Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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3. LA SACRA FAMIGLIA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 7 gennaio 19681

[Dal Vangelo secondo] Luca.
Quando Gesù raggiunse i dodici anni, i suoi genitori andarono a Gerusalemme come appunto richiedeva l'usanza della festa; passati i giorni della solennità, essi partirono per il paese, mentre il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che se ne accorgessero i suoi genitori. Supponendo che fosse in comitiva, camminarono per quel giorno, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme cercandolo. Al terzo giorno lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, in atto di ascoltarli ed interrogarli, mentre gli uditori stupivano della sua intelligenza e delle sue risposte. Allora i genitori si meravigliarono, la madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché cercarmi? Non sapete che io devo occuparmi di ciò che riguarda il Padre mio?». Essi, però, non intesero le parole dette dal figlio. Il fanciullo Gesù se ne andò con loro, tornò a Nazaret e stava soggetto ai suoi genitori. Sua Madre custodiva nel cuore tutti questi ricordi. E Gesù cresceva in sapienza, in età e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini2.
Dobbiamo ringraziare il Signore, il quale ci ha fatto nascere nella famiglia nostra, famiglia umana, famiglia d'istituzione divina. È il Signore che ha voluto l'istituzione della famiglia e quindi la famiglia dev'essere veramente unita, partendo dai genitori e poi dai figliuoli che si possono avere. E le colonne della famiglia sono: la fedeltà e la santità dei coniugi; la generazione della prole, secondo i principii della legge divina; l'educazione cristiana dei figli; l'obbedienza e la sudditanza alla potestà paterna. E quindi, prima cosa, che il matrimonio sia completato santamente; e poi la nascita dei figliuoli, secondo le condizioni. E quindi la prima base è di essere ben uniti i genitori tra di loro rispettandosi vicendevolmente, e portando la pazienza vicendevolmente; e poi tutto quel che è nella famiglia; perché il matrimonio è sacramento, cosa consecrata.
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Secondo: i genitori hanno il dovere di amare i figli; dopo quello che devono avere tra i genitori, il dovere d'amare i figli, e di aver cura della loro vita. E che cosa devono fare? Cura della salute, il cibo, il vestito, il patrimonio; e provvedere alla loro educazione religiosa e civile; buon esempio, correggere e vigilanza.
I figli devono ricambiare con l'amore, col rispetto, stima, venerazione e con l'obbedienza.
Quindi, prima, i doveri vicendevoli degli sposi; e poi la nascita dei figli; il dovere di amare i figli, amarli; amarli spiritualmente, ricevere il battesimo; e quindi la salute, il cibo, il vestito, e tutto quel che il bambino ha bisogno. E poi, poco per volta, il bambino man mano che arriva a parlare, e poi avanti negli anni, allora la educazione religiosa; cioè, illuminare e avviare i bambini alla vita cristiana, vita religiosa e civile. E che i genitori siano loro di buon esempio; correzione, vigilanza. I figli devono ricambiare con l'amore. Il quarto comandamento, sì. E i figli devono ricambiare con l'amore e col rispetto e con l'obbedienza ai genitori; sì, portando venerazione e stima. D'altra parte, i genitori devono occuparsi perché i figli possano crescere; cresciuti bene, educati bene, sì.
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Poi, dopo, il quarto comandamento ci ordina di amare, rispettare e obbedire, oltre i genitori, anche i superiori in autorità1. Cioè il quarto comandamento riguarda la sottomissione dei figli ai genitori; ordina di amare, rispettare e obbedire, sì. Che tutti i figliuoli ascoltino, obbediscano i genitori.
Ma, oltre ai genitori, ci sono anche i superiori in autorità, le autorità civili, oppure esterni; i superiori in autorità, i quali devono corrispondere verso i sudditi con l'amore. E cioè, nella società, bisogna che tutti i figli, tutti i giovani siano sudditi: sudditi nella scuola, sudditi nella civiltà e nella vita sociale.
L'aiuto e l'interessamento spirituale e materiale, e cioè, la cura che deve avere il parroco, i sacerdoti perché i figliuoli vengono a crescere e a santificarsi in vita cristiana.
In particolare i padroni verso i servi devono, il dovere, cioè i padroni devono rispettare i servi - e i servi devono portare rispetto ai padroni - e di affidare lavori secondo le forze di ciascheduno; cioè non esigere troppo da quei che sono dipendenti; lavori secondo le forze di ciascheduno; i servi verso i padroni devono compiere con coscienza i lavori affidati e nel modo pattuito, sì. Quindi sia[no] ricompensati coloro che hanno lavorato.
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Poi dobbiamo pensare ai genitori nostri e, se si è ancora vivi, allora sempre grande rispetto e, quando si può aiutare, si fa. Ma quando si è passati all'eternità, i genitori? L'impegno e l'obbligo di pregare per i defunti genitori, caso mai forse, nella loro vita... nel purgatorio e quindi continuare a pregare per i genitori e per tutti i parenti; e pregare, suffragi. E se i genitori non ne hanno più bisogno il Signore applica ad altre anime quello che si fa, la preghiera a dei defunti, sì. E anche ricordare il cimitero dove riposano i genitori, sì.
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Quando Leone XIII1 ha messo questa festa della famiglia cristiana, allora si era fatto in quell'anno una grande comunione; cioè, tutti i fedeli hanno, sono arrivati ai sacramenti, la confessione e la comunione; sì, tanta importanza ha la famiglia cristiana. E adesso? Come sono le famiglie adesso. Tanti disordini, tanti disordini! O che vogliono solamente un figlio, due; quando invece cercano di metterli come in soddisfazione, vestiti bene, ecc. Ma l'educazione non è sempre data bene. Bisogna che preghiamo per tutte le famiglie, sì. (...) quindi ciò che devono dare i genitori, i genitori che han dato la vita; e poi quel che han dato la vita per mezzo del battesimo, la vita cristiana; ma poi bisogna mantenerla e crescerla. Il ragazzo che, a sei anni, a sette anni, e poi anno per anno, che ci sia un progresso spirituale. E purtroppo, molte volte, i figli si rendono sempre indipendenti e non vogliono più ubbidire. Ci vuole grande delicatezza, e, nello stesso tempo, la preghiera, e vigilare e custodire i figliuoli santamente. Questo: pregare in generale per tutte le famiglie.
E come vogliamo pregare? Gesù, Giuseppe e Maria. Pregare la Famiglia Sacra, così come è nel Vangelo, quando Gesù, dopo essere come smarrito, tornarono a casa, Gesù, Maria e Giuseppe. E Gesù si fece obbediente e docile ai genitori, Maria e Giuseppe2. Questo l'esempio della Famiglia Sacra per noi.
E se non ci sono più i genitori viventi, continuiamo le preghiere; e se ci sono ancora dei genitori che sono ancora vivi, pregare insieme affinché tutti i membri della famiglia che arrivino al paradiso: che le famiglie si radunano in paradiso tutte assieme (...) secondo le virtù e come la salvezza della famiglia. Allora un eterno gaudio della famiglia intiera, se tutti si arriva al paradiso, sì.
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Quindi oggi ricordiamo quello che sono le grazie che si è ricevuto: la nascita, (...) come i genitori; e poi tutto quello che si è fatto per la famiglia; e poi che si passi all'eternità, in paradiso. E se sulla terra c'è la famiglia, lassù in paradiso, se sono tutti, lassù famiglia felice, gaudio eterno.
Famiglie che si sono dimenticate, famiglie, dimenticate della preghiera, e hanno forse cercato di fare (...) portare delle ricchezze ai figli, in certi casi. Ma che si porti quello che è necessario ai figli, cioè la vita cristiana, vivere secondo la volontà di Dio, secondo la profe... E se una della famiglia vuole, una fanciulla, arrivare alla vocazione, vita religiosa, o i figli che si consacrano alla vita sacerdotale, religiosa... Bisogna che vicendevolmente ci sia la preghiera e ci sia l'esempio l'uno con l'altro. Sono tanti propositi che possiamo fare noi, e, nello stesso tempo, insegnarle anche agli altri, facilmente, ora.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 154/b (= cassetta 247b.1). In PM nessun accenno cronologico (cf nostra nota in c10). - dAS, 7 gennaio (domenica): «m.s. Messa e meditazione alle PD».

2 Lc 2,42-52.

1 Cf Catechismo della Dottrina cristiana di PIO X, n. 190.

1 LEONE XIII istituì la festa della Sacra Famiglia, con la lettera apostolica, Breve, Neminem fugit, 14 giugno 1892. Cf Breviarum Romanum, Dominica I post Epiphaniam, Ad Matutinum, in II Nocturno, Lectiones IV - V - VI. Nel 1968 questa festa era ancora fissata alla I Domenica dopo l'Epifania.

2 Cf Lc 2,51.