Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

11. LA LETTURA DELLA SACRA SCRITTURA *

Facciamo quest'ora di adorazione, che dovrebbe essere l'ultima sull'argomento della sacra Scrittura, con l'intenzione di ottenere da nostro Signore la grazia di una larghissima diffusione nel mondo di questa pia pratica della lettura del Vangelo, anzi di una larghissima diffusione della Bibbia. Beati i passi di coloro che diffonderanno questo Re di tutti i libri, le anime innocenti, le mani innocenti che porteranno questo libro! Oh, come saranno benedette da Dio! Che belle fatiche, anzi che bel morire sarebbe quello: morire esausti nelle fatiche di stampare, diffondere questo bel libro! Che bel morire sarebbe questo, dopo aver dato al Signore la [vostra] vita, i vostri giorni, le vostre forze! S. Paolo affidava alle sue cooperatrici il compito di diffondere il Vangelo, lo dice nelle sue lettere1 dandone loro lode. Che bel morire, dopo aver speso per il Signore tutte le vostre energie!

1. Come leggere la sacra Scrittura.
Prima di tutto bisogna intendere bene il pensiero della Chiesa. La sacra Scrittura bisogna riceverla dalla Chiesa: vi è la strada di mezzo ed è la strada giusta. Alcuni dicono che bisogna soltanto predicare, altri soltanto leggere le Scritture, no! La differenza che passa tra noi e i protestanti è questa: essi si sono fatti una Scrittura propria e l'hanno deformata togliendo tutti i passi o anche tutti i libri che non corrispondono alle loro dottrine e ai loro costumi, che non approvano i loro errori. L'hanno diffusa dicendo agli uomini: Prendete, leggete, ciascuno per conto proprio, cercatevi una via da seguire, lo Spirito Santo vi illuminerà e quando troverete un tratto che vi dà un buon metodo di vita, seguitelo, e da esso sarete giustificati. Anzi aggiungono di più: credete fortemente, le opere non contano, la fede giustifica tutto.
Invece la nostra dottrina è differente in tre punti:
~
a) La Scrittura non ce la facciamo noi, noi non l'adattiamo noi alle nostre vedute, ai nostri preconcetti; la Scrittura ci viene dalla Chiesa a cui il Signore l'ha affidata e a cui ha dato l'autorità di spiegarcela nel vero senso perché a lei sola manda lo Spirito Santo che continuamente l'assiste.
b) Nel leggere non siamo abbandonati al senso privato, lo Spirito Santo non la spiega a noi direttamente, ma la spiega alla Chiesa che perciò è infallibile nelle sue interpretazioni. Leggendo la Scrittura siamo illuminati sullo spirito della Chiesa e della Scrittura, ma non direttamente dallo Spirito Santo.
c) La lettura della Bibbia che si fa dai cattolici è molto diversa dalla lettura che si fa dai protestanti. I cattolici leggono la Bibbia dopo una adeguata preparazione mediante lo studio del catechismo o della teologia, ecc., e non la leggono solo per trovarvi la verità, ma vi cercano, come insegna la Chiesa, la via e la vita oltre che la verità. Non aspettano che lo Spirito Santo la faccia loro trovare direttamente, perché Gesù Cristo non ha promesso lo Spirito Santo neppure ai vescovi se non sono riuniti in Concilio, o altro, ma l'ha formalmente promesso alla Chiesa. Per i protestanti è diverso, hanno uno Spirito Santo in saccoccia per ciascuno.
I cattolici leggono la Bibbia per trovarvi gli esempi di Gesù, la sua via, per imparare i costumi, la virtù, per imparare la santità, invece i protestanti, anziché cercarvi la riforma dei costumi, cercano di adattarla ai loro errori, e nelle opere stesse degli Apostoli, pretendono di leggervi una sanzione ad essi.
I cattolici leggono la Bibbia, ma per impararvi il mistero della redenzione. Gesù Cristo è il centro di tutta la storia religiosa: il peccato originale che si descrive nel Genesi viene riparato da Gesù Cristo, di cui parlano i libri del Nuovo Testamento. Nelle Scritture poi non si parla solo delle verità da credere, ma ancora delle virtù e della santità da praticare: «Io sono la Via, la Verità e la Vita»2. Ecco quel che cerchiamo noi; ecco la diversità che passa fra noi e i protestanti.
Il modo migliore per leggere la Scrittura è leggerla in senso cattolico, e per dirlo in modo più facile, mi spiegherò per esempi. Maria santissima ha imparato a leggere la Scrittura da sua
~
madre S. Anna: che bella cosa! Gesù ha imparato a leggere la Scrittura sotto la guida di sua madre Maria santissima. E noi cosa faremo allora? Bisogna che ci inginocchiamo e la riceviamo dalle mani della nostra madre, la Chiesa, che ci lasciamo guidare, istruire da lei, accettando il suo insegnamento con sommo rispetto, cercando nella Scrittura la conferma della dottrina della Chiesa e delle virtù che essa ci insegna.
La Scrittura non è un libro comune, né è un libro dei curiosi, è il libro della santità e questa dobbiamo cercarvi. Ora reciteremo la Preghiera di Geremia3 e canteremo il salmo: Inno a Dio Creatore4, per poter fare questo e ottenere che gli uomini leggano la Scrittura sotto la guida della Chiesa e per trovarvi la via, la verità e la vita di colui che ha detto: «Io sarò con voi fino alla consumazione dei secoli»5.
[Esempio:] S. Francesco d'Assisi e il santo Vangelo. L'amore al Vangelo è il segno e la caratteristica delle anime che Dio riserva a grandi imprese. S. Francesco essendo destinato da Dio a missione altissima, aveva un grande amore al Vangelo e ad esso ricorreva in ogni dubbio e perplessità. Si narra che un giorno essendo in dubbio su qualcosa che sentiva che il Signore voleva da lui, aprì a caso il Vangelo e gli caddero sotto gli occhi le parole del Maestro: «Andate, predicate il Vangelo ad ogni creatura, dite a tutti che il regno di Dio si avvicina»6. Egli ricevette queste parole come un avviso del cielo, ne fu illuminato e poco dopo apriva ai suoi frati le vie delle missioni estere.
Quando stava per dettare la Regola ai suoi figli, regola che doveva essere la via sicura di santificazione per migliaia e migliaia di anime che l'avrebbero seguito, si trovava all'oscuro, ma non si sgomentò, andò in chiesa, aprì il Vangelo e trovò tre tratti in cui poteva riassumere tutta la sua Regola. Così in dodici righe di Vangelo dette ai suoi religiosi la via più sicura alla santità, la regola che doveva poi servire alle migliaia di santi che conta l'Ordine francescano.

2. Ancora come leggere la Scrittura.
La Scrittura bisogna leggerla secondo una regola generale,
~
secondo lo spirito con cui fu scritta. Come la scrisse Dio? Come un padre scrive al figlio e per recapitargliela l'affida a un commissioniere, così il Padre celeste ha scritto la sua lettera ai figli e l'ha affidata alla Chiesa perché ce la recapitasse.
Come ha scritto questa lettera il Padre celeste? Prima di tutto con amore: egli ama i suoi figli e vuole parlare, intrattenersi con essi, narrare loro le sue opere mirabili, invitarli al cielo, sollevarli nella strada penosa, incoraggiarli e guidarli onde non smarriscano la via. Dunque la Bibbia bisogna leggerla con amore, per amor di Dio. Che ossequio vuoi fare al cuore di Gesù quest'oggi? Voglio fare una mortificazione di lingua. Va bene, sì, è buona cosa, ma se vuoi fare un ossequio più gradito, leggi un tratto della Bibbia con molto amore, è un atto di amore più grande. Volete fare un ossequio a Gesù in un giorno consacrato a lui, o per prepararvi a fare una bella Comunione o in riparazione? Se avete comodità di farlo, leggete un tratto del Vangelo, non potreste fargli ossequio più bello! È l'atto di amore più bello che possiate fare in giornata.
Perché il Signore scrisse la sua lettera? Sappiamo che «ogni Scrittura è buona per insegnare, per redarguire, per confortare»7. Ecco che cosa fa la lettera del Padre celeste: ci insegna, ci ammonisce se non siamo buoni, ci solleva e ci conforta se siamo afflitti. Leggete la Scrittura per riempire il vostro cuore di amore a Dio e alle anime.
Riassumendo: come bisogna leggere la Scrittura? Prima di tutto con umiltà. La Scrittura non si deve leggere per farne l'analisi critica o letteraria, questo si può fare nelle scuole, ma comunemente non va bene, nemmeno per curiosità o per critica, bisogna leggerla con umiltà. È Iddio che parla e noi dobbiamo metterci come la Maddalena ai suoi piedi e dirgli: Parla, o Signore, ché la tua serva ti ascolta. Quanto sei stato buono, o Signore, a prepararmi questo libro fin dall'eternità! Io ti ringrazio. Quanto è grande, o Signore, la tua sapienza! Io ti adoro.
La Scrittura ci insegna non come è fatto il cielo, ma la via del cielo e quella sola dobbiamo cercarvi. I farisei, volendo analizzare troppo, uccisero lo spirito; e quanti protestanti divennero vani e folli come gli ebrei che pretesero di condannare Gesù
~
sulla croce in nome delle Scritture: «Noi abbiamo una legge, e in nome di questa egli deve morire, perché si è fatto re»8. Mentre Gesù aveva detto loro: «Leggete le Scritture, esse vi parlano di me»9, ma essi, già ciechi, non le intendevano più, e non cercavano più la verità in esse.
La Scrittura bisogna leggerla dopo aver pregato un po', possibilmente con le mani giunte; finita la lettura baciarla con affetto e meditarvi un po' sopra; non leggere tutto il tempo e poi chiudere il libro e, tutto è finito. Bisogna riflettere un po' su ciò che si è letto, onde quel Dio che ci ha dato la Scrittura voglia anche illuminarci su di essa.
[Esempio:] Silvio Pellico10, giovane ardente di patriottismo, era stato arrestato dalla polizia austriaca come cospiratore contro il governo. Chiuso in carcere vi stette dieci anni, fra le pene più tormentose materiali e morali.
Prima di essere portato alle prigioni dei condannati di stato, volle con sé la Bibbia che l'aiutò a cambiare in merito e in atti di confidenza i momenti di disperazione che l'assalivano. Ciò si sa dalle sue stesse memorie scritte in Le mie prigioni. In un periodo tristissimo, assalito da forti scoraggiamenti, cercava di scacciarli cantando come un forsennato e dimenticando affatto di ricorrere al Signore e alla lettura della Bibbia che sempre l'aveva sollevato. Uno di quei giorni entrò il figlio del custode e gli disse: Vedo, o signore, che da quando non leggete più quel libraccio, e indicò la Bibbia polverosa, mi pare che non avete più tanta malinconia. Il Pellico fu colpito da queste parole, temette di avere scandalizzato quel fanciullo e per riparare gli disse: Scapestratello, questo non è un libraccio e da alcuni giorni, perché non lo leggo, sto assai peggio. Uscito il ragazzo riprese in mano la Bibbia, contento d'aver confessato che stava assai peggio senza di essa, parendogli di aver dato soddisfazione ad un amico generoso. Prese la Bibbia, la spolverò accuratamente con il fazzoletto, la pose su una sedia, si inginocchiò a terra a leggere, e proruppe in lacrime.
~
Quelle lacrime, egli dice, erano mille volte più dolci di ogni allegrezza bestiale. Io sentivo di nuovo Dio, lo amavo! Mi pentivo di averlo oltraggiato e protestavo di non separarmi mai più da lui, mai più. Oh, come la parola del Signore consola lo spirito!
Canteremo ora il Cantico alla Provvidenza11 e reciteremo la preghiera Per il popolo eletto12.

3. Da chi deve essere letta la Bibbia.
La Bibbia bisogna che sia letta da tutti, da tutti, perché tutti sono figli di Dio e a tutti l'ha scritta il Signore. Ma ricordiamo ora: a) la lettura della Bibbia in famiglia; b) la lettura della Bibbia nelle scuole; c) la lettura della Bibbia in parrocchia.

a) In famiglia il Vangelo sia messo nel posto d'onore. Quando se ne fa la lettura, questa dovrebbe essere fatta dal capo della famiglia che siede in mezzo ai figli e dopo aver pregato legge lui o il più adatto o il più buono dei suoi figli; in quanto si può è bene farla seguire da una spiegazione.
Allora è Gesù che si siede fra quei figli ed essi sono veri discepoli del Maestro Gesù i quali non con un distintivo, uno stemma di latta mostrano di essere cattolici, ma con la docilità della mente, della volontà e del cuore. Non vi pare di vedere in quella famiglia la turba che si accalcava attorno al Maestro per sentirne la parola? Beate le famiglie che sono di Gesù! Esse lo proclamano re con la lettura del Vangelo che è assai più di un'immagine messa su un altarino.
b) La Bibbia nelle scuole. L'educatore per eccellenza, il gran maestro della verità è Dio, quindi chi più di lui avrà diritto di stare nelle scuole? Chi più della parola di colui che è chiamato il divino Maestro, darà autorità al maestro? Il Maestro universale, unico! Chi ha amato i fanciulli più di Gesù? «Lasciate che i piccoli vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli!»13. In quante scuole si strappano i fanciulli a Gesù, si vogliono allontanare dalla verità, dal regno di essa! E Gesù è buttato dalla cattedra e al suo posto si siede la menzogna, l'inganno. Adesso abbiamo un lavoro da fare a cui non siamo ancora giunti: gli estratti, i
~
volumetti del Vangelo, della Scrittura, per i fanciulli, per condurre i fanciulli al divin Maestro.
c) Il Vangelo in chiesa: qui non è più un consiglio, ma è precetto. La Chiesa obbliga il sacerdote a spiegare o almeno a leggere il Vangelo nelle Messe domenicali della parrocchia ed esorta i fedeli ad ascoltarne la spiegazione; è suo desiderio quindi che frequentino le Messe parrocchiali. Anche i predicatori quaresimalisti sono esortati a trarre argomento per le loro prediche dalla Scrittura.
Cosa ci rimane da fare per concludere? Chiedere la grazia che la lettura del Vangelo divenga universale, che voi abbiate la fortuna di diffonderlo in tutto il mondo e che in punto di morte possiate dire: Ho evangelizzato la luce al mondo, ora componete pure il mio cadavere consumato per questo e mettetemi il Vangelo fra le mani, sul cuore.
[Recitare la] Preghiera di Gesù14 e il Cantico di Simeone15.
~

* Ora di adorazione (nell'originale figura come titolo), alla Famiglia Paolina, in ciclostilato, fogli 4 (22,5x35), tenuta ad Alba il 12.2.1933, dal “Primo Sig. Maestro”.

1 Cf Rm 16,1-2.

2 Cf Gv 14,6.

3 Cf Ger 15,15-18.

4 Cf Sal 47,2-10.

5 Cf Mt 28,20.

6 Cf Mt 10,7.

7 Cf 2Tm 3,16.

8 Cf Gv 19,7.

9 Cf Gv 5,39.

10 Cf Pellico S., Le mie prigioni, capp. XXIV-XXV. Nativo di Saluzzo (Cuneo), (1789-1854), patriota e scrittore, fu incarcerato nella fortezza austriaca dello Spielberg per la sua azione politica.

11 Cf Is 45,15-25.

12 Cf Esd 9,6-15.

13 Cf Mc 10,14.

14 Cf Gv 17,1-26.

15 Cf Lc 2,29-32.