Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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58. LA PREGHIERA PER I DEFUNTI58
1. La vita religiosa è una vita in cui si raccolgono molti più meriti che nella vita ordinaria, è una vita di unione con Gesù, una vita di apostolato. In essa abbiamo due ordini di meriti: per se stessi e per le anime.
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2. E dopo questa vita come ci troveremo di là? Adoperiamoci di schivare il purgatorio. La buona suora avrà la consolazione di avere delle buone sorelle che pregheranno per lei. Offrire suffragi per le defunte. Chi parte per la vita eterna deve impegnarsi a ricordare quelle che rimangono, ma non c'è tanto bisogno di raccomandar loro di ricordarci, perché li saremo perfetti.
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3. Quando parte qualcuno per di là, caricate pure di commissioni, purché siano commissioni che Dio approva. Se domandate di avere più sapienza e di conoscere le costituzioni e la vita religiosa, Dio ve lo darà. E chi resta pregherà e specialmente quello che conforta è che sono molte sorelle a pregare.
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4. Chi vive nel fervore e nell'osservanza religiosa fa già il purgatorio; l'obbedienza continua e l'apostolato continuo cancellano le venialità.
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5. Le messe gregoriane hanno origine da questo episodio: un frate, che viveva sotto san Gregorio Abate, in un monastero a Roma, aveva abusato di certi soldi; in punto di morte l'abate lo ammonì, e il frate pianse molto il suo peccato e domandò perdono a tutti. Morì e andò in purgatorio. san Gregorio fece un patto con il Signore che avrebbe fatto celebrare delle messe finché il religioso fosse uscito dal purgatorio, e dopo trenta giorni il frate venne a dirgli che era già salvo.
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6. Alle pastorelle defunte con le messe gregoriane si manda il suffragio più bello ed efficace: Gesù che si offre più volte per quelle anime.
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7. Noi siamo nella Chiesa militante, combattiamo contro la carne e il sangue e contro i nemici dell'anima. Nella Chiesa purgante, le anime si mondano dalle loro macchie.
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8. La Chiesa trionfante prega per noi che siamo sulla terra. Le anime purganti possono pregare per noi, noi possiamo pregare per loro e pregare i santi.
Suffraghiamo sempre le anime delle parrocchie, e specialmente della famiglia, i parenti, gli antenati. La suora deve distaccarsi dalla famiglia, ma non in questo, anzi deve raddoppiare la preghiera. Ha rinunciato ad una famiglia, ma per attendere alla famiglia della parrocchia. Insistere perché i cimiteri siano ben ordinati.

Albano Laziale (Roma)
21 ottobre 1953

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58 Albano Laziale (Roma), 21 ottobre 1953