra unita a Gesù Cristo.
E allora sottomettere il corpo. E il corpo si sottomette? I sensi, i cinque sensi sottomessi, e cioè la vista, l'udito, la lingua, il gusto, l'odorato, e poi tutto il corpo come dobbiamo regolare. Quindi che sia l'anima che domini il corpo in tutte le parti. Allora una riflessione sopra questi punti che ci serve bene come direzione nella giornata presente, sì.
Il Signore ha voluto che venissero al giorno in cui il Bambino era nato. Egli ha attirato per mezzo di quel che è esposto, e cioè le varie, che sono state le varie prove, dimostrazioni: la stella, la stella che guidava, che guida. Quindi una giornata di riflessione e poi continuare a vivere in modo completo come suddito, come: per oro, preghiera, e la mortificazione.
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Questo dev'essere più perfetto nella persona di consecrazione, più che i semplici cristiani, perché più perfetta è la nostra vita; perché bisogna leggere e rileggere le Costituzioni; in particolare, poi, il Vangelo: un tratto per giorno, come è diviso. E allora la conclusione: se si è letto il Vangelo, compreso il Vangelo intiero prendendo i quattro Vangeli insieme, e allora sarà un invito a essere più perfetti, più conformi a Gesù Cristo, conformi a lui. Bisogna capire che non ci si consideri solamente semplici cristiani, ma persone consecrate, e che si dà tutto e tutto.
Adesso la giornata ci ispiri quello che è oro, incenso e mirra. E offrire al Signore questi doni.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 154/a (= cassetta 247/a.2). Per la datazione, cf PM: «E già cinque giorni sono fino a ieri, oggi sei...». - Le meditazioni nn. 2.3.5.6. registrate di seguito sullo stesso nastro non contengono sicuri indizi cronologici in PM, ma alcune di esse hanno dei richiami al Concilio e al dopo Concilio, perciò sembra che possano offrire sufficiente garanzia che siano dell' anno indicato (1968). - dAS, 6 gennaio 1968 (Epifania) [cf dAS in c1].

2 Mt 2,1-12.

1 Cf Mt 5,3-10.

2 Cf Gv 13,4-5.