Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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8. INDIRIZZO MARIANO ALLE FAMIGLIE PAOLINE*

Salutiamo in questo giorno con cuore pio la nostra Regina, Maestra e Madre Maria. Facciamo nostra la venerazione e la pietà con cui l'arcangelo Gabriele disse: «Ave, o piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne»1. Ed aggiungiamo: Benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. (Si canta devotamente e solennemente l'Ave Maria).
Maggio è il mese in cui conviene prendere Maria con noi, immaginando la scena del Calvario, quando Gesù raccomandò a Maria di prendersi cura di Giovanni, e invitò Giovanni a tenere con sé Maria: «Vedendo la Madre presso la croce, disse: Donna, ecco tuo Figlio. Poi, guardando Giovanni, aggiunse: Giovanni, ecco tua madre. E da quel momento l'apostolo Giovanni prese con sé Maria»2. Ognuno di noi desidera di passare con Maria questo bel mese di maggio. Giovanni rappresentava specialmente gli apostoli: Maria era così proclamata madre di tutti, ma specialmente degli apostoli. Gli apostoli avrebbero continuato la missione di Gesù, Maria avrebbe continuato l'ufficio di madre per essi.
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Quale omaggio, quale frutto e quale grazia [per questo mese]? 1) Conoscere, 2) imitare, 3) pregare, 4) predicare la Regina degli Apostoli.

1. Conoscere la Regina degli Apostoli. Nel consiglio eterno di Dio, del quale il Verbo è l'Inviato3, erano prevedute e contemplate per opera del Figlio l'incarnazione, la redenzione, la Chiesa; ed era contemplata Maria che avrebbe detto il «fiat» all'incarnazione, avrebbe preparato ed offerto l'Ostia, con Gesù Cristo sacerdote. [Maria] sarebbe diventata la madre della Chiesa, […]4 cioè la madre del Corpo fisico e del Corpo mistico del Cristo. Maria avrebbe dato al mondo l'Apostolo e gli apostoli consegnati a lei da Gesù, [i quali] nella novena e nella Pentecoste, per le sue preghiere, sarebbero stati iniziati alla loro missione. Era contemplata Maria che avrebbe suscitato e formato gli apostoli di ogni tempo; era contemplata Maria nel premio celeste, che siede Regina circondata dagli Apostoli, suo gaudio e sua corona.
Adoriamo la sapienza e la carità di Dio che, mentre da una donna, Eva, erano proceduti tutti i mali, volle che da una donna procedessero tutti i beni in Cristo Gesù. In Cristo Gesù, formato da Maria: Via, Verità e Vita, Sapienza e Redenzione, pace e salvezza, e nella Chiesa che Maria portò e porta tra le sue braccia come madre e speranza,
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mediatrice e distributrice di tutte le grazie fino alla consumazione dei secoli5.
Nella sua vita terrena Maria esercitò l'apostolato della vita interiore, della preghiera, del buon esempio, della sofferenza; soprattutto diede al mondo il frutto benedetto del suo seno. Nella sua vita celeste Maria è madre delle anime, poiché tutte hanno la vita eterna, cioè la grazia, della quale ella ebbe pienezza per sé e per noi. Tutti i disegni di Dio, le profezie e le figure antiche, tutti i privilegi, le virtù, le grazie da Dio conferiti a Maria hanno una finalità: divenire la Madre dell'Apostolo e degli apostoli; dare al mondo l'Apostolo e gli apostoli, Cristo e la Chiesa. Quando ella cessò di essere chiamata Madre di Gesù durante la vita terrena, cominciò ad essere chiamata madre degli apostoli: Madre di Dio e Regina degli Apostoli sono le divozioni più antiche [riguardo] a Maria, sono i titoli che più piacciono al suo cuore, e insieme si completano e si possono esprimere in una sola espressione: la Madre degli apostoli, del primo, Gesù Cristo, fino all'ultimo che chiuderà la storia umana. L'umanità salvata formerà il regno celeste degli eletti, che da Gesù Cristo, vincitore del demonio, sarà presentato come un trofeo al Padre: egli negli eletti, gli eletti in lui, e Maria tra essi Regina. Verrà [allora] cantato l'eterno «Magnificat
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anima mea Dominum»6.
Conosciamo almeno tre libri che illustrano il titolo Regina Apostolorum7: leggiamone uno. Cantate tre strofe della lode: Regina jure diceris8 o la Salve Regina.

2. Imitare la Regina Apostolorum. Maria corrispose alla sua vocazione prontamente. Il disegno divino che ella desse l'Apostolo e gli apostoli all'umanità, le venne rivelato dall'angelo Gabriele. Maria assorta in preghiera lo ascoltò; con prudenza volle una spiegazione; appena assicurata rispose: «Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum»9. Non frappose indugio alcuno. Sebbene il volere di Dio le apparisse altissimo e richiedesse un prodigio inaudito, ella credette e per la sua fede si compirono tutte le cose annunziatele.
È pronta ogni anima a corrispondere alla chiamata di Dio a vita più perfetta? «Si vis perfectus esse...»10. Quando l'ispirazione divina si fa sentire, quando nella costante preghiera si fa chiara, quando un angelo di Dio che ordinariamente è il direttore spirituale o il confessore, lo conferma, rispondere: «Ecce ego, quoniam vocasti me!»11. La generosa prontezza ottiene altre grazie dal Signore, per cui l'anima camminerà nella strada di Dio decisamente.
Maria corrispose alla vocazione costantemente
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Vennero le prove: Giuseppe sta per dimetterla; i betlemmiti rifiutano un ricovero a Gesù che sta per nascere; Simeone le predice la spada di dolore; deve fuggire in Egitto; la contraddizione dei farisei a Gesù che predica; la passione, la crocifissione, la morte, la sepoltura di Gesù; la lotta della Sinagoga contro gli Apostoli e la Chiesa... Maria mai dubitò, ferma nella fede, docilissima ad ogni disposizione di Dio, non ebbe alcun tentennamento, nessuna crisi di vocazione; considerava anzi le difficoltà come una divina conferma di amore, come un succedersi di occasioni per santificarsi nel corrispondere nei giorni tristi e nei giorni lieti, sino alla morte.
A chi comincia è promesso il premio, ma sarà dato a chi persevera. Avanti ogni giorno serenamente, sempre lo sguardo al cielo, sempre appoggiati a Gesù Maestro, sempre dietro i passi di S. Paolo. Si uscirà dalle gallerie buie per rivedere il sole, si scavalcheranno i massi posti sul cammino, si compiangeranno i cadenti a sinistra e anche quelli di destra, sino al «cursum consummavi...», sino alla «corona justitiae»12. Preghiera, consiglio, fede costante, generosità. Si cantino altre tre strofe del Regina jure diceris oppure il Regina coeli.

3. Pregare la Regina Apostolorum. L'Apostolo Gesù venne nutrito e preparato da
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Maria; Giovanni la tenne con venerazione e fiducia con sé; nella storia ecclesiastica leggiamo quanto l'amarono e pregarono i santi Padri, i Dottori, gli apostoli. Maria dunque è la via per la formazione e il lavoro apostolico dei chiamati da Dio a salvare le anime. Se Gesù, se gli Apostoli, se gli uomini di cuore apostolico hanno preso questa strada, significa che questa è la via maestra, la via sicura. Affidarci perciò alla Regina Apostolorum. Il rosario, l'Angelus, il sabato mariano, le feste liturgiche e maggio sono segni della nostra devozione e mezzi per assicurarci le materne cure di Maria. Invocare la Regina Apostolorum nello svegliarci, nel prendere il riposo, nelle tentazioni, nei passi difficili del lavoro spirituale, dello studio, dell'apostolato. Il devoto di Maria si salva, e chi è molto devoto di Maria si fa santo13. Si cantino altre tre strofe del Regina jure diceris... oppure l'Ave, Regina coelorum14.
4. Predicare la Regina Apostolorum. Con la parola, con l'esempio, con il cinema, con la radio, con la stampa far conoscere questo titolo, le ragioni teologiche su cui si fonda, la divozione pratica, come cioè l'hanno onorata gli Apostoli, la Chiesa, i santi. Il nostro apostolato ha come fine: divulgare la dottrina dogmatica, morale, liturgica di Gesù Cristo e della Chiesa. Ma dice
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S. Paolo: «Quomodo audient nisi praedicant? Quomodo vere praedicabunt nisi mittantur? Sicut scriptum est, quam speciosi pedes evangelizantium pacem, evangelizantium bonum: In qual modo potranno conoscere la dottrina di Gesù Cristo senza chi l'annunzi? E come l'annunzieranno senza la missione? Così come sta scritto: Quanto preziosi i passi, le fatiche, il lavoro degli apostoli che portano la pace, il bene, la verità»15.
Parlare della Madre e tra le braccia della Madre i popoli troveranno, come già i pastori e i magi, il Figlio suo. L'enciclica del B. Pio X16 a tutta la Chiesa tratta, prova, indica la divozione a Maria come mezzo per cristianizzare il mondo, per condurre i popoli a Gesù Cristo. Scrivere, stampare, divulgare le glorie di Maria, speranza dell'umanità: Mater misericordiae, spes nostra. Ogni anima divota di Maria si accosta a Gesù.
Per Maria la fede, per Maria la speranza, per Maria la carità verso Dio e verso gli uomini. Tutto il creato è soggetto a Maria, Regina mundi, come è soggetto a Gesù Cristo Re universale; adunque tutto il creato, tutti i mezzi dell'umano progresso servano a far conoscere Maria e Gesù Cristo. Sempre meglio: l'antenna, la pellicola, la penna, lo schermo a servizio del Vangelo! Mille penne, lingue, accenti Maria dicano beata, Gesù cantino le genti: Via, Vita e Verità17.
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Far bene l'apostolato. Da un capo all'altro il mondo ripeta il nome di Maria, come il bambino che chiama ogni momento la madre sua. Si cantino le ultime strofe del Regina jure diceris, oppure D'ogni Apostolo Regina.
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* Meditazione, stampata in: Esercizi e meditazioni del Primo Maestro e conferenze della Prima Maestra, o. c., pp. 285-292. Esiste pure un dattiloscritto conforme allo stampato, eccetto piccolissime varianti, carta pesante, fogli 3. Il titolo del dattiloscritto è “Meditazione del Signor Primo Maestro”. Maestra Tecla, a matita, aggiunge “per il Mese di Maggio alle famiglie Paoline”. Don Alberione però, in questo tempo incomincia a usare l'espressione “Famiglia Paolina” (cf Martini C.A, Le Figlie di San Paolo…, o. c., pp. 286-287; CVV 196, p. 449). Non è indicato il luogo, ma sull'ultima pagina del dattiloscritto, M. Tecla ha scritto: Argentina (Buenos Aires). Dal passaporto si rileva che Don Alberione arrivò in Argentina il 24 aprile 1952, da dove passerà in Brasile il 6 maggio. Si ritiene come originale lo stampato.

1 Cf Lc 1, 28.42.

2 Cf Gv 19, 26-27.

3 Originale: l'Angelo, che in greco significa inviato.

4 Originale: Era contemplata... la Chiesa.

5 Cf Magnificat anima mea Mariam, versione del Magnificat di Don Alberione (cf FSP33**, p. 120).

6 Cf Lc 1, 46: «L'anima mia magnifica il Signore».

7 Alberione G., Maria Regina degli Apostoli, PSSP, Alba 1948; Giaccardo T., La Regina degli Apostoli, PSSP, Roma 1928; Giaccardo T., Ossequi a Maria Regina degli Apostoli, PSSP, Alba-Roma, 1934.

8 «O Maria, tu sei in verità Regina degli Apostoli», prime parole dell'inno Alla Regina degli Apostoli, in Le preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1996, pp. 346-347.

9 Cf Lc 1, 38: «Sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».

10 Cf Mt 19, 21: «Se vuoi essere perfetto…».

11 Cf 1Sam 3, 6: «Mi hai chiamato, eccomi!».

12 Cf 2Tm 4, 7-8: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno».

13 Cf Coroncina alla Regina degli Apostoli, 5° punto, in Le preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1996, p. 148.

14 Ave, Regina dei cieli, antifona mariana, in ibid. p. 334.

15 Cf Rm 10, 14-15.

16 Pio X, Lettera enciclica Ad diem illud laetissimum, per il cinquantesimo anniversario del dogma dell'Immacolata Concezione della B. V. Maria, 2 febbraio 1904, Pii X P. M. Acta, vol. I, pp. 147-166.

17 Ritornello del canto: D'ogni apostolo Regina, in Le preghiere della FamigliaPaolina, ed. 1996, p. 350.