Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE XIII
L'AMORE

[76] L'amore è il punto d'arrivo. Il sacrificio è quello che l'amore suppone. «Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso e mi segua»1. Quando quel giovane ricco domandava al Signore di seguirlo, Gesù gli rispose di lasciare tutto e poi seguirlo2. Lasciare tutto: ecco il sacrificio; seguire Gesù: ecco l'amore.
Lasciare tutto. Commenta S. Gregorio Magno: Anche certi filosofi lasciarono tutto. Ma diventarono perfetti? No. Bisogna ancora seguire Gesù: questo è proprio dell'apostolo, di coloro che aspirano alla perfezione.
Sempre due cose: sacrificare tutto, ma sacrificare tutto per Gesù. Ameremo Gesù più di noi stessi quando gli avremo restituito tutto, quando avremo immolato completamente la nostra volontà, quando saremo diventati indifferenti ad ogni cosa.
[77] Sempre due atti, come nella respirazione: espirazione e inspirazione. Espirazione, cioè togliere il male, mandar via il peccato; inspirazione, cioè mettere il bene, desiderare e amare il cielo. In questi due atti si riassume tutta la perfezione.
La nostra vita terrena sarà tanto più perfetta quanto più rassomiglia a quella dei beati del cielo, cioè quanto più ci porta all'unione e al possesso di Dio. Quelle persone che sono totalmente distaccate dalla terra e unite a Dio, queste sono anime perfette.
Ecco la vita vostra: progredire nell'amore, diventando sempre più simili ai beati del cielo. La nostra vita è tanto più perfetta quanto più rassomiglia alla vita di Dio; ma Dio è carità. Imitare Dio come i figli imitano il padre. S. Paolo dice: «L'adempimento di tutta la Legge è l'amore»3. E S. Francesco di Sales afferma: La vita d'amore è tale che genera tutte le virtù. La fede ci porta a credere a Dio, ma per amarlo e possederlo; la speranza ci porta a sperare in lui, ma per unirci a lui. E perché la povertà, la castità, l'obbedienza e tutte le altre virtù, se non per diventare tutti di Dio?
Il religioso rinunzia ai beni, alla volontà, al corpo, al cuore, perché vuol faticare e vivere solo per Dio. Amare Dio sulla terra
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per amarlo ancora in cielo. Che state lì a lagnarvi? Cosa volete star lì a lamentarvi della persona tale o tal'altra? Ma affogate tutto nel mare dell'amore. | [78] Nell'amore tutto dev'essere santificato ed elevato. E perché avere ancora questa o quella preferenza? Ma fate tutto per amore. Amatelo intensamente questo Gesù! Perché tardiamo a vincere le cattive inclinazioni? Ma non sappiamo che esse ci staccano da Dio, ci tengono lontane da lui?
Molte volte noi non comprendiamo se c'è in noi l'amor di Dio. Il segno più chiaro di questo amore è l'amore del prossimo. S. Paolo dice: «Alcuni si vantano di saper parlare, altri di indovinare i segreti dei cuori, altri di far miracoli o di saper parlare lingue ignote; ma io v'insegno una via più perfetta: la carità»4. E passa a descrivere i caratteri di questa carità: «È paziente, è benigna, non cerca le cose che sono sue, non mormora, tutto sopporta»5, ecc. Caratteri che si riferiscono particolarmente alla carità verso il prossimo che è il distintivo della carità verso Dio. Se si ama Dio, si ama pure il prossimo. La carità verso Dio non è una semplice sensibilità. Anche quando una persona si sente arida e le pare di non avere più alcun sentimento di amore per Dio e tuttavia si sforza a compiere bene ogni giorno i propri doveri e ama il prossimo, non deve turbarsi, perché allora c'è il vero amor di Dio attivo e operante.
L'amore non consiste nel desiderare le consolazioni di Dio, ma il Dio delle consolazioni. Volga presto la nostra vita verso l'immenso mare dell'amore.
L'amore ci investa tutti: sia il nostro peso | [79] dolce che ci porti ovunque, che ci guidi nelle nostre relazioni esterne e nel nostro lavoro intimo: «Amor meus, pondus meum: eo feror quocumque feror»6. Si brucino nell'amore tutte quelle cose che sono frutto di amor proprio e di inclinazione al male.
Più arriverete alla semplicità dell'amor di Dio e più vivrete nella pace; non in una pace senza lotta, ma in una pace divina.
Via le molte parole. Chi ama veramente non ha bisogno di molte parole. Non ha che un lavoro da compiere: la propria santificazione nella semplicità e nella tranquillità, perché frutto dell'amore è la pace.
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1 Mt 16,24.

2 Cf Mt 19,16-21.

3 Rm 13,10.

4 Cf 1Cor 12,31.

5 Cf 1Cor 13,4-7.

6 S. Agostino, Le Confessioni XIII, 9: «È il mio amore il peso che mi trascina e dovunque io sia tratto, è quel peso a trarmi».