Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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15. GESÙ INVITA I POVERI ALLA SUA MENSA
Le scuse per non rispondere alla vocazione
Domenica tra l’Ottava del Corpus Domini (II dopo Pentecoste), Meditazione, Castel Gandolfo, 4 giugno 19611

Il Vangelo tratto da san Luca, capo XIV.
«In quel tempo: Gesù disse ai Farisei questa parabola: Un uomo fece una gran cena e invitò molti. E all’ora della cena mandò il suo servo a dire ai convitati: Venite, perché tutto è pronto. E cominciarono tutti insieme a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comperato un podere e bisogna che vada a vederlo: ti prego di avermi per scusato; ed un altro gli disse: Ho comperato cinque paia di buoi e vado a provarli. Ti prego, scusami; e un altro gli disse: Ho preso moglie, quindi non posso venire.
Ed il servo tornò a riferire queste cose al padrone. Allora sdegnato il padrone di casa disse al servo: Presto, va’ per le piazze e per le vie della città e conduci qua poveri, storpi, ciechi, zoppi. E come il servo tornò a dire: Signore, è stato fatto come hai ordinato e c’è ancora posto, il padrone gli disse: Va’ ancora fuori per le strade e lungo le siepi e cerca gente a venire, forzala, affinché si riempia la mia casa. E vi assicuro che nessuno dei primi invitati assaggerà la mia cena»2.

Il convito si può considerare in tre forme. E primo: il Padre celeste invita, convita tutti al cielo, lassù dove fa sedere i suoi figlioli alla sua mensa eterna di felicità.
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Si può considerare questo convito come l’Eucarestia, la Comunione, alla quale invita tutti: Prendete e mangiate… perché chi mangia di questo cibo avrà la vita [cf Mt 26,26; Gv 6,58].
E si può la parabola applicare alla vita religiosa: Molti sono i chiamati, invitati, ma non molti corrispondono [cf Mt 22,14]. E allora che cosa avviene? Avviene che molti non vivono la loro vita, non seguono la vita che Gesù ha indicato per arrivare al cielo. Egli è venuto dal cielo ad invitarci, ed egli stesso, il Figlio di Dio, ad invitarci al cielo: Ut sedeatis et bibatis in regnum Patris mei3 [cf Lc 22,29-30].
Si può indicare, ho detto, l’Eucarestia, indicar l’Eucarestia con questa parabola. E Gesù ha invitato tutti, sì, ma molti non accettano l’invito. Gesù invita anche tante anime alla vita religiosa e molti non accettano l’invito.
Quali sono le cause? Le cause si possono ridurre a tre, cioè quelle che sono indicate nel Vangelo. Quando venne il servo a chiamare [gli invitati] perché tutto era pronto: Venite perché tutto è pronto, cominciarono a scusarsi.
Il primo per ambizione: la villa… comprata la villa… star bene… casa distinta, speciale, ecco, meglio là che accettare l’invito di quel signore, ecco… E molti per ambizione e per orgoglio non vivono la vita cristiana. Per orgoglio: sembra loro che inginocchiarsi alla balàustra a ricevere la Comunione con i bambini, con le vecchie donne, con le suore sembra un’umiliazione. E poi la vita religiosa importa l’obbedienza, e non la vogliono accettare, vogliono essere liberi: non una vita regolata e vita comune… e quindi molti per superbia.
[Il] secondo, l’altro si scusò dicendo: Ho comperato cinque paia di buoi e vado a provarli. Questo indica chi è dominato dalla avarizia. I beni della terra… solo quello! E lavorano anche di festa! Magari qualche volta, poi, fanno vacanza nei
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giorni feriali, ma non santificano il giorno di festa e sono tutti rivolti a quello che è la ricchezza, dominati dall’avarizia; e arrivano anche al peccato, sì, a rubare… Non accettano quindi l’invito al paradiso, perché bisogna osservare la giustizia; e non accettano l’invito alla Comunione; e hanno altri interessi, non le ricchezze di Gesù, le ricchezze del cielo… e molti non seguono la vocazione, perché la vocazione al sacerdozio… il sacerdote oggi vive poveramente; e non vogliono anche fare il voto di povertà… e quindi l’ambizione, eccetera, impedisce di seguir la vocazione.
Il terzo poi indica coloro che [rifiutano] per il piacere della terra, o lussuria o pigrizia o golosità: Ho preso moglie e quindi non posso venire… E quanti conducono una vita di soddisfazione terrena e così non seguono! Chi vuol venire dietro di me - dice Gesù -, rinneghi se stesso [Mt 16,24; Mc 8,34; Lc 9,23]: non vogliono. E magari non si confessano, perché vogliono continuare nella loro vita disordinata; e quando poi un giovane, una giovane ha già preso una via, una vita di disordini, come farebbe a sentir la vocazione? Non corrisponde, ancorché sia chiamato!
Ma Gesù lo riempirà il suo paradiso! E Gesù troverà sempre anime che vanno alla Comunione, al convito celeste: O sacrum convivium4. E troverà sempre le vocazioni che corrispondono, sì: le troverà fra quali uomini, quali donne, quali persone, in sostanza? Il padrone dice: Va’ presto per le piazze e per le vie della città, conduci qui dei poveri, storpi, ciechi e zoppi; e perché dopo, fatto questo, rimaneva ancor del posto, di nuovo manda: Va’ per le strade e lungo le siepi e forza la gente a venire, affinché si riempia la mia casa. Il Signore lo riempirà il suo paradiso!
Ma… e vi assicuro che nessuno dei primi invitati assaggerà la mia cena: gli ostinati! Ecco.
Allora, quando visse Gesù sulla terra così sensibilmente la sua vita, trovò anche gli ostacoli negli orgogliosi, nei ricchi e
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in quelli di vita disordinata. Furono i ricchi, furono i sommi della società di allora e furono i dottori, farisei e scribi, quelli che pretendevano di saperla lunga, ecco, che seguirono Gesù? No… no. La Madonna, povera; san Giuseppe, povero, casto, obbediente al Signore; Pietro, Paolo, Giovanni, pescatori; le turbe, il popolo. Se veniva qualche volta qualche scriba, fariseo, eccetera, ad ascoltarlo, per lo più era per prenderlo in parola, trovare l’occasione di condannarlo.
Ma i poveri ebbero le ricchezze celesti e accettarono il Vangelo della salvezza, ecco.
Quante volte le chiese sono più piene di poveri, di fanciulli, di donne che non di uomini e di gente colta? Ma se non ci sono in chiesa, nel tempio di Dio, andranno nel tempio di Dio eterno, [il] paradiso? Bisogna prima venire in chiesa, bisogna in primo luogo pregare; e alla Comunione, ecco, i beni che non hanno e non ricevono i superbi, gli orgogliosi, i disonesti, eccetera… li ricevono i bambini, li ricevono le suore, le donne, le vecchie che sono più docili alla voce di Dio.
E dove si prendono le vocazioni? In generale oggi tra i ricchi? No. Quando c’erano molte vocazioni fra i ricchi, la Chiesa andava meno bene di quando… di quei tempi, voglio dire, in cui le vocazioni sono tra i poveri e gli operai, i contadini, piccoli commercianti, pescatori… in sostanza, dalle classi umili. Perché sono umili? Perché sono abituati al sacrificio e al lavoro; perché vivono una vita ordinata, regolare; perché pregano. Ecco, Gesù li invita e forza ad entrare: «Compelle intrare»! Sì, una certa premura, perché entrino, quasi con molte insistenze… e sì, con molte insistenze; ma, alla fine, eccoli felici di aver seguito la loro vocazione… e perciò il premio eterno.
Perciò noi non stupiamoci che molti non accettano la vita di Gesù né al cielo, né alla Comunione, né alla vita religiosa o sacerdotale. Perché? Ci sono tre passioni: l’orgoglio, la superbia e l’avarizia, e poi la cupidigia che per lo più è sensualità.
Ma l’invito di Gesù verrà accolto da altri e il paradiso si popolerà di poveri, e la balàustra sarà assiepata da poveri, e nei conventi entreranno i poveri, sì, perché più degni, più
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degni. E allora tutti questi5 saranno arricchiti delle ricchezze spirituali, delle ricchezze eterne.
Oh! Perciò, ecco, anche nella ricerca delle vocazioni rivolgersi alle famiglie numerose, dove si guadagna il pane veramente con il sudore della fronte; rivolgersi in generale dove c’è la vita regolata, la vita onesta, la vita di pietà, dove vi è il timor di Dio; rivolgersi a quelli che vivono guadagnandosi il pane con il sudore della fronte, sì. Abbiamo da pensare che il Signore non lascia mancare alla sua Chiesa le vocazioni: no, affatto… ma troverà sempre di quelli che si scusano: o per una ragione o per un’altra o per una terza ragione. Ma se saranno sordi alla voce di Dio, il Signore chiamerà altri! Egli è capace di suscitare uomini dalle pietre, come dice la Scrittura, suscitare dei figli di Abramo dalle pietre [cf Mt 3,9; Lc 3,8], sì! Al Signore non manca la potenza: e come ha creato tutto il mondo, così può creare anime docili alla sua voce. L’infelicità è poi per quei che non corrispondono, infelicità: o perché non abbracciano la vita cristiana, o perché non si accostano ai sacramenti, o perché poi, avendo la vocazione, non rispondono - quelli che l’hanno, eh!, si capisce -, non rispondono.
Allora preghiamo il Signore che ci usi la sua misericordia e che siamo sempre umili. Ha invitato i poveri, gli zoppi, gli storpi, gli infelici… Sempre umili! Non fa bisogno di essere un disgraziato nel corpo, ma sempre umili sì: ci vuole sempre l’umiltà. E allora l’umiltà, la docilità, la pietà porteranno a seguire il volere di Dio. Perciò preghiamo il Signore che ci usi la sua misericordia.
E tuttavia non si escludano i ricchi e i dotti, perché Gesù ebbe anche qualche seguace, per esempio Nicodemo: ma era tutto pieno di rispetto umano, aveva paura di esser veduto e andava a cercar Gesù di notte per non esser veduto [cf Gv 3,1-2]! Oh! Tuttavia invitiamo tutti: accoglieranno o non accoglieranno l’invito. Noi facciamo la nostra parte, il nostro dovere. Se accoglieranno l’invito, tutto il guadagno sarà loro; se non l’accoglieranno, noi avremo ugualmente il premio,
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perché abbiam fatto la nostra parte, la nostra parte era lì… E le premure con quella parola: che cosa indica Gesù con il per entrare… sforzali un po’ ad entrare? Bisogna comprenderla nel suo vero significato.
Dunque pensare ai tre conviti, e ai tre generi di scuse per non andarci! Ecco… e noi corrispondere docilmente.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 94/61 (Nastro archivio 88c. Cassetta 88bis, lato 1. File audio AP 088c). Titolo Cassetta: “Gli invitati alle nozze”.
2 Vangelo: Lc 14,16-24. Il brano viene citato liberamente dal PM all’interno della meditazione.

3 Perché sediate e beviate nel regno del Padre mio.
La citazione evangelica recita così: «Et ego dispono vobis sicut disposuit mihi Pater meus regnum, ut edatis et bibatis super mensam meam in regno meo, et sedeatis super thronos iudicantes duodecim tribus Israel», «E io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele».

4 “O Sacro Convito” è l’incipit di una nota antifona eucaristica.
Cf Breviarium Romanum, In festo Sanctissimi Corporis Christi, In II Vesperis, Ad Magnificat Ant.

5 Il PM dice: questi tutti.