Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE XII
L'AMORE E IL SACRIFICIO

[72] «Un dottore della Legge si presentò un giorno a Gesù per domandargli: Qual è il primo comandamento?. Gesù gli rispose: Il primo e massimo comandamento è: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze; il secondo poi è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti»1.
L'amor di Dio è dunque il massimo comandamento, è l'essenza della perfezione. D'altra parte Gesù terminando la sua vita con la passione e morte, sembra ci abbia dato altro ammaestramento: al termine della sua vita egli aveva raggiunto l'estremo limite della perfezione e il suo ultimo atto fu il sacrificio. Qual è dunque l'essenza della perfezione: l'amore o il | [73] sacrificio? In quale relazione stanno tra loro l'amore e il sacrificio nella vita spirituale?
È certo che il sacrificio è l'atto essenziale della religione; è il massimo grado di perfezione; ma anche l'amore ha lo stesso ufficio.
Amore è unione dell'anima alla SS. Trinità.
Amore è la parte positiva della perfezione, il sacrificio è la parte negativa.
Amore è parte essenziale di perfezione e il sacrificio è la condizione per dimostrare l'amore.
Sacrificio è distacco da tutto ciò che offende Dio, è purificazione da ogni peccato e imperfezione, è immolazione della propria volontà. «Sempre dovete portare la mortificazione nelle vostre membra»2: sempre, in ogni stato. Questo sacrificio però dev'essere fatto per amore.
Tu vuoi raggiungere l'unione con Dio, la carità perfetta? Mira il Figlio di Dio e contempla con qual prezzo paga il suo amore.
L'amore quaggiù non potrà essere perfetto: lo sarà solo in cielo, ma per andare in cielo, bisogna morire, e morire importa
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sacrificio, dolore. Dunque il vero, perfetto amore si dimostra col sacrificio. Morire a noi stessi, rinnegare tutte le nostre tendenze, tutta la nostra volontà: ecco la condizione dell'amore. Il fuoco dell'amore non divampa se non brucia. Il fuoco della perfezione non sale se non si consuma tutto l'amor proprio.
Quando mortificarsi e in che cosa? «Semper et in omnibus: sempre e in tutte le cose».
Nella S. Messa non solo offriamo Gesù Cristo | [74] all'eterno Padre, ma offriamo pure noi stessi come piccole vittime. Ogni giorno offrire qualche cosa per amore.
Perché ci ama, Gesù è voluto restare in perpetua immolazione sugli altari. «Gesù ci amò e per questo diede se stesso per noi»3. La condizione dell'amore è il sacrificio. Un'anima deve poter rispondere: Vedete fino a qual punto amo? Fino all'immolazione. È facile accompagnare Gesù fino all'ultima cena: tutti lo accompagnarono. Ma sul Calvario lo accompagnarono solo Maria e il discepolo dell'amore.
L'amore ci conduce al Calvario dove troviamo Gesù e Maria.
L'amore domina gli occhi, frena la fantasia, mette un limite al gusto, modera la lingua, mortifica il tatto, immola la volontà e la vita stessa: «Chi vuol venire dietro di me e non lascia il padre, la madre e non immola l'anima sua, non mi ama»4.
La legge dell'amore suppone la legge del sacrificio. L'anima che ama, accresce il fuoco dell'amore sacrificandosi per il Bene amato. Più si brucia e più si ama; più si ama e più il fuoco divampa. Cosicché amore e sacrificio vanno legati come vanno legate le due massime: «Declina a malo», e: «Fac bonum»5.
Vedete, poiché Gesù è il cuore più amante, è anche il più sacrificato. È il cuore più amante e più immolato.
I santi quanto più hanno amato, tanto più si sono immolati.
[75] Quando un'anima è attratta dall'amore dello Spirito Santo, sente incessante il bisogno dell'immolazione, perché ella rimira Cristo e lo vede trafitto in croce.
Quanta immolazione in S. Gemma Galgani, in S. Paolo, in S. Giovanni della Croce. In essi l'amore andava di pari passo col sacrificio.
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Quando S. Gemma6 soffriva i dolori della passione, sospirava d'amore e l'unica sua parola era: Gesù, Gesù! Nei suoi lavori più umili e faticosi sospirava: Gesù! perché l'amore è inscindibile dal sacrificio. Il nostro amore è Gesù e Gesù crocifisso.
Le anime più inclinate all'amore sono anche più inclinate al sacrificio. L'espressione, la dimostrazione dell'amore è sempre il sacrificio.
Vogliamo davvero farci santi? Condizione assoluta è il sacrificio. Vogliamo che la nostra abnegazione, il nostro distacco abbiano valore? Uniamoli all'amore, come ha fatto Gesù che nell'immolazione completa ci ha dimostrato il più alto grado di amore.
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1 Cf Mt 22,35-40.

2 Cf 2Cor 4,10.

3 Cf Gal 2,20.

4 Cf Lc 14,26-27.

5 Cf 1Pt 3,11: «... eviti il male e faccia il bene».

6 Gemma Galgani (1878-1903), mistica, partecipe delle sofferenze di Cristo, ricevette il dono delle stimmate, canonizzata il 2 maggio 1940.