Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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28. IL PECCATO VENIALE
un grande atto di ingratitudine verso Dio
Esercizi Spirituali, 1° giorno, III Istruzione, Castel Gandolfo, 6 agosto 19611

Questa mattina si è ricordato come siamo messi, su questa terra, in prova: se su questa terra ci prepariamo l’eternità felice, se su questa terra ci prepariamo l’eternità2 infelice, dipende dalla nostra scelta; scelta che vien tanto dalle parole - perché ognuno vorrebbe sempre raggiungere la felicità -, ma dipende dalla vita, poiché il Signore guarda il cuore, il Signore bada alle parole ma quando partono dal cuore, da convinzioni profonde che si mostrano con la vita… quando la vita è buona, quando la vita non è buona! In cielo, tutto puro… niente di macchiato può entrare.
Vi è la macchia grave e vi è anche la macchia leggera, cioè vi è il peccato grave e vi è il peccato veniale. Fermiamoci sopra il peccato veniale, anche perché non si arriva al peccato grave se prima generalmente non si arriva al veniale. Sempre distinguere, anche in ordine all’esame di coscienza e anche in ordine alla Confessione: vi sono le imperfezioni e vi sono le venialità. Le imperfezioni sono quelle mancanze e quei difetti che procedono da noi ma, se sono in noi, non procedono dalla deliberazione, dal consenso; ma invece sono venialità quelle che procedono proprio dal consenso, dalla volontà. Nonostante che una figliola voglia pregare bene, non aver alcuna distrazione, tuttavia, pur pregando, ecco, vengono di-
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1 Nastro originale 98/61 (Nastro archivio 92a. Cassetta 92, lato 1. File audio AP 092a). Titolo Cassetta: “Imperfezione e peccato. La penitenza”.
2 Il PM dice: l’età.