Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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36. SPIEGAZIONE DELLE COSTITUZIONI - II36
1. Vediamo che cosa comportano i voti religiosi e la pratica di essi. Nella formazione delle suore pastorelle, bisogna guardare molto il carattere, che deve essere buono e socievole. Vi sono delle persone che sono sempre uguali a se stesse. Questo è l'elogio che il breviario fa di san Vincenzo de Paoli, che avendo tante preoccupazioni, avendo da fare con molte persone, dal re agli spazzacamini, era sempre uguale.
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2. Occorre molta virtù per essere sempre uguali a se stessi. Non lasciarsi abbattere dagli insuccessi Ora bisogna moderare l'ira, ora il cuore, ora bisogna adattarsi anche ai capricci della gente.
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3. La vita nelle case resta tanto difficile, se non c'è buon carattere. Essere sempre uguali a se stessi. Alle volte soffriamo, abbiamo tante cose dentro il cuore, ma non farle pesare sugli altri, offrire al Signore e tacere. Se è andata bene la cosa la vanagloria si infiltra con facilità.
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4. Ci sia la docilità ad apprendere e ad imparare tutto. Ci sono quelle che sono docili di carattere cioè caratteri che si lasciano educare. Ci sono quelle che imparano tutto anche nelle cose più umili, fino a saper vivere in società. Ci sono dei caratteri che sono sopportabili nella vita di clausura, che parlano una volta all'anno.
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5. Imparare a parlare e a parlare bene, fare silenzio quando si deve. Chiedere alla Madonna la grazia di parlare bene quando si deve. Quando una giovane entra nell'Istituto non si chiede che non ci siano difetti, ma che voglia farsi santa: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quanto hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi» (Mt 19,21). Volontà anche di lasciarsi formare.
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6. Articolo 113: ciascuna deve uniformarsi alle costituzioni.
Nessuna di noi può essere certa della salvezza, anche se una suora fa i primi venerdì o i primi sabati. Se una è fedele alla sua vocazione fino alla fine, se è fedele ai voti, se muore così, basta che le fate i suffragi, state certe che è salva.
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7. Mio consiglio è che non si accetti più nessuna dopo che sia uscita. L'incostanza è segno di tale leggerezza che domani si potrebbe ripetere. L'istituto non si può liberamente fidare delle persone incostanti tanto più voi per la natura della vostra missione. Vigilare sui caratteri.
La mancanza di spirito religioso è materia sufficiente per dimettere. Per esempio una che desse cattivo esempio, ovunque va non fa bene. Quante cose si rimedierebbero se ci fosse più virtù.
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8. Si abbia cura di non offendere la carità e la giustizia; non si dica facilmente male. Non abusiamo mai delle grazie. Se il Signore ci ha chiamate, corripondiamo alle grazie, approfittiamo delle grazie. Non perdere la vocazione, né d'altra parte, ed è peggio, stare in congregazione facendo male. Se il sangue guasto rimane nel corpo influisce su tutta la salute. Vigilare dunque.
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9. Obbedienza. L'obbedienza dopo aver emesso il voto ha doppio merito, come la disobbedienza ha doppio peccato: uno per il voto, l'altro contro la virtù di religione. Chi ha capacità di studiare si mette a studiare; se si fa prendere dall'orgoglio, allora la si manda in una casa un anno.
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10. Chiunque obbedisce fa sempre due meriti, sia quando è comandato in virtù di obbedienza come in un precetto ordinario. Due peccati invece si fanno quando non si obbedisce in ciò che è comandato in virtù di santa obbedienza. Andare adagio a comandare in virtù di santa obbedienza. Io l'ho fatto una volta sola nella mia vita. Quando non c'è l'obbedienza è difficile governare.
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11. Se sarete obbedienti, il Signore obbedirà a voi, cioè vi ascolterà nelle preghiere; questo è scritto nella Scrittura. Il Signore ascolta colui che è abituato ad ascoltare. Obbedienza effettiva, non si tenga conto del nostro giudizio, si faccia per amore di Dio. L'umiltà praticamente si risolve nella docilità.
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12. Castità. Le suore non abbiano relazioni che non si devono avere; osservare il celibato, non mancare in atti interni od esterni. In certi casi essere molto riservati, ed anche un po' rudi direi, non trattare troppo intimamente.

San Pietro - Massa Martana (PG)
1 ottobre 1953

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36 S. Pietro - Massa Martana (PG), 1° ottobre 1953