Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IL LAVORO DEI PERFETTI

[60] Il Signore è mirabile nei suoi santi1. Un'anima che sia giunta a certe altezze, come S. Paolo, S. Teresa, S. Giovanni della Croce, ecc., è un complesso di meraviglie. È il risultato del lavoro della SS. Trinità che opera in lei. In essa appare non solo l'opera del Padre nel crearla e arricchirla di doni, ma anche l'opera del Figlio che attrae a sé colla potenza del suo amore, amore manifestato specialmente nella SS. Eucaristia e nella passione, e l'opera dello Spirito Santo coll'adornarla dei suoi doni e dei suoi frutti.
Nello stato di incipienti domina il timore di Dio e si compie il lavoro di purificazione. Nello stato di proficienti domina il desiderio di amare e si compie il lavoro di ornamento. Nello stato di anime perfette domina l'amore e il fine è la divina unione.
[61] Un'anima si trova sulle soglie di questo stato: 1) quando è purificata totalmente dal peccato: da ogni affezione umana, da ogni schiavitù del senso, dall'affetto alla pigrizia, alla superbia. È necessario che l'anima abbia acquistato, col suo esame di coscienza e col suo continuo vigilare, quella purità che assicura anche dal Purgatorio. 2) Quando ha raggiunto uno spirito di mortificazione tale che l'anima sia completamente elevata e indifferente all'umiliazione e alla lode, alla gioia o al dolore e che né una cosa la esalti, né l'altra la turbi. Una padronanza assoluta su tutti i sensi non solo esterni, ma anche interni: sul cuore, sulla fantasia alla quale propone oggetti soprannaturali: padrona dei pensieri, sebbene gli assalti del nemico non manchino. Deve aver acquistato tale agilità da esser subito e sempre pronta ad ogni invito della grazia. 3) Quando pone in tutte le sue azioni un'intenzione rettissima. Tutta la sua vita dev'essere ordinata al cielo in maniera tale che non sia mai turbata da altre intenzioni. Il Signore bussa alla porta dell'anima per stabilire con lei uno sposalizio, una unione indissolubile, tale da formare un solo pensiero, un solo desiderio con Cristo.
Vedete che per arrivare a questo punto il cammino è lungo: quanto dobbiamo ancora operare per entrare in questa via!
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Quali sono i caratteri delle anime perfette? Il semplice amor di Dio. Le anime perfette | [62] semplificano tutto e vivono di amore e per amore. Semplicità nei pensieri, nelle virtù, nel cuore.
L'anima perfetta non fa la meditazione discorsiva, ma la meditazione contemplativa. L'anima si nutre di una verità, di una massima e trova in essa il suo pascolo. Basta per esempio un semplice sguardo al Crocifisso, al tabernacolo per sentirsi tutta raccolta e illuminata e cerca se nella sua vita vi è qualche cosa a cui rinunziare per amore.
Quando contempla l'Ostia e Gesù che s'immola sull'altare si sente come goccia sperduta nel mare dell'amore. «Omnia in uno videt»; «Omnia in uno concupiscit»2. Quando contempla la natura, il mare, i monti, i fiori, le frutta, non li contempla per se stessi, ma in essi vede Dio creatore che tutto ha fatto per amore. E dalle cose materiali s'innalza a Dio. Dio le è sempre presente e con lui forma una sola cosa. È Dio che ora mi offre quest'attrattiva; è Dio che mi manda questa tribolazione. I ragionamenti dell'anima perfetta si riducono a un solo ragionamento.
L'anima, nella via unitiva si semplifica nella volontà: non ha molti propositi. Per Gesù; con Gesù; Paradiso: queste sono le semplici parole e a questo si riducono tutti i suoi ragionamenti e propositi. Per lei tutto si riduce ad una sola cosa: l'amore. Nell'amore il cielo si unisce alla terra. L'anima è presa, guadagnata, trascinata da scene soprannaturali. Per lei non c'è bisogno di parlare di virtù, in particolare; | [63] per lei c'è una preghiera sola, un solo desiderio: «Fiat voluntas tua»3. S. Ignazio, dopo aver scritto e meditato tante cose, non venne che ad un solo desiderio, ad una sola conclusione: «Ad maiorem Dei gloriam!»4.
L'anima, arrivata a questo punto, si è formata attraverso purificazioni un solo principio. Ma questo è frutto di grande lavoro. Nella via unitiva il lavoro principale è di Dio che penetra nell'anima in modo da dominare tutte le potenze e ridurle al giogo dell'amore. La semplificazione dei propositi è l'amore. La semplificazione della preghiera è la contemplazione.
Questa è una vita che prelude la vita beata del cielo. Vi sono anime che giungono a questo punto solo una settimana o poco
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tempo prima di morire, altre invece molto presto nella vita. Questo non dipende dall'età, né dai momenti e circostanze esterne, sebbene possano influire, ma provengono dall'interno e dal lavoro della grazia. Si dirà: l'anima in questa posizione si sente felice? Si sente felice per l'unione che ha con Dio, ma deve passare almeno per due stati: la notte dei sensi (prove esteriori) e la notte dello spirito (prove interiori).
Prove esteriori sono le malattie, le contraddizioni, le incomprensioni; qualche volta si aggiunge anche il diavolo che, quando si mette, fa anche il suo chiasso. Alle volte Dio prova | [64] un'anima con delle prove esterne, come disgrazie di famiglia (S. Teresina, S. Gemma). Alle volte ci sono anime che sanno dissimulare, ma soffrono trafitture che solo Dio conosce.
Nella notte dello spirito vi sono talvolta gli scrupoli (si possono però avere anche dagli incipienti e proficienti). Si teme di offendere Dio in ogni azione che si compie e si soffre, alle volte, un vero martirio: strette dall'amore a Gesù che vorrebbero sempre compiacere e temendo, d'altra parte, di disgustarlo, soffrono terribilmente. È l'azione purificatrice.
Spesso, pur essendo nella via dell'amore, si soffrono aridità, distrazioni persistenti, tentazioni, insinuazioni diaboliche. Si vedono certe anime, che sono proprio sul Calvario, crocifisse con Gesù. È la notte dello spirito: non vedono più, non capiscono più. Anime che forse si sono offerte vittime e la giustizia di Dio sembra voglia scagliarsi terribile su di esse. Sono nelle tenebre più fitte. Ci sono dei misteri qui. Alle volte a sessanta, settanta anni prende un gran timore sulla vocazione, a volte è una forte tentazione sulla fede. È una prova: è lo Spirito Santo che purifica l'anima.
Chi guida non deve spaventarsi, ma non deve neanche pretendere di tagliar tutte con la stessa misura. Ogni anima va rispettata e capita. Non si diano a tutte gli stessi consigli. Quando non si capisce, si dica che si prega per esse, ma non si diano consigli sbagliati. A chi prega, Dio non lascia mancare la sua luce. | [65] Passate queste notti, verrà un giorno di luce in cui l'anima sarà illuminata e si sentirà tutta immersa, tuffata in Dio e presa dal suo amore. Riposate serene, domani, in questa verità: Io sono chiamata alla santità, come sono stata chiamata alla vita religiosa. Se voglio posso può dire ognuna. Come sono riuscita a farmi suora, così devo riuscire a farmi santa.
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1 Cf Sal 67,36 (Volgata).

2 Vede tutto in Dio. Brama tutto in Dio.

3 Mt 6,10: «Sia fatta la tua volontà».

4 «Alla maggior gloria di Dio». Espressione che racchiude il fine spirituale-apostolico della Compagnia di Gesù.