Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XV
LA MEDITAZIONE

Il vostro apostolato comprende tre parti: redazione, tecnica, propaganda. La redazione, sotto molti aspetti, ha molte difficoltà, sotto certi altri aspetti è più faticosa e importante la propaganda. Ognuna di voi ha uffici molto importanti e difficili. Specialmente la propaganda è difficile, e sembrerebbe che trovarsi così a contatto con il mondo venga da dire: Ma io vorrei chiudermi tra quattro mura. E perché no, tra quattro assi? Sentite me: voi avete da Gesù il gran regalo della Visita, fatela bene. E la meditazione: fatela bene.
Il meditare è più che leggere. Quando uno ha letto, tornarci su per capire meglio: capire i motivi soprannaturali, pensare ai vantaggi, al premio; pensare come hanno fatto i santi, e finalmente venire a dire: La mia testa, la mia volontà, i miei sentimenti capiscono? Esamino, per esempio, la testa, i sentimenti, le forze sull'obbedienza. La ripugnanza non è peccato. A Giuseppe, a Maria, a Gesù sono costati i sacrifici. La vita è essenzialmente prova. Poi, in paradiso il premio. Sono cuoca: vedere se, dopo aver preparato tutto bene e in orario, ho l'ambizione di dire alle sorelle stanche delle fatiche dell'apostolato: Rifocillatevi, e ritornerete ai vostri lavori con più energie.
Poi facciamo i propositi e preghiamo, perché non è facile: sforzo da una parte, ma grazia dall'altra. La meditazione illumina la mente, rafforza la volontà, porta il cuore alla preghiera in modo che dopo la meditazione si è pieni di buona volontà. Andando poi anche in mezzo alla gente Gesù è con voi. E se ricevete qualche brutta impressione, Gesù vi
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rifocillerà nella Visita. È molto importante la meditazione. Il variare anche un po' la meditazione, per esempio non farla sempre in chiesa, risveglia un po' l'attenzione. Ricordo che per tre mesi ho fatto la meditazione per strada e mi giovava più di quella [fatta] in chiesa. Qualunque posto può essere adatto al raccoglimento. Se in certe occasioni non potete pensare, prendete la corona e dite dei rosari. La meditazione è importante. Tutti lo sappiamo, la meditazione infatti ci fa entrare nel cuore quello che sappiamo dire [agli altri]. La meditazione porta al silenzio e nel silenzio parla Gesù. Il Signore parlerà all'anima nella solitudine della mente, della fantasia e anche esterna, se si può. Se noi parliamo con la gente, Iddio non parla con noi, se tu stai conversando con gli altri, il Signore non ti interrompe: il Signore aspetta che tu faccia silenzio.
È bene che le Maestre qualche volta facciano la meditazione parlata. Le conferenze possono essere fatte con o senza libro, per le meditazioni si usi il libro: si legge un punto e poi si dice qualcosa; poi si legge un altro punto e si dice altro, ecc.Che non sia [però] solo una lettura. È differentissima la lettura spirituale dalla meditazione. La lettura spirituale illumina la mente, la meditazione invece ha il fine di far passare nella vita quello che si legge. Vi sono persone che hanno bisogno di leggere di più, ve ne sono altre a cui basta un pensiero e poi dicono una parte di rosario per praticare: è sempre ben fatta, purché resti la volontà ben disposta e pronta a fare. Vi sono persone che s'infastidiscono [dicendo]: La meditazione era sull'obbedienza e il mio proposito sulla carità. Come faccio? Vedete, il proposito principale dev'essere confermato ogni giorno. E perciò la meditazione su qualunque soggetto,
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la facciamo ugualmente servire al proposito. Ma allora si deve lasciare ogni altra virtù? Prima la cura della carità, per esempio, poi anche di quell'altra virtù. Io non ho la forza di meditare a lungo. Prendi le coroncine e le dici tutte, il Signore ci tratta come siamo, inoltre la retta intenzione tutto cambia in oro per il paradiso. Se la meditazione fosse sempre letta, succederebbe che l'anima non potrebbe corrispondere. Avete da partire? Farete la meditazione alle dieci, a mezzogiorno, alla sera, ma generalmente si fa al mattino.
Dopo la risurrezione gli Apostoli andarono a pescare. A un certo momento vedono nella nebbia una figura. Giovanni intuisce: «È il Signore!»1. Pietro che non poteva mai riflettere prima di parlare: «Se sei tu, Signore, comandami di venire a te sulle acque. E Gesù compiacente: Vieni. E Pietro mise le gambe fuori della barca e camminò sulle acque. Ma poi gli venne il dubbio e allora cominciò ad affondare... Chiamò Gesù e Gesù venne a sostenerlo»2. Allora il vicario di Cristo e Gesù Cristo camminarono sulle onde, appoggiati assieme. Che bella cosa andare nel giorno appoggiati a Gesù, anche se sotto i piedi le onde minacciano! Cominciare bene la giornata, e durante il giorno, andando, venendo, si rinnova lo spirito buono, il frutto della meditazione con qualche giaculatoria. Nella giornata non ci sia soverchia distrazione: Ma io sono tutta occupata nell'apostolato. Quello non è distrazione, ma raccoglimento, la distrazione è pensare agli affari degli altri, a cose che non sono del nostro stato. Due vanno insieme: una dice una giaculatoria e l'altra risponde e intanto ritorna in mente il pensiero della meditazione.
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1 Cf Gv 21, 7.

2 Cf Mt 14, 28-31. Nell'esposizione sono uniti due fatti del Vangelo narrati il primo da Giovanni e il secondo da Matteo.