Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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25. LA CORREZIONE FRATERNA25
1. Nella teologia morale vi è un capitolo intero "De correctione fraterna", e questo è per tutti i cristiani. Alle volte succede in casa nostra che una corregge un'altra e questa risponde "Pensa a te".
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2. C'è ancora molta superficialità. Vi è tanto bisogno di profondità.
Se non si arriva a quella profondità non vale niente il resto: l'abilità, le chiacchiere. Andare al fondo, fondo, fondo fino alla carità fraterna, cosicché una ritenga come una grazia del Signore quando viene corretta, o riceve un'osservazione.
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3. Ci vuole poca virtù per ricevere una correzione dalla superiora o dall'assistente, ma è virtù riceverla bene da una sorella. E' di grande virtù alle volte ricevere e alle volte dare una correzione. Riceverla con letizia di animo, specialmente tra di voi che dovete andare tra i secolari. Se una riceve la correzione si corregge e fa tanto bene. «Errare humanum est, resurgere angelicum, in errore perseverare diabolicum».
Siate dunque angeli: risorgere è cosa di angeli.

Albano Laziale (Roma)
12 settembre 1953

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25 Albano Laziale (Roma), 12 settembre 1953