Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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17. VOCAZIONE RELIGIOSA PAOLINA*

Siete già arrivate a buon punto del noviziato e certamente avete già appreso tutto quello che riguarda le Costituzioni, quello che riguarda la vita religiosa e avrete anche già cominciato a vivere la vita religiosa e anche la pietà paolina.
Novizie significa: nuove suore e cioè suore che non hanno [fatto] la professione, ma già vivono da suore: osservanza dei voti, vita comune, pietà comune e apostolato delle Figlie di San Paolo.
L'anno di noviziato ha questo scopo di istruzione, ma anche di avviamento e abitudine alla vita religiosa, affinché quando si farà professione non si trovino cose nuove, ma cose [che si è] già abituate a fare.
Per far bene la professione occorre che ognuna sia contenta della via che ha preso. La contentezza è il trovarsi bene in questo stato. L'affetto a questo stato è segno di vocazione. Se vi trovate bene è segno che vi è la vocazione. La vocazione richiede molte belle qualità: intelligenza, fermezza di volontà, buon carattere, pietà, ecc.; ma tutto questo non è sufficiente a chi ha desiderio di essere interamente di Dio.
Rinunziando alla famiglia naturale, si sostituisce la famiglia paolina con l'apostolato paolino. Siamo chiamati alla vita religiosa paolina [secondo] l'articolo 1 e 2 delle Costituzioni. Hai tu desiderio di praticare la vita comune?
Nella vita comune si è sicuri di incontrare la volontà di Dio. Ami tu l'apostolato delle Figlie di San Paolo? Se puoi rispondere affermativamente, c'è non solo la vocazione religiosa, ma la vocazione religiosa paolina. C'è amore allo stato religioso? Venerazione alle Costituzioni? C'è amore alle Maestre? Alle sorelle paoline? Amore agli orari? Amore alle consuetudini, allo studio? Alla vocazione?
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Una può essere molto brava, aver vocazione a vivere in famiglia o ad avere una pietà propria, e non può vivere in comune. Vi sono anime nel mondo che continuamente esercitano apostolato o nell'Azione Cattolica o per il catechismo e amano anche il cinema, ma amano fare il bene secondo un loro sistema, non amano la vita paolina, la vita religiosa. Non vuol dire che coloro che non entrano tra le Figlie di San Paolo non siano buone, [scelgono] un altro stato, hanno un altro destino da Dio, un'altra missione. Noi non disprezziamo nessuno, ringraziamo Dio per i suoi doni: tu li hai in uso, Dio [ne] è l'autore.
Studiare la vocazione e vedere se il cuore si trova lì, contento, soddisfatto, ecc. La vita religiosa paolina allora si può abbracciare, naturalmente non bisogna farsi delle idee strane: tentazioni se ne troveranno tante, non bisogna farsi l'idea che non ci siano sacrifici, se ne troveranno tanti. E non pensate che vi diano l'ufficio che vi piace, ma nessuna deve avere invidia dell'altra come l'occhio non l'ha delle mani, tutte le membra sono nobili, come dice S. Paolo1. Ognuno ha il suo ufficio nel corpo della Chiesa, e se ogni organo funziona bene, [così la Chiesa]. L'Istituto delle Figlie di San Paolo è [come] un organo.
Adesso è facile l'obbedienza, ma se domani si trova una superiora bisbetica che ti comanda e il sangue bolle e i nervi si fanno sentire, non puoi dire: Lascio tutto! Tutto è incluso nella vita comune; si fa quello che dice l'obbedienza, si può stare in giro tutto il giorno con la macchina e fare la vita comune. La vita comune suppone l'obbedienza. Tutto l'hai voluto; adesso vai serena, vai avanti con semplicità, pensa che il Signore, pietosissimo, ti ha preparato la via della santità. Una sorella con un carattere diverso, una superiora che ti comanda quello che non fa lei… c'è l'obbedienza. Ma io vorrei fare un regalo a una mia sorella, ma c'è la povertà: guarda se è conforme alle Costituzioni; [si può] sentire per anni e anni la tendenza alla famiglia, ma non seguirla.
Intanto preparare il dono di se stesse a Dio: Io sono nelle tue mani, sono la tua pallina, mettimi sul tavolo, gioca. Mettimi
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in un angolo...2. Ma essere in un angolo non è umiliante? Un ufficio basso, sì, è sacrificio, ma è incluso nelle Costituzioni. Se ti mandassero a far scuola, puoi dire: Non sono entrata per questo. Ma tutto quello che è conforme alle Costituzioni è da abbracciarsi, da compiere: è volontà del Signore, nella quale vi santificherete. Bisogna entrare senza programmi. E io voglio fare il cinema, o [stare] in cucina così mi servo come voglio. E invece ti servono come vogliono le altre. Non dite mai in seguito: Ma io non sapevo, se avessi saputo... Nelle Costituzioni c'è tutto, e quello che non è esplicito nelle Costituzioni, è incluso nelle consuetudini.
Avanti con intelligenza. Tutto per amore, tutto per Gesù! Mettere il cuore nella vita religiosa. Gli interessi della Congregazione siano i nostri interessi.
Abbiamo cercato di mettere nel libro delle preghiere le pratiche paoline, ove c'è tutto. Pregare secondo quello. Ma io voglio pregare così. Ma hai detto che vuoi fare vita comune, sì o no? Abbraccia anche quello. Io voglio essere devota di S. Antonio. Allora va' nell'Istituto delle Antoniane e pregherai S. Antonio e ti farai santa anche là.
Invece voi dovete farvi sante di S. Paolo. Questa è la vita, guardatela bene di fronte. Come fareste, se andaste in un negozio a scegliere un oggetto d'oro da offrire alla Prima Maestra? Si cerca bene, si studia bene e poi si acquista. Così cercare bene fra i vari stati di vita e poi non guardare indietro: chi guarda indietro non è degno del regno dei cieli3. Chi chiede la dispensa dei voti, ha meno probabilità di salvarsi, anzi è molto difficile.
Il celibato religioso è immensamente superiore allo stato matrimoniale4. Occorre che guardiamo di fronte all'avvenire e quando guardiamo a un campo avanti, non tornar più indietro. Tentazioni, scoraggiamenti e pensieri che vogliono dissuadere ne verranno, ma cacciarli via come il diavolo.
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[Fare] una scelta cosciente, intelligente, una scelta che parta dal cuore, da Dio. Amare quell'Istituto e la pietà che viene da Dio stesso. Avanti con intelligenza e amore e nello stesso tempo fiducia in Dio; a voi è preparata la grazia di vivere da Paoline. Del resto, che questo piace a Dio, ne avete la prova: l'Istituto si sviluppa, sono approvate le Costituzioni e questi apostolati incontrano l'approvazione dei cattolici, del clero, dei vescovi e del Papa stesso, incontrano il gusto, la volontà di Gesù che benedice continuamente. È la benedizione che apre la porta a mille altre benedizioni.
Perché il diavolo non usi astuzia, apritevi con sincerità, dite tutto, voi avrete fatto tutto per una scelta sicura. Pregate, consigliatevi, scegliete con ponderazione e poi abbiate fiducia, qualunque tentazione venga, dite: «Vade retro, satana!»5. Riflettere bene, pregare e fare la scelta con intelligenza, amore e pietà. Gesù vi benedica!
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* Meditazione, in ciclostilato, carta pesante, fogli 2 (21x28, 2). Nell'originale è scritto “Meditazione tenuta alle novizie dal Primo Maestro, Roma, 19.11.1952”. Le curatrici dei dattiloscritti successivi hanno aggiunto a mano il titolo “Vocazione paolina e voti”.

1 Cf 1Cor 12, 12.

2 Cf S. Teresa di Gesù Bambino, “Lettera 34", in Opere complete, Edizioni OCD, Roma 1997, p. 320.

3 Cf Lc 9, 62.

4 Don Alberione è debitore della mentalità del tempo confermata anche dal magistero della Chiesa (cf Pio XII, Sacra Virginitas, 25 marzo 1954, in AAS XLVI [1954], n. 28).

5 Cf Mt 4, 10: «Vattene, Satana».