Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VI
LO SPIRITO SANTO

La festa di Pentecoste è doppio di prima classe1, con ottava privilegiata di primo ordine, che vuol dire che ha il massimo grado di solennità, più del Natale. Il tempo che va da Pentecoste al prossimo Avvento dura ventisei settimane, [cioè] sei mesi. Perché la Chiesa le dà tale importanza, mentre la preparazione al Natale e alla Pasqua dura assai meno? La ragione sta nella grande importanza che la Pentecoste ha in sé: la Chiesa le dà l'importanza massima.
Gesù ha compìto la redenzione, ma adesso ci deve essere l'applicazione. Lo Spirito Santo è comunicazione della grazia, delle virtù. Facciamoci un po' la domanda: Chi è lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo è la terza Persona della santissima Trinità. Credo in unum Deum: Patrem et Filium et Spiritum Sanctum2. Un Dio solo in tre Persone: il Padre non fatto da nessuno, il Figlio generato dal Padre, lo Spirito Santo procedente dal Padre e dal Figlio. Allo Spirito Santo si dà culto di latria assoluta, perché è Dio. Opera come le altre due Persone, ma a lui si attribuisce tutto ciò che è vita, che è amore.
Le profezie a chi si riferiscono? Allo Spirito Santo. Quegli uomini hanno parlato perché ispirati dallo Spirito Santo. E chi ha ispirato i settantadue libri della Bibbia? Lo Spirito Santo ha mosso o dato l'ordine di scrivere: ha guidato gli autori umani a scrivere né di più né di meno di quello che egli voleva, quello che voleva, le verità che voleva. La Bibbia è il libro dello Spirito Santo e contiene la sapienza del Figlio.
Lo Spirito Santo operò nell'Antico Testamento. Tutti quelli che si sono fatti santi: Abramo, David, e tutti gli
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ebrei buoni ebbero l'infusione dello Spirito Santo in previsione dei meriti di Gesù Cristo. Lo Spirito Santo col suo afflato produsse Gesù Cristo, lo santificò, lo condusse nel deserto, lo mosse a predicare il Vangelo. Così la Chiesa è nata dallo Spirito Santo. Gesù Cristo aveva preparato i membri, i seguaci, i pastori e il capo, le verità, ma la Chiesa non era ancora nata. Ebbe vita nella discesa dello Spirito Santo e allora la Chiesa si trovò viva, infallibile, indefettibile. Gesù Cristo ci ha acquistato la grazia, ma lo Spirito Santo ce la comunica, quindi lo Spirito Santo anima tutta la Chiesa ed è la vita di ogni anima: «La carità di Dio è diffusa in noi per lo Spirito Santo»3.
Lo Spirito Santo c'infonde la grazia la quale, in quanto si riflette sulla mente produce la fede, in quanto si riflette sulla volontà produce la speranza, in quanto si riflette sui sentimenti produce la carità. E poi lo Spirito Santo ci infonde tutte le virtù e i doni, i frutti e il frutto eterno che è la beatitudine eterna. Lo Spirito Santo opera nelle nostre anime. Ho detto che comunica la grazia, due specie di grazia: la grazia abituale, che è la ricchezza che possiede un'anima quando ha in sé lo Spirito Santo, la santità; la grazia attuale che è quella che ci aiuta momento per momento a fare il bene, le opere buone.
Adorare lo Spirito Santo con culto di latria come il Padre e come il Figlio: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo! Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Onorare lo Spirito Santo, specialmente aumentare in noi la grazia. Come aumentarla? Con i sacramenti e
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con le opere buone. Se aumenta la grazia, aumenta la santità, aumenta la gloria. Lo Spirito Santo può essere in un'anima più o meno abbondante: altra è la grazia che aveva S. Alfonso subito dopo il Battesimo, e altra la grazia che lui possedeva alla sua morte, quando aveva fatto tanto tanto bene ed era stato costantemente occupato in opere buone. Altro è la suora che vive tiepidamente, e altro è la suora che vive con fervore, e vi sono suore sante. La stessa vita religiosa si può vivere più o meno santamente. Non contristate lo Spirito Santo: quando un'anima è tiepida, contrista lo Spirito Santo. Tanto meno: non cacciate lo Spirito Santo col peccato grave. S. Stefano rimproverava gli ebrei: «Voi resistete sempre allo Spirito Santo»4. Tante volte noi resistiamo alle ispirazioni, alle mozioni dello Spirito Santo, sentiamo che Dio c'invita a salire più in alto e noi resistiamo. E vi sono anime che corrispondono a tutta la grazia, e allora lo Spirito Santo prende sempre più possesso dell'anima. S. Francesco di Sales, verso la fine della sua vita diceva: Non ho più alcun desiderio su questa terra 5. Abbiamo assistito suore vicino a morire con il fervore, con le [migliori] disposizioni nella confessione, con l'uniformità alla volontà di Dio: sembrava che già la luce eterna si riflettesse sul loro volto. S. Giuseppe Cafasso chiedeva di fare il purgatorio su questa terra, non perché avesse paura di quelle pene, ma perché diceva: Non vorrei tardare, o Signore, ad amarvi perfettamente in cielo.
Allora, divozione allo Spirito Santo, docilità alle ispirazioni, alle mozioni verso il volere santo di Dio.
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1 Prima del rinnovamento liturgico promulgato dal Vaticano II, le feste si dividevano in: doppio minore, doppio maggiore, doppio maggiore di prima classe e doppio maggiore di seconda classe, cioè in festa minore, festa maggiore, festa di prima classe, festa di seconda classe (cf Dizionario pratico di liturgia romana, a cura di R. Lesage, Ed. Studium, Roma 1956, pp. 184-185).

2 Credo in un Dio solo: Padre e Figlio e Spirito Santo.

3 Cf Rm 5, 5.

4 Cf At 7, 51.

5 Cf S. Francesco di Sales, Trattenimenti, XXI. Testo completo: «Non ho quasi nessun desiderio, ma se dovessi rinascere, non ne avrei del tutto».