Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

44. LA FEDE44
1. Negli esercizi spirituali parecchi diavoli si danno premura di disturbare le suore. Il primo diavolo è lo scoraggiamento, il secondo quello della distrazione. Fatta la confessione non è tutto finito bisogna costruire. Finiti gli esercizi farete la professione religiosa, per diventare religiose «giuridiche». Non succederà nessun temporale tutt’al più una pioggia benefica che faccia crescere gigli, rose, viole.
~
2. Non preoccupatevi delle cose esterne e dell'Istituto, ma ciascuna di voi veda di preoccuparsi di cose possibili, e procuri di essere serena, in santità e sanità. Serene, non distrarsi, fare bene il programma, ben studiato e possibile. Poi se c'è qualche cosa si dirà a ciascuna.
~
3. Con la confessione si è riempito il vuoto che avevano fatto, i peccati, poi si costruisce la casa di Dio che è l'anima vostra. Spirito soprannaturale! Vivere di fede è la maggiore esigenza dei nostri tempi.
~
4. Due sono i fondamenti della santità e degli Istituti religiosi: il primo è l'umiltà, scavare per mettere il fondamento; ma oltre il fosso ci vuole l'altro fondamento, la fede; fede nel pensare, nel ragionare, nel giudicare; fede nelle relazioni con le sorelle, nelle relazioni con chi guida, nell'ufficio dell'apostolato, nell'accostarsi ai sacramenti, nel fare la meditazione.
~
5. Perché vi siete fatte suore? Per vivere un paradiso più bello, per vivere più vicino a Gesù, per salvare le anime. Vi ha portato qui la fede nella parola di Gesù «Beati i poveri» (Mt 5,3). Avete creduto che vi è qualche cosa di più bello, che Gesù ha riservato se stesso come sposo dell'anima vostra. Avete avuto fede che salvare le anime è il più bel lavoro che si possa fare sulla terra, che non avendo voi pensato ad una famiglia terrena ne avete una celeste.
~
6. Come si è cominciato con la fede, così continuare con la fede e morire con la fede. Quando si toglie il modo di ragionare soprannaturale una religiosa diviene senza vita; si vedono le cose solo sotto l'aspetto umano, come coloro che non hanno la fede fanno i calcoli secondo quanto hanno in tasca. Ma per voi vi è una provvidenza speciale; che Iddio vi dia i mezzi necessari per il bene di ciascheduna e delle opere dell'Istituto.
~
7. Senza la fede, si vedono le sorelle solo naturalmente, con la fede si può dire: ho vicino a me un tabernacolo vivente. Se c'è lo spirito di fede, si vedono nei bambini delle anime. «Guardate le persone, specie i bambini, in braccio a Gesù», dice san Francesco di Sales. Amore soprannaturale e fede nell'apostolato. Quando non si ha fede i poveri non muovono a compassione, i malati neppure; allora si agisce come fosse un impiego.
~
8. Occorre fede in tutto: nei pensieri, nei sentimenti, nelle parole, nelle opere. Badate che uno dei pericoli più gravi per i conventi è perdere lo spirito. soprannaturale, allora, se c'è un sacrificio da fare, si vede solo come sacrificio e non come mezzo di merito per santificarci. Quando vi è spirito di fede si giudica con spirito soprannaturale l'orario, l'ufficio: «Voglio guadagnare meriti per la vita eterna». Anche quando si ha qualche consolazione esterna, guardare Gesù in tutto. Quando si ha questo spirito si sentono come gli angeli accanto. Dio mi vede.
~
9. Una suora potete mandarla in capo al mondo, quando non teme che il peccato e l'offesa di Dio. Significa che essa è abituata ad adoperare bene la libertà, che fa tutto sotto gli occhi di Dio. Iddio è in quest'anima in quel cuore; quell'anima è di Dio.
~
10. Domandiamo questo spirito di fede. Dice Gesù: «Se un figlio domanda al padre del pane gli darà un sasso?» (Mt 7,9). «Il Padre celeste darà a voi lo spirito del Padre» (Lc 11,13). Vi è alle volte una gran riforma da fare nell'anima: ai ragionamenti umani sostituire i ragionamenti divini.
~
11. Se non si parte dalla fede non può venire né la speranza né la carità. Se faceste assai bene l'esame su questo punto, non avreste più bisogno di molte meditazioni-

San Pietro - Massa Martana (PG)
3 Ottobre 1953

~

44 S. Pietro - Massa Martana (PG), 3 ottobre 1953