Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21. PREPARAZIONE AGLI ESERCIZI SPIRITUALI
Desiderio, umiltà sincera, preghiera e fede

Meditazione, Torino (SAIE), 25 luglio 19601


[...] domani. E avete fatto tanto volenterosamente [gli Esercizi Spirituali] e con buon frutto. Ecco che è tempo, come buone religiose, di ripetere questi Esercizi Spirituali. E l’opportunità è propriamente il tempo delle ferie, delle vacanze. Altri spendono questo tempo in riposo e anche in divertimenti. Voi dovete anche fare ancora riposo - quindi gli Esercizi non essere troppo pesanti -, ma d’altra parte, in primo luogo, voi mirate a ristorare lo spirito, lavorare cioè per la santità, lavorare interiormente per diventare sempre più religiose osservanti e sante, e per compiere la missione che al Signore è piaciuto di affidarvi.
Ora, in questi giorni di tempo che ancora precedono gli Esercizi Spirituali, [disporci ad] una preparazione. Dice la Scrittura: «Ante orationem praepara animam tuam» [Sir 18,23], prima della preghiera prepara la tua anima; e cioè, quando si arriva a pregare, bisogna dire agli altri pensieri: Aspettatemi fuori, ora devo trattenermi con Dio. Vi riprenderò al ritorno, quando uscirò di chiesa.
Gli Esercizi Spirituali sono una grande preghiera, la più grande preghiera dell’anno, perché vogliamo ancora decidere e guardare in alto2. Vi sono gli esercizi di pietà ogni giorno - sono tutte buone preghiere -, ma gli Esercizi formano tutti
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insieme una preghiera particolare. Si tratta di fare delle religiose. Ecco. E allora si fanno opere di pietà, opere di religione. La religiosa è legata a Dio, si consacra a Dio, si offre agli uomini... ed ecco che religio vuol dire relegato, cioè legato al Signore: legato al Signore in quanto che tutto l’essere si dà a Dio. Se dunque la Scrittura dice che già prima di iniziare qualunque preghiera bisogna preparare l’anima, tanto più occorre preparar l’anima per la grande preghiera degli Esercizi Spirituali.
Sì, è buona cosa che voi abbiate a trovarvi in Casa Madre, e naturalmente avrete molte cose da riferire e molte cose da sentire: perciò non si dia l’inizio immediatamente, appena arrivate. Un po’ di riposo, e poi i convenevoli tra sorelle per rinsaldare i vincoli religiosi che vi stringono tra di voi. Poi seguono gli Esercizi piamente detti.

Come preparare l’animo agli Esercizi?
La prima cosa è di desiderarli gli Esercizi Spirituali. Quando una cosa si desidera, si fa bene; quando invece una cosa ci lascia freddi, indifferenti... eh, non ci si mette l’impegno! Allora, desiderare questi santi giorni, desiderarli come i giorni più santi dell’anno, i giorni in cui si entra in maggior comunicazione tra l’anima e Gesù, tra l’anima e Maria, tra l’anima e san Paolo; i giorni in cui la luce sarà maggiore, le ispirazioni, gli inviti della grazia saranno più intimi, più intensi, sì: giorni quindi di luce, di benedizione. Desiderarli, per conseguenza, come i più bei giorni dell’anno. Diceva un santo chierico, quando si era arrivati al giorno in cui incominciavano gli Esercizi, diceva: Oh, questi sono dei bei giorni... cioè sono i giorni che più ho desiderato, i giorni in cui io farò le cose che più mi piacciono, che più soddisfano i miei intimi desideri, le mie intime aspirazioni. Questi sono i giorni buoni. Altri pensano che i nove giorni siano giorni di divertimento, di riposo, eccetera. Un’anima che ama il Signore, che vuole la santità, dice: Son benedetti i giorni degli Esercizi specialmente. Desiderarli! Desidera Gesù che veniamo con lui, per sentirlo; [lo] desidera Maria per illuminare
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in quei santi giorni; desidera san Paolo di fortificare il vostro spirito! L’intimo, sì. Allora il nostro desiderio sia propriamente molto forte... desiderio degli Esercizi Spirituali.
Ma non insisto, perché già voi che arrivino li aspettate, li affrettate con ogni pensiero questi giorni, contate anche già i giorni che ancora antecedono, ancora ci separano dagli Esercizi. Quindi, prima disposizione è il desiderio, che può essere intenso come a cinque e può anche essere intenso come a dieci.
Seconda disposizione per far bene gli Esercizi Spirituali è una umiltà sincera: ne ho bisogno, ecco tutto! Ho bisogno, perché mi mancano ancora certe virtù, ho bisogno perché nel corso dell’anno mi ricordo che ci sono state ancora debolezze: bisogna che io mi fortifichi; ho bisogno degli Esercizi Spirituali per incontrare l’eco di un’amicizia intima con Gesù, sempre più intima e continua. Degli Esercizi hanno bisogno i peccatori per convertirsi; e ne hanno bisogno degli Esercizi i tiepidi, per infervorarsi e riscaldare il cuore; e hanno bisogno degli Esercizi anche coloro che sono già buoni. Perché dice la Scrittura: Chi è già santo, si santifichi ancora, si santifichi di più [cf Ap 22,11]. Perciò gli Esercizi Spirituali sono utili per tutti, e [...] e in umiltà: ne ho bisogno, in qualunque stato si trovi il mio spirito, di calore spirituale o di tiepidezza od anche di freddezza... in qualunque condizione spirituale si trovi il mio cuore, l’anima mia. Ecco, l’umiltà. Oh, sono ancora tanto lontano dalla santità!
Quando leggo libri di vita di santi e mi confronto con quei santi - mettiamo santa Gemma3, mettiamo santa Teresa4, mettiamo altri santi come santa Caterina da Siena5 -, siamo ancora tanto lontano! È vero che questi santi avevano anche delle cose straordinarie, ma le cose straordinarie non sono
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quelle che facciano santi! Ciò che fa i santi, che cos’è? Sono le tre virtù teologali, soprattutto: fede profonda, speranza ferma e carità ardente. Vero? Questo che fa i santi. E se poi il Signore permette che una persona possa6 fare dei miracoli, è lui che li fa e i meriti non sono dei santi.
Oh! Abbiamo allora ancora tanto bisogno di grazia, di aumentare le virtù teologali in noi! E oltre le virtù teologali, poi quelle nell’ambito religioso, ora. Umiltà: ne ho bisogno.
Terza7 disposizione: preghiera... la preghiera di cui già parlato, sì. Essendo gli Esercizi un tempo di grazia, bisogna chiederla al Signore. E lì si hanno vari giorni per chiederla ripetutamente, instantemente, costantemente al Signore. Picchiate e vi sarà aperto; chiedete e vi sarà dato; domandate e otterrete. Perché è a chi picchia e persevera a picchiare che si apre, e a chi chiede con insistenza si dà, e a chi domanda, ecco, a chi domanda verrà intervento e soccorso [cf Mt 7,7-8; Lc 11,9-10]. Domandare.
Vengono alle volte dei pensieri di sfiducia, ma la preghiera deve essere accompagnata da fede e deve essere perseverante... perseverante: tanti giorni chiedere le stesse grazie! E da ora a quel giorno degli Esercizi, chiedere la grazia di ben fare gli Esercizi.
Inoltre disporre anche la volontà: Io voglio fare quello che il Signore mi ispirerà; non vorrei rifiutare al Signore niente. Vi sono persone a cui il Signore chiede molte cose, magari chiede certi sacrifici; tornando da lei [cioè dalla persona], qualche volta chiede anche qualche altro dolore8. Se entriamo negli Esercizi, oh: Fino lì ci andrò, fino lì voglio assecondare il Signore; ma se mi chiede certe altre cose, ma non me la sento!. Disporre la volontà: tutto e completamente quello che ci chiede il Signore. Dicendo al Signore: Vero? Le mie forze sono deboli ma voi siete l’onnipotente, e io posso tutto in voi che mi fortificate, che mi date la grazia, «omnia possum in eo qui me confortat» [Fil 4,13].
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Guardarsi dall’entrare negli Esercizi con paura, quasi, che il Signore esiga poi troppo, che il Signore sia un amante geloso che non voglia che amiamo altri che lui. È un amante geloso, non vuole che amiamo altri più che lui: Chi non rinunzia a sua padre, a sua madre e ai fratelli, a sorelle e alla stessa sua vita, non è degno di me, non è mio discepolo [cf Lc 14,26], dice Gesù. Ecco, il Signore a chi si mostra generoso, chiede sempre di più, chiede alle volte dei sacrifici che sembrano troppo gravi e per i quali ci vogliono molte grazie, ma il Signore chiede. Vuole egli essere il padrone di tutto il nostro cuore, di tutta la nostra volontà, di tutto il nostro pensiero. Sì. Di tutti i nostri pensieri, di tutta la mente essere padrone. Metterci al Signore, rimetterci al Signore in tutto: Quello che vuoi sempre, conducimi per le vie della tua santità. Doce nos [Lc 11,1], insegnaci o Signore, insegnaci la tue vie [cf Sal 25(24),4]; e insieme dammi la grazia per percorrere queste vie. Lungo l’anno può essere che qualche volta abbiamo [lasciato]dietro di noi il Signore, perché siamo stati lenti ad eseguire quel che vuole il Signore, oppure siamo andati avanti fino ad un certo punto nella virtù. Non è tempo adesso di far uno strappo da tutto ciò che è amor proprio, di romperla con quello che il nostro amor proprio chiederebbe e donarsi invece tutto? È il tempo... Tutto il nostro essere, donarlo, donarsi a Gesù, donare a Gesù tutto il nostro essere. Sì, «hodie, si vocem Domini audieritis, nolite obdurare corda vestra»9 [cf Sal 95(94),8], Gesù vi vuol bene e vi parla: Non indurire il cuore. Gesù ai farisei specialmente faceva il rimprovero: Incirconcisi di cuore! Duri di testa!10 [cf Mt 23,13-36].
Quando aspetti a farti santa? Hai tutte le grazie che ti sono necessarie, sei in piena luce di Dio: e allora non tardare più, non tardare più. Chi ti consiglierà questo... chi ti dirà quello: non tardare a darti tutta a Dio e metterti tutta nelle mani di Dio! Fa’ di me quello che vuoi, non ti chiederò mai il perché, dimmi solo ciò che vuoi, non ti chiederò mai il perché
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di nessuna prova, mai ti chiederò il perché; dimmi quello che vuoi - io so che viene tutto disposto da te in amore, in sapienza -: non ti dirò di no mai, ancorché mi chiedessi la vita. Ma è facile dire, perbacco: Ancorché mi chiedessi la vita... però, quando poi si viene alla pratica, eh, non sempre noi siamo così generosi e pronti. Chiedere un aumento di grazie. Se noi arrivavamo a fare cinque, e ora il Signore ci chiede otto, chiedere al Signore la forza che passiamo dal cinque, che facevamo, passare al dieci.
Bene! Non dubitate: Qualunque cosa chiederete al Padre mio in nome mio, egli ve lo darà [cf Gv 16,23], qualunque cosa. Sì, se ne sia certi. E se c’è bisogno che il Signore ci mostri le sue vie, se c’è bisogno che il Signore attragga a sé e guadagni tutto il nostro cuore e fortifichi la nostra volontà e purifichi la mente, il Signore le dà [le grazie]: aver fede, il Signore le darà.
Tutti i religiosi fanno gli Esercizi... allora anche voi. Prepararsi bene. Metà il frutto degli Esercizi dipende da una buona preparazione: quando la preparazione è buona, si inizia subito; allora, sì, entrare nell’intimità con Gesù. Quando invece non è buona, si perde qualche tempo - forse qualche giorno -, e gli Esercizi non sono più del tutto intieri e non hanno poi tutto il frutto. Ma voi li desiderate e vi preparate bene, li desiderate vivamente e vi preparate con umiltà, con la preghiera e con un buon modello... sempre averlo: Parla, o Signore, il tuo servo ti ascolta, «loquere, Domine, quia audit te servus tuus» [cf 1Sam 3,10]. Prendere queste parole e farle nostre.

Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 70/60 (Nastro archivio 68a. Cassetta 68, lato 1. File audio AP 068a). Titolo Cassetta: “Che cosa sono gli Esercizi Spirituali e come ci si prepara”.

2 In questo punto l’audio è molto disturbato. La frase è incerta.

3 Vedi p. 122, nota 4.

4 Teresa di Gesù (Avila, 1515- Alba de Tormes, 1582), detta anche Teresa d’Avila o Teresa la Grande, vergine e dottore della Chiesa, fondatrice dell’Ordine Carmelitano delle Scalze e degli Scalzi, in seguito alla riforma monastica che attuò con Giovanni della Croce.

5 Caterina Benincasa (Siena, 1347 - Roma, 1380), chiamata Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, domenicana del Terz’ordine (Mantellate, laiche).

6 Il PM dice: può.

7 Il PM dice di nuovo: seconda.

8 Potrebbe aver detto dono. L’espressione è incerta.

9 «Se ascoltaste oggi la sua voce! “Non indurite il cuore”».

10 Questa espressione venne pronunciata anche dal diacono martire Stefano davanti al Sinedrio [cf At 7,51].