Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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11. APPROFONDIRE LE COSTITUZIONI (Chiusura Esercizi Spirituali)

Meditazione al gruppo di formazione delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 24 marzo 19681

Il primo pensiero è ringraziare il Signore [per] le grazie abbondanti che avete ricevute in questi otto giorni, sì. E questo servirà perché l'anno successivo sia di abbondanza di volontà e di grazia.
Ora pensando al corso di Esercizi, considerare se ognuna era già ben avviata nella santificazione. E se qualche persona, qualche suora che non avesse ben avviato la sua vita spirituale, cioè la vita di santificazione, allora ognuna e ognuno so... nella via di santificazione, di santificazione. Man mano che si contano gli anni dobbiamo allora considerare che cosa hanno fruttato gli anni. Se tutti gli anni hanno fruttato, allora alla chiusura della vita sarà una messe grande di frutti; come il contadino dopo aver seminato, poi raccoglie il grano, sì. Allora, che non ci fermiamo mai, fino al momento soltanto quando il Signore ci chiama. Ma sempre camminare quando vi è la salute e la considerazione.
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Ora, pochi pensieri: tutto ciò che abbiamo è di Dio, tutto quello che è, è tutto di Dio, sì. Non eravamo nulla, affatto, e quello che adesso siamo è tutto dato da Dio, è solo di Dio, e quindi non abbiamo mai da insuperbirci per qualche cosa o per altro, è tutto di Dio. E quando noi per amor proprio... allora facciamo un disgusto a Dio, un disgusto al Signore, sì. Bisogna che noi consideriamo che dobbiamo sempre dire: Deo gratias! Deo gratias! E se noi abbiamo peccato e abbiamo dei difetti, allora domandar perdono al Signore e, con la grazia di Dio, rinnovare i propositi che siano stati seguiti.
I doni umani: la mente, la volontà, il cuore, la salute, ecco tutto è di Dio, tutto è di Dio. Siamo nulla. Pensando in questa maniera allora non perdiamo i meriti; noi perdiamo i meriti quando ci consideriamo come persone buone, persone ricche di meriti, di grazia o di azioni, di opere. Tutto, solo, e sempre di Dio.
Umano: bambino che eravamo nella culla. Poi, successivamente, il dono della vita cristiana col battesimo; e tutto è di Dio. Se c'era la vita umana, dopo, col battesimo viene la seconda vita, e cioè la vita di cristianità, la vita cristiana, della grazia; perché, finché il bambino non è battezzato, ha il corpo e, nello stesso tempo, ha l'anima, ma poi dopo, se c'è il battesimo, allora una doppia vita. E dobbiamo ringraziare ancora di più per la terza vita. La terza vita è la vita che si dice religiosa, la vita religiosa. Quindi tre vite: vita umana, vita cristiana, vita religiosa, la vita religiosa a cui il Signore ha chiamati, e voi avete corrisposto bene alla mente, al volere di Dio. Quindi una terza vita. E arriveremo, se noi veramente seguiamo il volere di Dio, la quarta vita: la vita celeste, la vita celeste. Ecco le quattro vite. Rifletterci, sì.
Se ci sono tre miliardi e mezzo di persone sulla terra, siamo ben pochi, ben pochi, e di circa, di numero, a essere in questa nostra condizione. La quantità di persone che non hanno neppure conoscenza di qualche cosa spirituale! Noi siamo stati privilegiati da Dio. Ringraziare sempre il Signore.
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Secondo punto: questo anno 1968 che va a finire nel '69, approfondire, approfondire le Costituzioni; approfondire il senso e il valore di ogni articolo, sì. Non c'è da mutare qua... non c'è da mutare articoli; qualche cosa è da chiarire, forse, sì. Ma quello che veramente bisogna considerare e bisogna, meditando ogni articolo; e allora che siano quelli da spiegare. A capo, per esempio, di un quaderno c'è un articolo, e sotto l'articolo mettere i commenti, i commenti di un articolo: o può essere le parole della Scrittura; perché se leggete la Scrittura allora si istruisce, istruisce per far conoscere meglio il senso dell'articolo. La Scrittura. Secondo, la teologia dogmatica, la teologia dogmatica nei dati articoli e nei varii tratti; perché, come i chierici studiano quattro volumi in teologia, sì, uno per anno. Poi ricordare che vi sono stati i santi Padri i quali hanno commentato il Vangelo. Poi sotto quell'articolo, la morale, la morale la quale sta daccanto alla teologia dogmatica, accanto a quello che è la dommatica, la morale che più è larga; e vi sia non solamente la morale, ma sia l'ascetica che venite a conoscere sempre di più, e allora anche la parola con cui si parla con il Signore. Allora certamente con l'intelligenza e con il cuore, i meriti crescono, si fortificano. Poi i punti della liturgia, se vi è qualche cosa di liturgia per quel tale articolo; perché vi sono degli articoli in cui non hanno altre... non hanno argomenti di liturgia. Poi sotto gli articoli si può vedere, se sia utile, qualche cosa dell'apostolato, come fa ciascheduna il proprio apostolato, e mettere come, sotto, come vedere affinché noi cerchiamo di fare meglio l'apostolato. E poi seguire ancora il Diritto (...) i codici, il diritto (...) del Codice, il quale adesso sta preparandosi sempre meglio. (Sono una ventina di vescovi che stanno a prepararlo bene)1.
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Oh, se abbiamo già contato gli anni della nostra vita... gli anni della nostra vita, hanno sempre reso sufficientemente quello che si poteva fare? Bisogna, sì, quando c'è il fervore nel noviziato e nella vita religiosa quando sono soltanto gli anni che, anno per anno [si rinnovano] i voti; ma poi quando sono i voti perpetui, bisogna che utilizziamo di più e quindi crescere, crescere; crescere non soltanto a contare: adesso siamo a 30 anni, siamo a 35, siamo a tanti..., contare gli anni. E contiamo i meriti, e contiamo i frutti, e contiamo i propositi e gli esercizi che possono essere ammessi, ecc. Bisogna proprio che ogni anno, come gli anni si contano, si contano quei...
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1 Nastro 94/c (= cassetta 249/b.1). Per la datazione, cf PM: «Pensando al corso di Esercizi considerare che...». «Quest'anno 1968 che va a finire nel '69, approfondire le Costituzioni». - dAS, 24 marzo 1968: «Il PM va ad Ariccia per la chiusura degli Esercizi Spirituali delle PD». - VV: «Esercizi (novizie). Ariccia, 15-24 marzo 1968».

1 Allusione alla revisione del Codice di Diritto Canonico; il nuovo Codice sarà promulgato da Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983; e andrà in vigore il giorno 27 novembre 1983.