Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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16. PREGARE PER I POPOLI ORIENTALI *

Il tratto del Vangelo è [della ventitreesima domenica dopo Pentecoste]1. Il Vangelo porta a considerare Gesù Cristo come nostra salute e nostra risurrezione. Nostra salute, cioè per guarire dalle nostre malattie spirituali, dai nostri difetti, dai vizi che possiamo incontrare, ma se l'anima ha le sue malattie ed è caduta in peccato mortale, se è morta spiritualmente, Gesù Cristo può anche risuscitarla. Perciò il Vangelo ci dice di ricorrere a lui, a Gesù medico nelle nostre infermità spirituali per guarire cioè dall'orgoglio, dall'invidia, dall'attaccamento alla terra, dalla sensualità, ecc. Nello stesso tempo Gesù vuole che ricorriamo a lui quando disgraziatamente siamo morti per il peccato e nella confessione egli richiama l'anima a nuova vita. L'anima riacquista la vita soprannaturale. Egli è infatti la risurrezione e la vita.
La giornata presente però noi la dedichiamo a un altro fine: a pregare per i popoli orientali, specialmente per il più grande popolo orientale, la Cina. La dedichiamo a ringraziare la Regina Apostolorum per aver salvato i nostri sacerdoti e discepoli che si trovavano in Cina per il loro ministero; la dedichiamo a ringraziare il Signore della fortezza loro concessa e della forza che concede a tanti vescovi, sacerdoti, cattolici, fortezza con cui stanno attaccati alla Chiesa, al Papa, a Gesù Cristo2.
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1) Iddio vuole salvi tutti gli uomini. Iddio ci ha creati per il cielo e questa salvezza, dopo il peccato originale, l'ha posta in Gesù Cristo.
L'umanità discende da un solo uomo e, come ebbe la vita da un solo uomo, così ebbe la morte. [Adamo ed Eva] perdettero la grazia per sé e anche per i loro figlioli. Il Signore è buono e ha decretato la redenzione dell'uomo per mezzo del suo Figlio che si sarebbe incarnato dalla Vergine. Ecco quindi il rimedio: in Gesù Cristo risurrezione e vita.
Adorare questo Dio di bontà, Dio misericordioso; adorare Gesù Cristo il quale lavò la macchia originale per mezzo del suo sangue. Allora Gesù Cristo stabilì la Chiesa e nella Chiesa gli uomini possono trovare la verità, trovare la via del cielo, trovare la vita eterna per mezzo della grazia quaggiù e la vita eterna nella visione di Dio lassù.
Adorare quindi Gesù Cristo il quale, oltre all'averci portato la verità dal cielo, l'averci insegnato la via del cielo, meritata la grazia per arrivarvi, ancora volle che la sua missione fosse perpetuata nei secoli e nei luoghi e si estendesse cioè a tutte le nazioni: «Venite ad me, omnes…»3. Da tutte le parti della terra, da ogni nazione, ogni uomo può rivolgersi alla Chiesa; Gesù Cristo ha provveduto mandando a tutti gli uomini l'invito di entrare nella Chiesa.
2) Noi dobbiamo ringraziare il Signore perché alla Chiesa ha infuso uno spirito di espansività. In tutti i tempi missionari ammirabili sono partiti dalla Chiesa e da nazioni già convertite, e si sono inoltrati nelle regioni non ancora guadagnate a Cristo. Gli Apostoli sono tutti missionari per eccellenza: i loro viaggi ci sono noti. E come allora, così nei secoli seguenti a poco a poco il Vangelo si dilatò in ogni nazione. La voce dei sacerdoti, dei missionari si fece udire in ogni terra.
Ringraziare il Signore per questa grazia. Oltre alle fatiche spesso eroiche, moltissimi di questi missionari sono martiri. Il Vangelo trova ostacoli, ostacoli nelle ideologie dei paesi in cui essi arrivano, ostacoli nelle cattive abitudini, nei sacerdoti degli
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idoli, ostacoli specialmente nell'orgoglio, spesso orgoglio anche collettivo, nazionale, come [avviene] particolarmente oggi; [il Vangelo] trova ostacolo specialmente nel cuore degli uomini, nelle passioni degli uomini. Nonostante questo, ecco che il Vangelo ha camminato, il Vangelo si è allargato e il Signore ha concesso tanta grazia a quei missionari e tanta grazia da riconoscere in Gesù Cristo il grande, il solo Maestro dell'umanità, il sacerdote eterno, il restauratore, perché Dio ha stabilito: «Omnia instaurare in Christo»4.
Ringraziare il Signore. Mentre noi parliamo quanti sacerdoti sostengono fatiche, alle volte anche durissime persecuzioni! Ma si sono votati a Dio, si sono votati a Gesù Cristo, essi guardano una sola cosa: il cielo, il paradiso, la corona che li aspetta. E a questa corona vogliono giungere, e a questa corona vogliono giungere con i popoli ad essi affidati.
3) Dobbiamo riparare i peccati che sono la causa di tanti mali: «Propter peccata». E come dal peccato di Adamo vennero tutti i mali che incontriamo nella vita presente, così dai peccati dei singoli [provengono] tante conseguenze tristi, specialmente quando i peccati sono collettivi, poiché prìncipi, governanti e popoli convengono contro di Dio per far guerra contro Gesù Cristo. Si consigliano, si fanno amici, si collegano, come Erode e Pilato divennero amici in quel giorno per far soffrire Gesù, contro Gesù. Riparare i peccati di queste nazioni, ma molte volte sono uomini in buona fede perché nessuno ha portato loro la verità.
Dobbiamo però riparare i peccati di coloro che per malizia, non in buona fede, perseguitano la Chiesa, tolgono la libertà di culto nella legislazione e nell'insegnamento pubblico per mezzo della stampa, della radio, ecc., divulgano idee che sono contro la stessa ragione umana, quanto più poi contro la Chiesa, il Papa e contro Gesù Cristo. Ecco, riparare i peccati di costoro con buone Comunioni, con la Messa solenne ben ascoltata, con la funzione di stasera, riparare i peccati affinché il Vangelo non trovi più quegli ostacoli che sono più che montagne davanti al viaggiatore.
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4) Preghiamo il Signore Gesù che per la misericordia del suo cuore sacratissimo attiri a sé tutti gli uomini: «Ego autem cum exaltatus fuero a terra, omnia traham»5, dall'alto della croce, nella quale vi è salute e salvezza, attiri tutti gli uomini a sé. E vengano alla Chiesa tutti gli uomini e ritornino alla loro madre Chiesa tutti quelli che si sono allontanati per orgoglio o per errore, tutti al seno della Chiesa e ritrovino la via della salvezza.
Pregare perché il Signore susciti molti missionari, pregare perché a questi dia forza, resistenza, dia anche il dono delle lingue in quella misura in cui oggi è necessaria ed è richiesta da noi. Il Signore conceda la grazia a quei popoli di diventare docili alla voce del missionario, alla voce della Chiesa, della verità. Piegarsi, accogliere il Battesimo perché tutti divengano figli di Dio e sulla terra si stabilisca una sola scuola: quella del Maestro unico, Gesù Cristo, ora rappresentato dalla Chiesa visibilmente. E che in tutto il mondo vi sia un solo gregge sotto un solo pastore.
Nell'Ufficio della Regina Apostolorum viene detto: Vergine santissima, pregate il vostro divin Figlio affinché al più presto si maturino i tempi in cui si realizzerà il desiderio di Gesù: Io ho altra nazione, altra gente, che non appartengono ancora al mio gregge. Anche queste io devo richiamare affinché tutte abbiano la vita eterna. Pregare con queste intenzioni. Adesso invitare tutto il mondo a cantare a Dio lode, e a cantare a Gesù Cristo in spirito di propiziazione, in spirito di amore, in spirito di riconoscenza, in spirito di supplica: Laudate Dominum, omnes gentes6.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta vergata, copia, battitura recente, fogli 3 (22x28), tenuta il 9.11.1952. Nel dattiloscritto non è indicato l'autore. A mano è stato aggiunto: Primo Maestro e anche il luogo dove è stata tenuta: Roma, e ciò è confermato dal contenuto.

1 Cf Mt 9, 18-26.

2 I Paolini entrarono in Cina nel dicembre 1934. Dopo varie vicende: rientro in Italia di alcuni membri, sostituzione con altri Paolini, sosta a Nanchino e a Shanghai, nel 1938, scoppiata la guerra cino-giapponese, lasciano la Cina. Trovano asilo nelle Filippine e ritornano nuovamente a Shanghai nello stesso anno dove rimangono fino al 14.08.1952. Espulsi dalla Cina (dove fin dal 1949 era stata proclamata la repubblica comunista con aperta persecuzione religiosa) don Bertino e don Canavero rientrano in Italia, dopo aver rimandato nelle loro famiglie i giovani cinesi già accolti in comunità. Le FSP arrivano a Shanghai nel gennaio 1937. Scoppiata la guerra cino-giapponese nello stesso anno, lasciano la Cina, sostano in India e si stabiliscono definitivamente nelle Filippine (cf Barbero G., Giacomo Alberione..., o. c., pp. 503-507).

3 Cf Mt 11, 28: «Venite a me, tutti…».

4 Cf Ef 1, 10: «[il disegno cioè di] ricapitolare in Cristo tutte le cose».

5 Cf Gv 12, 32: «Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me».

6 Cf Sal 117, 1: «Lodate il Signore, popoli tutti».