Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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31. LA VIA DELL’UMILTÀ31
1. Abbiamo considerato come stare sempre pronti alla morte: nessun peccato mortale, nessun peccato veniale che abbia a fermarsi sulla coscienza. Riempire la giornata di meriti. Corrispondere alla vocazione. Chi si mette fuori della vocazione è difficile che si salvi. Come potrebbe presentarsi a Dio uno che è stato sempre fuori della propria strada!
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2. «Cursum consumavi» (2Tm 4,7), «Ho seguito la strada che tu hai disposto per me», si potrà dire al Signore. Segue la strada del paradiso chi segue la propria vocazione. Vi sono vari nemici che ci fanno deviare dalla nostra strada: la sensualità, l'orgoglio.
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3. L'orgoglio porta fuori della strada. La strada è buona ma bisogna che stiamo nell'umiltà, poiché tutto viene da Dio. Fondamento di ogni cosa è l'umiltà. Che cosa ne fa di noi il Signore se noi ci abbandoniamo all'orgoglio? Tenersi sempre col capo chino, umilmente, invocando la misericordia di Dio, qualunque ufficio si abbia. Seguire sempre il volere di Dio, davanti a lui tanto vale chi usa la scopa, come Maria a Nazaret, come chi usa il pennello.
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4. Confrontatevi con le costituzioni, perché volete essere vere pastorelle. Con l'approvazione della Chiesa ci viene detto che questa via è buona; è come se fosse l'approvazione di Dio.

San Pietro - Massa Martana (PG)
30 settembre 1953

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31 S. Pietro - Massa Martana (PG), 30 settembre 1953