Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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41. CONOSCERE, AMARE, IMITARE, PREGARE
E DIFFONDERE IL CULTO A MARIA
Esercizi Spirituali, 6° giorno, III Istruzione, Castel Gandolfo, 11 agosto 19611

Paradiso! Quella è la nostra dimora, quella è l’eredità del Padre celeste. «Si filii, et haeredes: haeredes Dei, cohaeredes Christi» [cf Rm 8,17], se siamo figli di Dio, vivendo in grazia di Dio, siamo eredi suoi: eredi di lui, del Padre celeste, e coeredi con Gesù Cristo che è il Figlio maggiore del Padre celeste. Questo è il mio figlio diletto [cf Mt 3,17; 17,5; Mc 9,7; Lc 9,35], lo ha detto il Padre celeste: egli è l’erede principale… noi, suoi fratelli. «Coeredes Christi»: quindi dividiamo la eredità con Gesù Cristo stesso. Egli è alla destra del Padre nella gloria… con lui tutti quelli che lo hanno amato, seguito.
Oh! Dopo Gesù Cristo, erede principale, viene Maria, la Regina del cielo, alla quale fra tutte le creature, fra tutti i figli di Dio, è stata riservata la porzione più bella perché più grandi sono i suoi meriti. La contempleremo il giorno dell’Assunta partire dalla terra… risuscitata in corpo ed anima… assunta al cielo; accolta dagli angeli, accolta da tutte le anime salvate fino allora in cielo: tutte accorse, diciamo così, a salutare la loro Regina, Regina Sanctorum omnium; a salutarla tutti gli Angeli, Regina Angelorum2; tutti a salutarla, da Adamo ed Eva sino alle famiglie, ai parenti di Maria stessa: Maria discendente da Davide, dopo secoli… e finalmente Gioacchino ed Anna, suoi genitori; e poi sorelle, fratelli in Gesù Cristo.
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Oh! Allora ecco in cielo Maria ci ha prevenuti. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria, la invochiamo; e aspettiamo che lassù ci mostri Gesù: Mostraci, dopo questo esilio, Gesù3. La divozione a Maria Regina degli Apostoli…
La divozione a Maria che cosa indica, cosa significa? Significa quattro cose.
Primo: conoscere meglio Maria, leggere di Maria, specialmente al sabato la lettura o la meditazione sopra i privilegi, le virtù, i poteri, le grandezze, la misericordia di Maria; bei libri ci sono, più dotti, altri più semplici… oramai sono un cinquantamila i titoli di libri vari che parlano di Maria e c’è una scelta amplissima. Conoscere Maria. Abbiamo stampato anche un piccolo catechismo su Maria4; è il primo volumetto, poi verrà un secondo volume, poi un terzo volume: catechismo su Maria. Conoscere la Madre. Si raccontava, in questi giorni sui giornali, di un figliolo il quale non aveva mai conosciuto la mamma, non sapeva se ancora vivesse oppure l’avesse lasciato, oppure fosse defunta: e finalmente, dopo diciotto anni, l’ha ritrovata. Anche la madre aveva perso la vista di lui, cioè era stato sottratto a lei: che gioia nel riveder la madre! Che gioia quando entrerete in paradiso! Far conoscenza con la Madonna, far conoscenza con l’angelo custode che sta sempre d’accanto, ma non lo si vede! La Madonna conoscerla! Maria…
Secondo: nella divozione a Maria è compreso l’amare Maria, seconda cosa: amare Maria. Amare Maria come la Madre, quando Gesù dalla croce disse: Donna, ecco il tuo figlio, indicando Giovanni con lo sguardo; e rivolto a Giovanni: Giovanni, ecco tua madre, indicando Maria [cf Gv 19,26-27].
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Con quelle parole Gesù affidava a Maria tutti i cristiani… tutti quelli che sono figli di Dio, sono anche figli di Maria, figli di Maria non soltanto per nome, ma per grazia! Perché noi siamo figli di Dio perché abbiamo la grazia: la grazia è passata attraverso Maria, per grazia di Gesù Cristo il quale l’ha conquistata… quindi c’è proprio una relazione. Se noi fossimo soltanto uomini, saremmo composti di anima e di corpo; ma se siamo figli di Dio, oltre che l’anima e il corpo, possediamo la grazia che è la parte principale, soprannaturale: quindi anima e corpo e grazia, per la quale diventiamo figli di Dio. Siccome la grazia è passata attraverso Maria, ecco siamo figli di Maria. Amare Maria come mamma, volerle proprio bene! Qualche volta volere mettersi fra le braccia di Maria come stava, fra le braccia di Maria, Gesù Bambino! Come avete lì nella vostra statua davanti: Maria che porge il suo Bambino. E altre volte il Bambino è dipinto mentre che riposa sul cuore di Maria. Un nostro aspirante, tanti anni fa, aveva dipinto la Madonna, la quale teneva fra le sue braccia il Bambino, e il Bambino posava il capo sul petto di Maria e dormiva abbandonato sul petto di Maria; e così [egli] aveva poi scritto sotto - perché il quadro lo voleva mettere in camerata, al dormitorio -: Così si dorme, e cioè: addormentiamoci fra le braccia di Maria alla sera. Amarla…
E amarla vuol dire anche imitarla. Ella è la purissima: esser purissime; ella è la fedelissima: aver fede; ella amava, amava tutti gli uomini, e ha offerto il sacrificio del Figlio per gli uomini; ella è umilissima! Vedete che serie di titoli nelle litanie, che serie di titoli si danno a Maria… Imitare Maria nella obbedienza, imitare Maria nella carità, nell’umiltà, specialmente nella pietà: imparare da lei a pregare. Come salivano calde dal suo cuore le preghiere al Signore! Come è calda la preghiera, come è caldo l’inno di Maria al Signore: L’anima mia loda il Signore, «Magnificat anima mea Dominum» [Lc 1,46].
E allora pregare Maria… rosario. Vi sono persone che trovano il tempo a dire non solo la terza parte, ma a dire anche il rosario intiero. Stanno industriandosi a trovare dei ritagli
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di tempo e riempiono i ritagli di tempo con dei misteri; e in ogni ritaglio di tempo ne recitano uno dei misteri… poi un altro, magari in un altro ritaglio, due misteri; una santa gara fanno i ragazzetti a sbrigarsi al mattino per la pulizia, e essere i primi ad arrivare in chiesa in attesa che giungano anche gli altri: e in quel tempo trovano lo spazio sufficiente per dire un mistero, due misteri… Il rosario è la preghiera che serve tanto a legare noi con Maria, è una catena dolce, catena materna; legare i nostri cuori con il cuore di Maria, legare la nostra vita a Maria… preghiera. Il sabato sempre ricordarla, Maria, celebrarla nelle sue feste… adesso c’è la festa dell’Assunta: l’Assunzione è la corona dei privilegi concessi da Dio a Maria. Sì, il primo privilegio è l’Immacolata Concezione e l’ultimo privilegio è l’Assunzione per cui diviene anche la mediatrice delle grazie, ecco. In mezzo a questi due punti - l’entrata nel mondo e l’entrata nell’eternità -, ci stanno tutti gli altri privilegi e tutte le virtù di Maria, le ricchezze che ella ha saputo accumulare durante la sua vita. Pregare Maria è dunque la terza cosa.
E la quarta? La quarta cosa è zelare il culto a Maria, cioè diffondere il culto a Maria. Diffondere il culto a Maria, l’amore a Maria, sì… Sant’Alfonso al termine delle sue esortazioni era solito dare come un pensiero su5 Maria6. Noi abbiamo occasioni di inculcare la divozione a Maria… le novene: per esempio, l’Assunzione, la vigilia dell’Assunzione, l’Immacolata con la vigilia dell’Immacolata e la novena dell’Immacolata; poi l’anno è seminato di occasioni, di feste: in settembre ad esempio c’è la Natività, il Nome di Maria, l’Addolorata, la Madonna della Mercede; così in ottobre ci sono feste di Maria, particolarmente quella del Rosario; e poi in novembre
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Maria che è protettrice delle anime del purgatorio; e dopo vi è dicembre… poi in ogni mese dell’anno, in sostanza, vi sono feste di Maria. Nell’anno quante ne incontriamo, quante volte celebriamo la Messa e recitiamo il breviario della Madonna! In queste occasioni, raccomandare la divozione a Maria ai bambini e agli adulti, per lettera e a voce, secondo le occasioni che il Signore ci presenta, che la festa di Maria ci presenta. Poi vi sono di sicuro delle altre occasioni. Il mese del rosario è il mese della Madonna: bella occasione per raccomandare la divozione a Maria! Aver cura delle immagini della Madonna… entrando in chiesa, salutare la Madonna dopo aver salutato Gesù; e dare di preferenza, quando si fanno dei piccoli regali, dare di preferenza l’immagine di Maria, l’immaginetta che rappresenta Maria… Poi tante altre occasioni: si possono anche alle volte regalare libri, si possono anche indicare del messalino i giorni in cui è bene seguire il messalino perché c’è una festa della Madonna, supponiamo la Natività.
Oh! Allora ecco i quattro segni, i quattro uffici di una vera divozione a Maria, eccoli. Ecco come si possono sunteggiare: Conosci tua Madre, conoscere Maria; secondo: Ama tua Madre, ama Maria; terzo: Prega tua Madre, prega Maria; e quarto: Zela l’amore a Maria, portare agli altri la divozione che abbiamo noi.
Quando sono in necessità, tante anime, necessità spirituali e corporali: Facciamo una novena alla Regina Apostolorum. Quando c’è bisogno di corrispondere alla nostra vocazione, chiamare la Regina Apostolorum. Quando c’è un po’ di stanchezza, sembra che la pietà qualche volta non si senta tanto, invocare Maria, Regina degli Apostoli. Conoscere, amare, pregare, zelare la Madre nostra! E siccome ce l’ha data Gesù, Gesù è contento che conosciamo, amiamo, imitiamo e zeliamo, preghiamo la sua Madre. Gesù l’amava tanto la sua Madre: non c’è stato nessuno mai che abbia amato Maria quanto l’ha amata Gesù. Gesù che si è messo nelle sue braccia, prendeva da lei il latte…
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e Gesù la chiamava mamma; Maria lo chiamava figliolo, suo figlio: Figlio, perché…? [Lc 2,48]… eccola al ritrovamento di Gerusalemme dopo che era stato smarrito, il figlio. Figlio…!. Allora, se Gesù si è fatto figlio di Maria, fate la consecrazione a Maria… specialmente la preghiera Ricevimi, o Madre7, la quale si adatta molto bene a consecrare a Maria l’anno di spiritualità, cioè l’anno di lavoro spirituale che va da adesso fino all’altro prossimo corso venturo di Esercizi.
Come si vive bene con Maria! Come è più lieta, serena la vita, quando questa vita è consecrata ed accompagnata da Maria! Così è la volontà di Dio, che vuole [che] tutte le grazie passino da lei: quindi, «gratia plena» [Lc 1,28], Maria, piena per sé, piena per dare a noi, con l’ufficio di distributrice della grazia. E la chiameremo in punto di morte e sarà dolce e consolante che l’ultima parola sulle labbra sia: Maria!.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 105/61 (Nastro archivio 98a. Cassetta 98, lato 1. File audio AP 098a). Titolo Cassetta: “Devozione a Maria Santissima”.
2 Regina di tutti i Santi… Regina degli Angeli. Dalle Litanie Lauretane.

3 Dalla preghiera mariana Salve Regina.
4 A cura del Centro Catechistico delle Edizioni Paoline, e scritto da una Figlia di San Paolo: LUCINA BIANCHINI, Catechismo mariano, Roma 1958. A questo testo di formazione mariana di base, di cui il PM firmò l’Introduzione, non seguirono altri volumi.

5 Il PM dice: di.
6 Oltre al suo personale amore a Maria, sant’Alfonso si adoperò in ogni modo per diffondere il culto mariano. Cf ad esempio il racconto di uno dei suoi primi biografi (1857): CELESTINO BERRUTI, Lo spirito di S. Alfonso M. de Liguori, fondatore e rettore maggiore della Congregazione del SS. Redentore, vescovo di S. Agata de’ Goti e dottore di S. Chiesa, capitolo XVII, Speciale e tenera divozione di Alfonso alla Gran Madre di Dio, III edizione, Prato 1896.

7 Cf Preghiere, ed. 1957, pp. 137-138; ed. 1985, p. 204; PR, pp. 170-171.