Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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III
IL GIUDIZIO

Il giudizio di Dio1. Vi sono persone che dicono: Ho molta paura della morte, non per la morte in se stessa, bensì per ilgiudizio; ma bisogna anche avere fiducia. È parola infallibile: Gesù ha sparso il suo sangue per salvarci. Fiducia! La fiducia domini su tutto. Ma io sono tanto cattiva. Ma il Signore è buono all'infinito, quindi fiducia nel Signore. Quando ci presenteremo a Dio, come ci troveremo? La religiosa buona si presenterà a Dio con fiducia: Signore, io ho rinunziato a tutto per te, ho osservato anche i consigli, ho messo da parte la vita più comoda del mondo per seguire te più da vicino. E Gesù riceverà quest'anima con volto sereno e sarà un incontro tra sposo e sposa. Verrà il giorno in cui faremo l'incontro con Gesù faccia a faccia, che quel primo incontro sia felice! E colei che mi ha cercato per tutta la vita, e per amor mio ha rinunziato a tutto, non la rigetterò.
Bisogna escludere l'amor proprio che non è amor di Dio, sebbene qualche volta si veli e sembri amor di Dio. Amate Gesù con tutto il cuore, allora Gesù vi riceverà bene nel giorno del giudizio. L'esame è fatto, il Signore vede che quest'anima si è giudicata: «Chi si giudica non sarà giudicato»2. È finito il giudizio: «Servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Signore»3. Se siete buone religiose, se sarete fedeli ai vostri voti religiosi, riceverete il centuplo e la vita eterna. La promessa che avete sentito nella vostra professione sarà ripetuta: «Ed io ti dico che avrai il centuplo dei meriti che ti saresti fatto se fossi restata in famiglia, e la vita eterna»4. Non sono promesse vaghe.
Vi sono segni di predestinazione: devozione a Maria
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1 La meditazione è stata tenuta dal Primo Maestro sabato, vigilia di Pentecoste, cioè il 31 maggio, come si deduce dalle ultime righe del testo.

2 Cf 1Cor 11, 31.

3 Cf Mt 25, 21.

4 Cf Mt 19, 29. Dal Rituale della Professione religiosa delle Figlie di San Paolo.