Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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37. DOLORE DEI PECCATI37
1. Nei primi giorni degli esercizi spirituali, si meditano specialmente i novissimi, cioè la morte, il giudizio, il purgatorio, il paradiso. Questa mattina domandiamo il dolore dei peccati.
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2. Negli esercizi per avere la compunzione, si esige un raccoglimento. Chiedere le lacrime con cui piangeva la Maddalena. Gesù stava in casa di Simone quando Maddalena entrò; ella aveva fatto tante cose nella vita, ma al vedere Gesù cominciò a lavargli i piedi con le lacrime. Simone intanto pensava: «Se Gesù è veramente Dio dovrebbe capire chi è costei». (Lc 7,39).
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3. E Gesù conobbe il pensiero di Simone e gli portò un esempio: «Io sono entrato nella tua casa e tu non mi hai dato acqua per i piedi; questa donna ha invece bagnato i miei piedi con lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato il bacio, e lei, da quando sono entrato, non ha cessato di baciare i miei piedi; tu non hai unto di olio il mio capo e lei ha unto i miei piedi di profumo» (Lc 7,44-46). Chiedere il dolore delle lacrime. Molti rosari, oggi assistiti dagli angeli custodi.
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4. Anche se avessimo fatto una sola venialità, c'è da piangere tutta la vita. Se poi si aggiungono i peccati di pensieri, di parole, peccati fatti da soli e con altri; se si aggiungono scandali, non c'è da piangere? Ridiamo e stiamo tranquilli come se non avessimo fatto niente. Domandare le lacrime della Maddalena, di san Bartolomeo, di sant’Agostino. Oh, se ci fosse un'anima che conosce che cos'è il peccato! Dopo l'esame di coscienza, comincerebbe una vita umile come suor Bertilla. Non era considerata da nessuna. Dicevano che non sapevano cosa farne; quando la superiora generale la conobbe disse: «Questa è l'anima più grande». Il Papa disse di lei che aveva percorso la via dei carri, non quella delle automobili.
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5. Sappiamo che cos'è il peccato? E' offesa a Dio, ribellione a Dio. L'uomo scrolla le spalle a Dio: «Voglio prender questa soddisfazione. E' vero che ti disgusta, ma dà gusto a me, e basta». Il peccato è atto di stoltezza. Oh! quanto è stolto l'uomo. Sa che col peccato si chiude il paradiso, e lo commette ugualmente. Che stoltezza! Il numero degli stolti è infinito, dice la Scrittura.
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6. Battiamoci il petto: «Signore abbiate pietà di questa grande peccatrice». Vergine stolta. Quando si considera la bellezza, la grandezza della vita religiosa e poi si fa il peccato, cosa facciamo? Porta l'abito, porta il velo ma sotto ci stanno tanti pensieri, tante tentazioni, che non si scoprono nemmeno in confessione. In quel cuore, quanti sentimenti bassi. E nella mente, siamo proprio angeli, v'è entrato qualche cosa di fango? Il peccato è mostruoso davanti a Dio.
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7. Il Signore ci ha dato gli occhi, la mente, le mani, il cervello e noi li usiamo per offendere Dio. Un padre aveva regalato del denaro a suo figlio, e questi lo aveva usato per comprare la rivoltella per ucciderlo. E se avessimo commesso peccati nella casa religiosa? Per una suora, non ci sono lacrime sufficienti per piangere il peccato, e magari lavare il pavimento colle lacrime. Ora capisco il male fatto! Crocifiggere Gesù!
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8. Meditare i misteri dolorosi. Nel primo mistero Gesù suda sangue, prevenendo le nostre colpe. Quanto gli dava pena l'indifferenza degli apostoli, i loro sbagli. Oh, quanto soffrirà per la nostra indifferenza. Qualche volta manchiamo di luce, si batte nei pilastri e neppure si capisce. Quante volte abbiamo protestato di non offendere più Gesù e dopo siamo ripassate di lì. Pensa dai sette anni ad ora quello che hai fatto: a scuola coi compagni. I posti dove sei passata.
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9. Pensa se non hai mancato con gli occhi, il gusto, il tatto, la lingua. Alle volte sono cose umilianti e ci vuole grande sforzo a dirle in confessione. Pensare nel secondo mistero doloroso a quello che riguarda la purezza. Alle volte quel cuore è stato già spremuto e a Gesù si danno gli avanzi. Gli avanzi della mensa si danno ai cani.
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10. Terzo mistero: Gesù coronato di spine. Basta una spina per farci mettere dei brividi, Gesù ne aveva un fascio ed erano spine lunghe cinque/sei centimetri come sono in Oriente. Ultimamente sono stato in quei luoghi. Pensieri di superbia, contro la carità, vedete come li ha scontati Gesù! Una spina passò dal ciglio si vede dalla santa Sindone a Torino. Viene condannato il pastore perché la pecorella è andata fuori di strada. A me la croce, a me le spine. santa Gemma disse: A me le spine, e il Signore impresse i segni della sua passione nelle sue mani e nei suoi piedi.
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11. Stampare sul crocifisso molti baci caldi. Chi lo ha crocifisso? Il peccatore. Chi è innocente scagli la prima pietra. Il peccato rovina l'anima. Quanti meriti se avessimo sempre vigilato sul cuore, sugli occhi, sulla fantasia. Vi sono persone che sono sempre state innocenti, ma se disgraziatamente avessero commesso un peccato grave?
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12. Abbiamo sempre bisogno che Gesù ci metta il suo sangue. Le confessioni devono essere sempre umili. Pietro aveva peccato, ma quanto pianse, e portava sempre un fazzoletto al braccio per asciugare le lacrime. Stare umili e fare penitenza. Se prima ho parlato così male, adesso non parlo più; se prima ho detto qualche bugia, non la dirò più; se prima ho peccato di invidia, adesso non più; se prima ho mancato con gli sguardi, adesso starò più attenta.
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13. La Maddalena peccò ma poi fu fedele a Gesù; lo cercò quando era risuscitato; fu salvata, e passò venticinque anni in vita rigorosissima.
Speriamo nella misericordia di Gesù. L'emendazione è veramente necessaria se aspiriamo alla santità. Anche per mancanze piccole, sentire dolore, specialmente se sono commesse dopo l'entrata nell'Istituto. Quanti camminano a testa alta come se non avessero fatto nessun peccato. Chiediamo perdono, non tante parole, ma pentimento profondo.

San Pietro - Massa Martana (PG)
2 ottobre 1953

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37 S. Pietro - Massa Martana (PG), 2 ottobre 1953