Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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31. LA FORMAZIONE RELIGIOSA E LA PROFESSIONE31
1. Innanzitutto cercare le vocazioni e in secondo luogo formarle (e per formarle c'è anche il noviziato), infine rendere stabile la vocazione.
La formazione va fino alla professione perpetua. Il secondo noviziato è per la stabilizzazione.
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2. Stabilire vuol dire definire, prendere il proprio andamento spirituale, intellettuale, apostolico e religioso. La preparazione quindi ai primi voti entra nella formazione, la preparazione alla professione perpetua entra invece nella stabilizzazione.
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3. Anche l'organismo nostro e tutta la vita umana hanno bisogno di stabilirsi: fino a ventun anni si cresce e poi fino a venticinque c'è la stabilizzazione. Così, dopo la professione, si arriva in quattro-cinque anni alla stabilizzazione e quando si fanno i voti perpetui la persona deve essere già stabilizzata.
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4. Quando si arriva alla professione perpetua occorre dire: «Non cambio più, non mi permetto più delle incertezze». La professione perpetua è un sigillo e la vita deve divenire normale. Non vi siano più punti interrogativi.
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5. Chiunque ammettesse una tentazione contro la vocazione, dopo la professione perpetua peccherebbe. Quando si emettono i voti temporanei si può sempre pensare che scadono, ma quando si è professe perpetue, il mettere dei dubbi sulla vocazione e sulla perseveranza, se lo si fa volontariamente, è un peccato: fermarsi sul pensiero, accarezzarlo, tutto questo è contro la perpetuità dei voti.
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6. Prima di fare i voti perpetui bisogna assicurarsi che non vi siano alti e bassi; le tentazioni più brutte, in generale, ci sono dai venticinque ai trentacinque anni. Allora bisogna prepararsi (chi discende in campo per combattere prepara le armi), vigilando e pregando.
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7. Prepararsi ad emettere i voti temporanei vuol dire che bisogna premunirsi e sapere che le tentazioni contro la perseveranza ci saranno. Non si può andare alla professione dicendo: «Provo per un anno e poi se non riesco...». No! bisogna andare con l'intenzione di renderli perpetui.
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8. Durante il noviziato studiare bene. State certe che, fatta la professione, il diavolo tenta contro la perseveranza. Le tentazioni perciò non sono segno di dover cambiare, ma indicano che la vita diviene una lotta.
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9. Fortificarsi contro le tentazioni, consigliarsi riguardo ai dubbi ragionevoli e alle tentazioni. Pregare per vincere. Ora, vedete di chiedere molte grazie al Signore. Se si vuol salire bisogna discendere, cioè essere più umili, riconoscere noi stessi e conoscere che la vita è una lotta per la conquista del paradiso. Esserne ben persuasi e saperlo questo.
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10. La religiosa può farsi tanti meriti, ha delle grazie speciali, è cara a Gesù. Gesù la ama ed ella deve entrare sempre più nell'intimità con lui. Gesù vuol lavorare, vuol riscaldare questo cuore, vuol comunicare una virtù grande.
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11. Sentire bene Gesù, vivere con Lui. Se si vive bene con Gesù, si vive bene con tutti. Il nostro risultato esterno dipende dalla vita interiore.
State contente, avete molte grazie, abbiate fede.

Albano Laziale (Roma)
14 luglio 1956

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31 Albano Laziale (Roma), 14 luglio 1956