Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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9. L'ESERCIZIO DEL MATTINO *

Eccoci tutti quanti raccolti intorno al nostro Gesù, attorno al nostro divino Maestro. Mi sembra di vedere tante colombe bianche, le quali assetate vengono a bere alla fontana che sgorga dal cuore di quell'Ostia santa. Benedetta quella sete santa, benedette le anime immacolate! Come le accoglie bene Gesù! Il Maestro divino benedice le anime che combattono con coraggio le prime battaglie della vita e le anime che già sono avanti in questa battaglia.
Benedette le anime che si sono consacrate interamente a Gesù con tutto l'ardore dei loro cuori accesi e null'altro cercano che Gesù. Cosa cerco io sulla terra? Chi potrebbe saziare il mio cuore irrequieto? Nessuno, tranne il mio Gesù; io cerco solo Gesù. Benedette le anime sacerdotali le quali stanno direttamente attorno al Maestro, rinnovano il Sacrificio e sono destinate a distribuire al mondo le sue carni immacolate. Beati voi che seguite la voce di Gesù e venite a lui! Quel che stiamo facendo stamattina, lo facciamo ogni mattina, perché sempre ci riuniamo attorno a Gesù, ma l'ora di adorazione che facciamo adesso, vorrei avesse uno scopo particolare. Parlo a cento o a centocinquanta anime che m'intendono. Ho veduto in questo ultimo tempo che il Signore vuol farci camminare più avanti; la meccanica della vita religiosa ormai è assunta abbastanza, ma il Signore non vuol più soltanto una cosa compiuta esteriormente, vuole l'intimo del cuore, vuole che queste anime non debbano ridurre il loro esame ai soliti quattro punti e all'esame sul difetto predominante. I quattro punti, per quanto abbastanza ampi, sono esaminati già bene, le virtù religiose sono a buon punto, la lotta sul difetto predominante è viva e vittoriosa, le pratiche sono intese nel loro giusto senso e fruttuose; ora il Signore vuole di più, ed ecco la grazia che chiediamo in questa adorazione, affinché ci vengano manifestati i suoi desideri.
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La vita richiede molta lotta e molta grazia per riuscire vittoriosi e la vita religiosa presenta più difficoltà di quanto in generale si creda, perciò è necessario chiedere un grande aumento di grazia. Ma ora non voglio più parlare a cento o a centocinquanta, parlo per tutti, e stamattina la nostra breve considerazione sarà sull'esercizio del mattino: 1) Cos'è l'esercizio del mattino. 2) Cosa importa l'esercizio del mattino. 3) Come si deve fare.

1. Col nome di esercizio del mattino si intende quel complesso di pratiche di pietà con cui cominciamo la mattinata: esame preventivo, Messa, Comunione, meditazione, ecc. Quando è fatto bene, quanta importanza ha!
L'esercizio del mattino consiste nel venire ogni mattina a Gesù con rinnovato fervore per domandargli lume per la mente, e questo si ottiene con la meditazione; fervore di volontà con la Comunione; abbondanza di grazia e d'aiuti nella santa Messa. Chi fa bene l'esercizio del mattino? Chi al mattino si alza con sacrificio, perché chi pratica la mortificazione apprende facilmente le cose spirituali; come pure chi si alza sempre da tavola dopo aver fatto qualche piccola mortificazione progredisce nello spirito. Chi non si mortifica nella gola e nella pigrizia, non avrà mai l'intuito delle cose spirituali.
Vi sono dei giovani che si vedono progredire a vista d'occhio, che sembrano più anima che corpo; il loro maestro ve ne saprà dare la spiegazione: è proprio così, sono anime abituate alla mortificazione che appaiono più anima e cuore di quel che non appaia la figura esterna.
Chi comprende bene l'esercizio del mattino, chi ne apprezza l'importanza, è sollecito a correre in chiesa, immerge le sue labbra nel cuore di Gesù, si rischiara la mente tendendo tutta la sua intelligenza alla meditazione, accosta le sue labbra al sangue dell'Agnello e fa scendere quell'Ostia santa in un cuore caldo. Le sue Comunioni somigliano a quelle che faceva la santa Madonna quando le riceveva dalle mani di S. Giovanni. Queste anime vi si preparano con un esame preventivo molto delicato, perché hanno una grande delicatezza di coscienza e purificano il cuore prima della Comunione. Ecco, chi fa bene l'esercizio del mattino!

2. Cosa importa l'esercizio del mattino. Esso comporta quanto la colazione per il corpo. Provatevi a non mangiare al mattino e
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arriverete a metà della giornata senza forza, tanto da essere costretti a mettervi a letto; se poi non mangiate neanche a pranzo e alla sera, peggio ancora. Chi al mattino va tardi in chiesa, fa le cose all'ingrosso, con svogliatezza, volete che durante la mattinata si senta in forze? Quanto potrà durarne l'effetto? Se poi rimanda anche la Visita alla sera, con che calore giungerà a metà del giorno? Sarà certo come un corpo che non è nutrito; cosa si vuol trovare in lui? Non capisce, non ha virtù, non ha vita, è privo di forze, finisce per diventare tisico; ed è terribile l'etisia spirituale!
Tu correvi appena alzato al mattino a prendere la pagnotta, ma tua mamma che ti diceva? Piano, piano! E le orazioni? Diciamo dunque un bell'Atto di dolore per le nostre freddezze nell'esercizio del mattino.
I cristiani che sentivano vicina la persecuzione correvano nelle catacombe, sentivano l'istruzione del vescovo o del sacerdote, prendevano parte viva alla santa Messa, si cibavano della santissima Eucarestia, prendevano in un bianco lino il pane consacrato e se lo portavano a casa. E quei cristiani erano poi i martiri che discendevano nelle arene e non tremavano dinanzi alle bestie feroci: erano fanciulli, giovanette, donne, vecchi cadenti. Inginocchiati, con un cuore solo nella preghiera, aspettavano le belve, aspettavano il martirio e non tremavano, ma con volto sereno, guardavano il cielo che li aspettava: «Sono frumento di Cristo; vengano pure le belve a triturare con i loro denti il mio corpo e le mie ossa». Ecco, le espressioni dei martiri!
Quei cristianelli che hanno abbandonato la Comunione, che disertano la Messa, che ridono del catechismo come di cosa puerile, cosa sono buoni a fare?
Ma lasciamo pure i cristiani del mondo, parliamo delle anime chiamate da Gesù ad una vita di perfezione. Esse sono di due specie: le prime si alzano prestissimo, vanno alla Comunione già accese, assetate, vanno alla meditazione e ne tirano tutte le conclusioni ed esaminano e propongono e se ne nutrono un giorno e un altro ancora, crescono nella virtù, profittano negli studi, vincono la lotta quotidiana con se stesse e col nemico.
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Le vedete progredire di giorno in giorno, di anno in anno, finché diventano giovani serie, assennate, sapienti, animose, forti, già piene di esperienza, date interamente al Signore e alle anime; eccole di Dio!
Altre si nutrono sempre male: una pessima Comunione e quindi una pessima digestione; una cattiva meditazione e, non è ancora finita, che non voglio dirvi cosa succede; una cattiva Messa: vi assistono, ma il loro cuore non c'è, la mente è lontana. O figliuoli, diceva il B. Cottolengo, bisogna mangiare bene al mattino se volete essere forti nella giornata!.
Il profeta Elia, perseguitato dalla regina, si ritira stanco e sfiduciato, si getta sotto una pianta deciso ad abbandonare l'impresa. Era stanco: «O Signore, lasciami morire, non ho più forza, non so più andare avanti! Mentre egli è sorpreso dal sonno, gli si avvicina un angelo, lo desta e gli porge il pane che il Signore gli manda affinché riprenda le forze: Sorgi e mangia, gli dice, la strada è lunga e tu hai ancora da percorrerla tutta, mangia e bevi e rimetti a posto le tue forze per il servizio del Signore»2.

3. Figliuoli, la giornata è lunga, c'è bisogno di tanta forza, di tanta virtù, per giungere bene al termine. Alzatevi presto, correte volentieri a sfamarvi alla Messa, alla meditazione che Gesù vi prepara, al cibo che vi offre, ma prima badate a fare bene l'esame preventivo, quello è [l'esercizio] più importante perché la giornata abbia un buon indirizzo. Chi fa bene e accuratamente l'esame preventivo ha una guida sicura per la giornata, sa dove orientarsi, non va mai a casaccio. Nell'esercizio del mattino ha tanta importanza l'esame preventivo, come preparazione alla Comunione e come guida dell'intera giornata. Chiediamo ora al divin Maestro che ci dia grazia di fare sempre con molto fervore e frutto l'esercizio del mattino, ma [ancor] più che ci faccia capire l'importanza dell'esame preventivo perché possiamo sempre farlo molto bene.
Cantate ora l'Anima Christi3 al cuore eucaristico di Gesù perché ci insegni e ci faccia amare questo importantissimo esercizio del mattino.
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* Ora di adorazione, in ciclostilato, fogli 2 (22,5x35), tenuta ad Alba il 3.2.1933, dal “Primo Sig. Maestro”. Il ciclostilato ha come titolo: “Meditazione del primo venerdì”, ma nel testo si parla espressamente di ora di adorazione.

1 Cf Breviarium Romanum, S. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire (a Roma nel 107). Dalla Lettera ai Romani, in Mattutino, II Nocturno, Lectio VI.

2 Cf 1Re 19,4-7.

3 «Anima di Cristo, santificami», cf Le Preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1996, pp. 77-78.