Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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23. FESTA DI GESÙ CRISTO RE

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 27 ottobre 19681

Leggiamo il Vangelo secondo Giovanni che riguarda Gesù Cristo Re.
In quel tempo: Pilato domandò a Gesù: «Sei tu il Re dei Giudei?». Gesù rispose: «Questa domanda è tua, oppure ripeti ciò che altri ti hanno detto?». Disse Pilato: «Sono forse Giudeo? Il popolo e i grandi sacerdori ti hanno consegnato nelle mie mani, che hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se fosse di questo mondo, i miei ministri avrebbero certamente combattuto perché non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». «Dunque sei Re?» - chiese allora Pilato -. Gesù rispose: «Tu lo dici, io sono Re. Sono nato per questo; sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla: verità. Chi sta per la verità, ascolta la mia voce»2.
Quindi dobbiamo considerare questo: il Re. Gesù Cristo, Re di tutto. La Santissima Trinità: il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo; notando poi che il Figlio, allora, quando è nato e fu Dio e quindi è stato...
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Quanto poi a quello che si fa insieme, parte dei Colossesi del beato Paolo apostolo1:
«Fratelli, ringraziamo Dio Padre, il quale ci ha fatti degni di partecipare alla gloria dei santi nella luce eterna».
Passando dalla vita presente allora si entra nella luce eterna.
«Liberandoci dalla schiavitù del diavolo». Perché se abbiamo la grazia e la forza di grazia, allora: «liberandoci dalla schiavitù del diavolo». Perché, se non c'è la grazia, il diavolo trionfa sopra di noi. Quindi: «ci ha fatti entrare nel regno del suo diletto Figlio, sì, mediante il suo sangue ci ha ottenuto la redenzione e la remissione dei peccati». E cioè, se siamo sulla via della redenzione e remissione, è quello che è il sangue di Gesù Cristo.
«Egli è l'immagine di Dio invisibile, il primogenito di tutte le creature perché in lui sono state fatte tutte le cose, visibili e invisibili, in cielo e in terra, i Troni e le Dominazioni, i Principati e le Potestà, tutto è stato creato da Dio». E quindi (...) nell'eternità, chi prima? E allora il Signore, il Figlio di Dio incarnato. I Troni, i Principati, le Potestà, sono gli angeli creati, lassù; poi la creazione riguarda la vita umana e allora l'umanità è incominciata. Da quanti secoli? E sono passati questi secoli, e il Figlio di Dio si è incarnato. E allora è il Salvatore.
«Egli esiste prima di tutte le cose e tutto sussiste in lui. Egli è il capo del corpo della Chiesa, in lui è la sorgente della vita, è il primo risuscitato fra i morti affinché sia il primo in ogni cosa. Infatti piacque al Padre mettere in lui la pienezza della vita, fare la pace e conciliare con sé tutte le cose, sulla terra e in cielo mediante i! sangue versato sulla croce da Gesù Cristo». Allora questo pensare: Dio: Padre e Figlio e Spirito Santo. Sì, dall'eternità: Padre e Figlio e Spirito Santo.
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Poi si è incarnato (...) Figlio incarnato, quando l'arcangelo ha parlato. E allora è comparso l'arcangelo e ha insegnato che il Figlio di Dio incarnato: Verbum caro factum est1. Allora il Figlio, poi si è incarnato. E allora c'è il Padre, Figlio e lo Spirito Santo. C'è stato il momento in cui il Figlio di Dio venne veramente. Allora, che cosa...? Pensando di noi, c'è l'uomo, carne. E l'angelo, sì... Ma ora sopra quella parte dell'arcangelo quando... e allora è il Figlio di Dio; allora sopra quel che c'è il corpo e quello che è l'anima, sopra il Figlio di Dio. E quindi possiamo pensare: noi abbiamo il corpo e anima, ma noi abbiamo il corpo e anima che è lo Spirito Santo che domina, e quindi Gesù Cristo (...).
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Allora, per prendere una risposta, soltanto l'ultimo pensiero: il regno di Cristo è principalmente spirituale e si estende alle anime. Quando il Signore (...) allora si estende alle anime e il regno diventa di vita. Quindi, come è?
È regno di verità e di vita. Quindi in Gesù Cristo c'è la verità e c'è la vita. Quindi, nato, Figlio di Dio incarnato. Regno di verità e di vita.
Secondo: di santità e di grazia. Lui, il Figlio di Dio incarnato, santità e grazia. Questo ha portato dal cielo: la santità e la grazia.
E terzo: di giustizia, di amore e di pace. E quindi il Figlio di Dio incarnato, allora la passione è giustizia dell'amore e della pace. E quindi noi sappiamo che (...) è quello. Adesso egli domina la vita cristiana, tutta. (...) Erano creati gli angeli, ha creato l'umanità nostra.
Allora bisogna che ricordiamo: ci sono tutti i dogmi, quelli che studiamo nel catechismo e nella teologia. E poi, quelli che sono i comandamenti e le verità. E poi Gesù Cristo ci ha dato la grazia. E quindi adesso possiamo usare di tutto, e quindi e della teologia e della morale e della liturgia. Sono i tre punti, quindi: la predicazione: verità; poi la parte, quello che è la morale: i comandamenti e le virtù, sì; e poi l'ultima parte è la grazia. E allora, se noi veramente abbiamo veramente la grazia, la grazia della nostra anima, allora alla fine della vita si consacra la Vergine Maria e tutte le anime (...) quindi ci sarà poi, alla fine del mondo, quando si risuscita, ancora il Figlio di Dio incarnato. Allora uscendo dalla terra l'anima e poi il corpo uniti, e alla fine, corpo e uniti allora per tutta l'eternità possediamo il Figlio di Dio incarnato. «Regno di amore, di giustizia e di pace». E questo sarà per tutta l'eternità.
Questa è tutta una teologia che appena potete sentire qualche cosa, perché i chierici di teologia lavorano per quattro anni; e quindi fare attenzione, capire qualche cosa; i quattro, tre, quattro anni, primo teologia fino alla quarta e poi si arriva alla parte che serve, che è la consecrazione; liturgia e tutto insieme (...) il potere di portare al sacerdozio. Allora bisogna tenerci nell'umiltà. E quando siamo pronti, la teologia e l'altre verità e quello che è la liturgia, allora ci sarà (...) della grazia e della gloria eterna.
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Questa festa di Nostro Signore Gesù Cristo Re, sì. E quindi (...) si cerca di leggere dei giornali o le riviste... potranno esserci anche delle cose buone, ma quello che è buonissimo è tutto secondo Gesù Cristo. Allora bisogna che in umiltà e leggere, meditare... senza leggere con delle riviste o delle cose che sono perse.
Allora è una giornata di grande importanza se è: «Il mio regno non è di questo mondo. Se fosse di questo mondo i miei ministri avrebbero certamente combattuto perché non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Gesù dice: il regno non è di quaggiù. (...). «Dunque, tu sei Re?» - chiese allora Pilato -. Gesù rispose: «Tu lo dici, io sono Re; sono nato per questo in questo mondo».
Bisogna distinguere: c'è un re umano; ma qui c'è un re eterno: il Figlio di Dio incarnato. «Sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità. Chi sta per la verità ascolti la mia voce». E quindi si potrebbero esaminare bene i punti che sono quattro (...).
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Allora, quando si fa l'Adorazione: primo, conoscere bene le cose; secondo, applicarsi; e poi chiedere le grazie. Quindi l'Adorazione è in tre parti: la verità, la via e la grazia. Così è la festa di Gesù Cristo Re. Poca gente meditano questi punti che è fondamentale. Perché allora: la verità è la mente, sì, la verità; e poi quelle che sono la morale: i comandamenti, la pratica; e poi la grazia di una vita nuova, la vita eterna, la vita soprannaturale, sì. E quindi una vita di grazia e di gloria al Signore quando passiamo dalla vita presente alla vita eterna. Approfondire le verità, approfondire la morale e approfondire la grazia. Quindi è come dire: o la fede, o la speranza, o la carità. La carità che forma una vita soprannaturale. Perché se fosse della gente che pensano di fede e di speranza, ma forse hanno il peccato. E poi? Poi bisogna che domandi il perdono e poi abbia e ricevano la vita di grazia. Allora, sì, si completa: fede, speranza e carità, sì.
Questa è anche la Visita e l'Adorazione. E quindi, non le quattro parti, ma le tre parti specialmente: fede e speranza e carità. Oh, fede, sì, e la speranza e poi quello che è la conclusione definitiva, la grazia, cioè la carità, che vuol dire l'unione nostra con Gesù, quando abbiamo (...) Gesù-Dio. Qui è veramente una grande teologia. E nell'umiltà speriamo la sua grazia. E quanto più c'è la purità…
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1 Nastro 158/d (= cassetta 253/b.1). Per la datazione, cf PM: «...la festa di Nostro Signore Gesù Cristo Re...» (cf anche PM in c119). - dAS, 27 ottobre 1968 (domenica): «Celebra [Il PM] in cappella CGSSP e tiene la breve omelia alle PD della comunità».

2 Gv 18,33-37.

1 Col 1,12-20.

1 Gv 1,14.