Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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3. IL SÌ DI MARIA*

Leggiamo il Vangelo della Messa: oggi è la festa del sì, il sì
che Maria ha detto all'angelo e sul Calvario. Impariamo anche noi a dire sempre sì a Gesù. Noi diciamo volentieri i nostri sì? Facciamo volentieri la volontà di Dio? Abbiamo detto sì al Signore quando ci chiamò alla vita religiosa. Siamo sempre state generose dopo? Non abbiamo mai fatto confronto e detto: Questo sì lo faccio, e quello no, perché non mi piace? Tante volte un sì può essere il principio della nostra santificazione: quei sì che umiliano, quelle obbedienze che ci costano... L'obbedienza
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meglio fatta e più meritoria, è proprio quando non capiamo. La nostra vita religiosa deve essere una vita di fede! Diciamo alla Madonna che ci aiuti a fare bene la volontà di Dio, lo sappiamo che siamo qui solo per prepararci un bel posto in Paradiso. [Facciamo] un po' di esame sulla vita passata e i propositi per quest'oggi.
Maria ha detto il suo sì all'angelo, Gesù ha detto il [suo] sì nell'accettare l'amaro calice per la nostra salvezza. Che la nostra vita sia un continuo sì, perché noi pure vogliamo sempre fare la volontà di Dio. Accettiamo oggi quelle cose che capiamo di meno. Alle volte ci sentiamo male perché sembra che siano gli uomini che non ci vogliono bene…
Siete buone? Lo siete se avete fede e praticate le virtù religiose, [se compite le] pratiche di pietà sode che sono la radice. Iddio ci ama in modo speciale, ci vede, ci aiuta per i meriti di Gesù Cristo. Ci vuole molta fede!
Dio che è il superiore massimo è sempre qui con voi. Non importa se i superiori sono lontani. Credere molto alla nostra missione: libro, cinema e radio. Fede nella nostra missione e vocazione! Il Padre celeste mi guarda, mi assiste: io sono sua figlia! Opero alla sua presenza, per piacere a lui affinché possa dire di questa figlia: Mi compiaccio!. Fede nelle grazie che ci vengono attraverso l'Eucaristia, la Comunione, la Messa e la Visita. Fede che tutte le cose che capitano, piacciano o non piacciano, vengono da Dio: lui dispone momento per momento quello che è meglio per noi. Fede quindi in quel paradiso che c'è; alcune sorelle ci sono già arrivate e ci arriverete anche voi: «Possederete il centuplo e la vita eterna»1.
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Le Figlie di San Paolo hanno un codice che sono le Costituzioni. Non c'è differenza da nazione a nazione: Canada, Giappone o Stati Uniti, quel che importa è lo stesso apostolato, la stessa osservanza dei voti, ecc. Siamo sempre assieme, tanto fa essere a Roma o qui. Sentire l'unità fa tanto piacere e sta a cuore a Gesù. Siamo quattrocento milioni di cattolici e altrettanti di scismatici. Dobbiamo adattarci? Si sa, [se] ci sono sei ore di diversità [tra New York e Roma] questo non è la diversità [di cui si parla]. Diversità sarebbe se si pensasse e si agisse diversamente. Unità di mente, volontà e cuore. Quindi: 1) molta fede, viviamo di fede, come dice S. Paolo2; 2) osservanza delle Costituzioni; 3) pietà. Ringraziare il Signore del bene, dei meriti che ci siamo fatti, ringraziare il Signore per le vocazioni e continuare a pregare e a cercare vocazioni, [perché] è pur vero che non tutte corrispondono e allora, se ne cerchino altre.
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* Meditazione, stampata in: Esercizi e meditazioni del Primo Maestro e conferenze della Prima Maestra, o. c., pp. 258-260, tenuta dal Primo Maestro a Derby, il [25.3.] 1952. Dal contenuto sembra chiaro il riferimento alla solennità dell'Annunciazione.

1 Cf Mt 19, 29.

2 Cf Rm 4, 23-24; Eb 3, 12.