Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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10. NOSTRA SIGNORA DI LOURDES *

Nel 1854 nel mondo si parla dell'Immacolata Concezione e si proclama il dogma di nostra santa fede per cui crediamo che Maria santissima è l'Immacolata, madre del nostro Redentore1. Nel 1858 Maria santissima risponde da Lourdes mostrando la sua compiacenza, apparendo più volte alla sua confidente Bernardetta2.
«Visitasti terram, et inebriasti eam»3, o Maria, tu sei venuta dal cielo ad inebriare la terra, visitandola tu l'hai inebriata delle tue luci e grazie! Maria viene dal cielo ad inebriarci santamente di grazie interiori, di doni celesti, di cose soprannaturali. Gli uomini erano rivolti alla terra, adoravano se stessi, il proprio senso, il piacere; ebbene, la santa Madonna è venuta a portare dal cielo altre attrattive, altri doni, altri piaceri, doni di spirito, grazie di paradiso.
L'Immacolata ci dà un insegnamento preziosissimo, ella ci insegna a pensare alla sua santità, la santità interiore. Vedremo quindi: 1) Che cos'è la santità interiore. 2) Come ce la insegna l'Immacolata. 3) Come dobbiamo corrispondere ai doni di santità interiore.

1. Che cos'è la santità interiore. Noi lo conosciamo guardando la comune degli uomini, in cui c'è una grande tendenza a imbiancare il sepolcro, una grande tendenza a pulirsi esternamente e nella persona per apparire lindi e ordinati, una grande tendenza a cercare ciò che fa più rumore, ciò che è più in vista.
È facile abbellire l'esterno: la stessa nostra superbia, lo stesso rispetto umano ci portano ad ornarci in modo da apparire giusti, a salvare le apparenze. Il giusto invece non cerca di apparire
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giusto, cerca di esserlo nel cuore: come chi è santo non cerca di farsi notare nelle sue virtù, ma tende a nascondersi e a confondersi con la comune degli uomini per non ricevere lode. Guardate, chi è di vita interiore si distingue da questo: ha una grande tendenza ad esaminarsi sui pensieri e sui sentimenti, sul cuore; chi è di vita esteriore esamina parole e opere. Vi siete forse già scoperti?
Chi è di vita interiore si esamina su quattro punti: pensieri, sentimenti, parole ed opere, dando però la prevalenza ai primi due e successivamente agli altri, invece chi è di vita esteriore si ferma ai due ultimi. Dare importanza all'esame sulle parole e sulle opere è già una buona cosa, è già una parte viva, [anche] se non perfetta, della virtù. Ma voi, tendete a una vita interiore spirituale.
Guardate, chi ha vita interiore esamina le sue intenzioni, cerca solo Dio, e veramente può dire: Ti amo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze, sopra ogni cosa. Chi è di vita interiore ha sentimenti di carità, scusa le intenzioni, comprende e si crede sempre in colpa, prende sempre per sé il torto, mentre chi ha vita esteriore ha sempre ragione; provate un po' a convincerlo del torto!

[2.] La sposa dei Cantici aveva tutte le sue bellezze nell'interno4, nessuno tranne lo sposo le conosceva, erano riservate a lui. Chi ha vita interiore ama Dio e tiene i suoi sentimenti nel cuore. Chi ha fede, vive di fede ferma che lo innalza dalla terra, e di cui si serve come sgabello per innalzarsi al suo Dio; vive di speranza, tenendo l'occhio fisso al cielo, al premio eterno; vive di carità, ama il suo Dio con cuore veramente acceso.
Ecco, la vita di Maria, l'Immacolata! Immacolata in tutto, la senza macchia nel cuore, nei pensieri, nelle parole, nel corpo: l'Immacolata!
Bernardetta, pressata da molti e specialmente dal suo parroco, interrogava Maria santissima nelle sue ultime apparizioni per sapere chi ella fosse. Non dubitava che fosse la santa Madonna, però non l'aveva ancora sentito dire dalle sue labbra. Ella col suo fare semplice e confidente: Signora, la chiamava [così] poiché le appariva in grande splendore, Signora, vi piaccia dirmi
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chi siete e come vi chiamate. L'apparizione si rivolse a Bernardetta con un sorriso celestiale, difatti ella veniva dal cielo, e non rispose. Bernardetta non si perdette d'animo e l'interrogò per altre due volte ed ebbe sempre uguale esito, ma non si sgomentò; semplice com'era e obbediente, avrebbe sfidato tutti per obbedire al suo parroco, e quindi interrogò ancora la bianca Signora: Vi piaccia dirmi chi siete, se è di vostro gusto. E l'apparizione sorridendo, con gli occhi rivolti al cielo, fece scorrere la corona che teneva infilata al braccio fino alle mani, le giunse e con accento che la terra non ha d'uguale, disse chiaramente: Io sono l'Immacolata Concezione. E voleva dire: Io sono la tutta bella, la senza macchia, sono colei la cui anima non fu mai sfiorata dal peccato, l'Immacolata.
L'Immacolata è scesa dal paradiso. «Visitasti terram»: è colei che si è manifestata a una fanciulla di quattordici anni, povera, semplice, ignorante, che sapeva solo dire il rosario bene e ubbidire senza inganni. Quell'anima era innocente come quando uscì dal fonte battesimale e la Chiesa la proclamò vergine. La Madonna ha mostrato chiaramente la sua predilezione per gli umili, i semplici, gli innocenti.

[3.] Siete belli all'interno? È tutta bella l'anima? C'è pietà nel sentimento o solo esteriorità e meccanismo? Venite in chiesa attirati dal Tabernacolo o a fare una cosa meccanica? Abbondate di orazioni più all'interno o all'esterno? Oltre alle pratiche comuni, ne avete qualcuna di ossequio interiore? C'è l'umiltà nel cuore? C'è il desiderio di essere stimati e reputati per niente o c'è l'ambizione di comparire, di essere stimati, consultati, conosciuti, forse preferiti ad altri?
Adesso, piacendo a Dio, faremo un mese sull'umiltà; io lo farò per primo, e poi invito tutti a farlo, perché possiamo acquistare la vita interiore. Iddio ci esaudirà. Intanto in questo mese continueremo a pregarlo per questa intenzione.
Ora un po' di esame sulle intenzioni: ci sono di quelli che mirano più a fare molte Comunioni che a farle bene; a fare molte ore di preghiera che con devozione; no, prima la devozione, poi il tempo. Ci sono di quelli che facilmente si credono buoni; guardatevi dalla vana compiacenza, essa è un ladro che si porta via tutti i meriti. Vi siete già scoperti?
In questo mese continueremo a domandare la grazia della
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santità interiore, continueremo ad esaminarci interiormente, vedremo quali siano i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre intenzioni.
Recitiamo una Salve Regina per avere la grazia della vita interiore. Amiamo la santa Madonna, ma amiamola veramente con il cuore ed ella infonderà in noi i doni che ha infuso nella sua piccola confidente. Amate veramente la Madonna? Stamattina le avete subito offerto il cuore? Amate il rosario? Tenete l'immagine della Madonna davanti quando lavorate o a studio? Recitate bene la coroncina della sera? Vi addormentate sotto il manto della Madonna? Avete verso di lei sentimenti di pietà? Oh, sì, tutti i figli di Maria sono nutriti da lei con la pietà! La Madonna li nutre con sentimenti pii, dà subito loro l'orrore al peccato e specialmente dà loro l'umiltà e l'avversione alla vana gloria. Maria è l'Immacolata, quindi fa subito il cuore dei suoi figli più pio, più puro, più caritatevole, più umile.
Ora canteremo l'Ave maris stella5 per salutare Maria santissima che è venuta dal cielo a visitare gli uomini e diciamole che da Lourdes spanda le sue grazie su tutta la faccia della terra e che ci dia un anno di santità veramente interiore: santità della mente, santità della volontà, santità del cuore.
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* Meditazione, in ciclostilato, fogli 2 (22,5x35), tenuta ad Alba l'11.2.1933, dal “Primo Sig. Maestro”.

1 Cf Pio IX, Costituzione Ineffabilis Deus, 8 dicembre 1854, per la definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione, Pii IX Acta, I/1, 597-619.

2 S. Bernardetta Soubirous (1844-1879), francese. A lei, nel 1858, a Lourdes appare la Madonna.

3 Cf Sal 65,10: «Tu visiti la terra e la disseti».

4 Cf Ct 4,1ss.

5 «Ave, stella del mare», inno liturgico mariano. Cf Le Preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1996, p. 332.