Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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38. NOTTE DEI SENSI E NOTTE DELLO SPIRITO (ALLE NOVIZIE)38
1. Il Signore vi vuole molto bene e in questa casa vuole formarsi delle belle anime che abbiano il suo cuore, la sua mente, le sue intenzioni, il suo amore al Padre celeste, soprattutto la sua verginità: «Jesu corona virginum» Gesù è la corona dei vergini; ha coronato prima la Madonna Vergine, ora vuole coronare vergini voi.
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2. La recita di molti rosari in questo mese vi porterà a tanta intimità con Gesù, vi porterà alla contemplazione infusa: la vostra anima sia davvero sotto l'influenza della grazia divina. Nel noviziato dovete compiere un doppio lavoro di mortificazione e di immedesimazione con Gesù buon Pastore: Gesù vuole essere nei vostri pensieri, nelle vostre azioni in tutta la vostra attività. Il noviziato ha però anche le sue tentazioni. Certamente l'angelo custode non si dimentica di voi, ma neanche il diavolo si dimentica.
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3. Ci sono tentazioni fatte apposta per le novizie.
La prima è lo scoraggiamento, che un po' nasce da una causa, un po' da un'altra. E' l'aver paura di quel che può succedere: «Chissà se potrò andare avanti, chissà se potrò essere buona pastorella, chissà che non mi fossi trovata meglio in famiglia». Questa è la tentazione più frequente. Il diavolo fa vedere le difficoltà della vita religiosa e solo il lato buono della vita di famiglia.
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4. Poi ve ne sono altre che vengono da malintesi o da oscurità. Le anime passano tutte per le prove. Il Signore le vuole lavorare affinché siano pure e sante per il paradiso; permette che passino per le prove perché attraverso esse cerchino lui solo e contino solo in lui. San Giovanni della croce parla della notte dei sensi e notte dello spirito.
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5. La notte dei sensi è purificazione e consiste nelle tentazioni del corpo: gola, pigrizia, sensualità. Comprende anche le difficoltà ad obbedire, a star separate dal mondo pensando alle sorelle e compagne lasciate in famiglia. Il Signore vuole che volontariamente ci stacchiamo da tutto, che preghiamo, che ci consigliamo.
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6. Non spaventarsi, dunque, ma amare sempre più il Signore che vuole distaccare totalmente l'anima in modo che non vi sia nulla che la trattenga. Il distacco da ogni cosa, e soprattutto da se stessi, richiede molta fatica; a volte si piangerebbero anche calde lacrime, ma bisogna sforzarsi, farsi coraggio e vincersi.
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7. La notte dello spirito consiste nelle difficoltà, nei dubbi, negli scrupoli, nelle inclinazioni a prediligere una sorella, nel veder tutto buio; non si trova raccoglimento, si ha disgusto di tutto anche della pietà, non si sa pregare. E' sempre il Signore che prepara l'anima ad essere totalmente sua, la lava con le prove, alla stessa maniera che si lava con cura e con una certa insistenza, per renderla più bella, la biancheria della chiesa.
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8. Abbandonarsi al Signore, dirgli: «Sono vostra, fatemi passare per tutte le prove che volete, ma tenetemi la vostra mano sul capo e sostenetemi, voglio amarvi anche se mi martirizzate». Le più belle vocazioni sono quelle che sono molto provate nella notte dei sensi e dello spirito.
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9. Pensate che fate la più bella offerta a Dio! Con la verginità si compie l'apostolato bene con slancio e con efficacia; si sentono i bisogni delle anime come se fossero nostri; si sente pena e dolore per le anime che si incamminano nella via del male. Sentire la pena delle anime.
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10. E' necessario passare per queste due specie di prove per camminare nella via della luce ed acquistare il cuore e la mente del buon Pastore.
Le tentazioni in questo tempo devono essere più forti perché vi dovete addestrare alla lotta. Esaminate le prove che avete avuto dalla vestizione ad ora. Ripensando alle prove e difficoltà, l'anima si premunisce e fortifica.
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11. Nessuna paura: la parola di Gesù vi deve dar forza. «Ecco vi mando come agnelli tra i lupi» (Lc 10,3). Agnelli candidi, belli, di Gesù in mezzo a quei lupi che rovinano tanti bambini, tanti giovani. Se sarete con Gesù, gli scandali e i cattivi esempi che gli uomini danno non vi toccheranno, anzi vi spingeranno ad amarli sempre più come una mamma ama i suoi figli. Sentire il bisogno di salvare leanime: voi ne siete le madri. Riparare con piccole mortificazioni, specialmente con l'obbedienza e la carità.
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12. Non temete le difficoltà e le tentazioni del noviziato ma, passando attraverso la notte dei sensi e dello spirito, fortificarsi ed addestrarsi a combattere.
Combattere, combattere sempre, ma sempre con letizia.

Albano Laziale (Roma)
5 ottobre 1956

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38 Albano Laziale (Roma), 5 ottobre 1956