Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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16. FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 9 giugno 19681

Lodiamo il grande segreto (...)
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli: «Mi è stato dato ogni potere, in cielo e in terra. Andate, rendete tutti i popoli miei discepoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo»2.
E questo è il più grande mistero. I misteri principali della nostra santa fede sono due: l'Unità e Trinità di Dio, il primo; poi, il secondo: l'incarnazione e passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo. I due grandi misteri. Il primo è l'Unità e Trinità di Dio.
Unità di Dio significa che c'è un Dio solo, perfettissimo, increato, indipendente, purissimo, semplicissimo, eterno, immenso, onnisciente o sapientissimo, onnipotente, misericordioso, giusto, santo, verace, fedele e provvidente. Così si loda il mistero dell'Unità e Trinita in quanto possiamo (...) il mistero. E poi il secondo: l'incarnazione del Figlio di Dio e la morte di Nostro Signore Gesù Cristo, la sua risurrezione.
Ora, Trinità di Dio significa che in Dio sono tre Persone perfettamente uguali (...) realmente distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo. Quindi sono perfettamente uguali e realmente distinte. Tre Persone realmente distinte significa che in Dio una Persona non è l'altra; sono distinte, le Persone, pure essendo tutte e tre un Dio solo e aventi in comune ogni perfezione e ogni operazione ad extra, sì. Quindi, in comune ogni perfezione e ogni operazione ad extra3.
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Oh, adesso, per applicare. Professiamo ed esprimiamo i due misteri principali della fede col segno della croce. Quando facciamo il segno della croce: «Nel Nome del Padre, del Figlio, ecc.» è compreso il primo mistero; e poi, il secondo mistero, col segno della croce, che è il segno del cristiano, questo, il segno della croce.
Con la croce noi dichiariamo col fatto, col segno, il primo mistero; e poi il secondo mistero, è il segno del cristiano, la croce. Nel segno di croce, con le parole esprimiamo l'unità e la Trinità di Dio, cioè un solo Dio, l'Unità; e la Trinità di Dio, cioè le tre Persone. E con la figura della croce, la passione e la morte di Gesù Cristo. Quindi il primo mistero: l'Unità di Dio, le tre divine Persone; e poi quello che è stato l'incarnazione del Figlio di Dio incarnato, il quale ha predicato, è morto sulla croce e poi salì al cielo.
È sempre bene fare il segno della croce specialmente prima e dopo ogni atto di religione. Esempio, che si entra in chiesa, sì; prima e dopo il cibo e il riposo (due, primo e secondo, sono due segni della croce); nei pericoli dell'anima e del corpo. Pericoli dell'anima quando cadendo nel peccato, nel pericolo dell'anima; e poi del corpo. E nel professare la nostra fede davanti alle derisioni e al disprezzo del mondo, sì. Perché il mondo non lo capisce bene il primo mistero e il secondo mistero, E noi, col segno della croce, professiamo i due misteri: il primo, la Unità, l'unica Persona, tre Persone, e un Dio solo; e il mistero dell'incarnazione, morte, crocifisso, morto e la risurrezione (...)1
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Oh, se in noi vi è una vera fede, un merito grande. Quindi sottomettere tutta la nostra mente, sì, tutta la nostra mente, sì; perché viene sottomesso a Dio la nostra anima, la nostra mente, il nostro cuore, sì; tutto dipendente e tutto secondo il primo mistero e il secondo mistero, sì. Quindi che, con la grazia del Signore, che la nostra testa pieghi a quello che c'è stato nel Vangelo, e cioè: «Rendete tutti i popoli... battezzandoli nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandato». E cioè, dopo questi due misteri, allora seguire tutto l'insegnamento del Vangelo. Lì è la base. La base, il primo mistero, il secondo; e poi tutto lì sopra si costruisce: «Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra...». Così poi si segna nel Vangelo della Chiesa, nella Messa (...).
E se noi parliamo, in questo pensiero nostro, ha un grande merito. Bisogna insegnare a tutti il modo di fare il segno della croce, e farlo bene, il segno della croce. Diversamente, che cosa si potrà considerare, dire? Bisogna che noi riflettiamo, pieghiamo la testa, tutta la mente e tutto il nostro intimo. E Quindi, e la mente e la volontà e il cuore costituiscono la lode, in quanto possiamo, la lode al primo mistero e poi il secondo mistero del Vangelo, come il Signore...
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E nel Vangelo di Matteo, quando Gesù era risorto, allora: «Mi è stato dato ogni potere - ogni potere di Gesù Cristo - in cielo e in terra. Andate - agli Apostoli - rendete tutti i popoli miei discepoli, battezzandoli nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo e insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato». E quindi, fatto questo passo, accettare i due misteri. E allora si segua tutto il Vangelo. Dopo questi due misteri, seguiamo quello che è nel Vangelo, Vangelo di san Matteo e degli altri tre, sì, in maniera che possiamo penetrare, quanto è possibile, l'insegnarnento di Gesù; sì, l'insegnamento di Gesù.
Oh, almeno una volta l'anno si legga il Vangelo; una volta. Si leggono certe cose che, di poco valore o anche quasi niente di valore. Bisogna pensare che, da una parte, il sacramento dell'Eucaristia, sì, la liturgia, e insieme è il Vangelo, è il Vangelo. Là è il sacramento, e poi leggere il Vangelo, leggere ciò che c'è in Gesù Cristo e ciò che Gesù Cristo ha insegnato agli Apostoli (...) che abbiamo seguito.
Quindi, poi adesso, sì, quello che il Papa ha stabilito, che la funzione della fede che adesso vi sarà (...) oggi e domani sarà completata perché al fine poi del mese, quando san Pietro e san Paolo... sì1.
Quindi la base della santità, la base vera è la fede; poi le costruzioni vengono in seguito, sì. Ma in primo luogo, la fede, e sulla fede si costruisce tutta la santità. E la santità sarà tanto alta quanto è profonda e allargata, stabile, la fede, e i misteri di Dio e il Vangelo. Adesso riflettere, e i propositi adatti.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 156/e (= cassetta 250/b.2). Per la datazione, cf PM: «Adesso, quello che il Papa ha stabilito, la funzione della fede che adesso vi sarà, alla fine del mese...». (cf la nota del numero marginale 96). - dAS, 9 giugno 1968 (domenica): «m.s. cappella CGSSP e Apostoline» (Cf dAs in c1).

2 Mt 28,18-20.

3 Cf Catechismo di PIO X, o.c. capo II.

1 Cf Catechismo di PIO X, o.c. capo I.

1 PAOLO VI, il 1° gennaio 1967 annuncia un «Anno della Fede», per ricordare il XIX centenario del martirio di s. Pietro e di s. Paolo. L'«Anno della Fede» viene inaugurato da Paolo VI, il 29 giugno 1967; viene concluso il 30 giugno 1968, da Paolo VI, con la sua Professione di Fede (Insegnamenti di Paolo VI - Vol. VI - 1968 [Tipografia Poliglotta Vaticana, s.d.] pagine 300-310).