Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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6. SANTIFICARE IL CORPO6
1. Il Figlio di Dio per salvare l'uomo si fece uomo. Egli, Dio come il Padre e lo Spirito santo abitava gli splendori del cielo, ma scese in terra e prese un'anima ed un corpo come abbiamo noi.
Nel lavoro della perfezione noi dobbiamo sempre considerare che siamo anima e corpo. L'anima, la parte migliore dell'uomo, deve comandare il corpo. Il corpo e l'anima sono due compagni che camminano assieme ed insieme si guadagnano il paradiso.
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2. Anche nei sacramenti c'è la materia e la forma. L'anima nostra è quasi l'alito di Dio. Il corpo è il buon compagno dell'anima, in vita e nell'eternità. Col corpo possiamo guadagnare tanti meriti e commettere tanti peccati. Al corpo è necessario dare riposo, pulizia, nutrimento; ma occorre preservarlo dal peccato (sensualità, pigrizia, golosità).
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3. La religiosa, anziché lasciarsi dominare della sensualità, fa voto di verginità; invece di cedere alla pigrizia, prega e lavora. Non cede alla golosità, non cerca la soddisfazione del gusto, ma lo mette a servizio del nutrimento. Il tatto sia moderato, non mancare alla modestia, né in pubblico né in privato. Quindi gli sfoghi d'ira, l'ubriachezza, la pigrizia, il percuotere, sono azioni che offendono Dio.
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4. Preservare il corpo dal peccato, servirsene per il bene. Quando siete in chiesa per pregare, per ricevere i sacramenti, per fare genuflessioni, tendete con il vostro corpo un culto pubblico I Magi che hanno fatto tanta strada per andare dal Bambino gli hanno reso gloria con il loro corpo. La vergine che dona tutta se stessa, somiglia alla Vergine santa che si stancò per Gesù.
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5. Santificare il corpo nel bene, finché verrà il giorno che dovremo offrirlo in adorazione a Dio e morire!
Evitare le soverchie comodità del corpo, come pure le soverchie attività. Ci vuole prudenza e ragionevolezza poiché siamo essere umani, alle volte vi è una vera crudeltà, una esigenza che è oltre i limiti. Siamo esseri umani! Gesù prima di parlare del mistero eucaristico moltiplicò il pane. Anche la cura dei cimiteri è venerazione dei resti dei corpi. E' molto facile la soverchia cura del corpo o il desiderio di molte mortificazioni passive.
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6. Coltivare invece la mortificazione positiva: lavorare, pregare, donare le forze. Questo è lo spirito che pervade tutte le vostre costituzioni.
Ringraziamo il Signore che si è degnato di scegliere delle anime tutte per sé, che consacrano a lui tutta la vita. Ammiriamo la bontà del Signore, il fiore di Maria, che volle circondarsi di rose, gigli e viole.
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7. Se sentite la vocazione ad essere gigli; siatelo, e poi offrirete la vita in olocausto e in riparazione.
Vi sono tremila autori che affermano che oltre il martirio cruento vi è il martirio della carità. Oggi consacrate il vostro giglio a Gesù. Recitate un atto di dolore per non aver meditato e approfondito abbastanza la vostra bellissima vocazione.
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8. Imparate a governare bene il corpo; è un compagno; non è un asino, né una bestia. Quando il corpo è buono, trattatelo bene, e, quando si ribella, usate un po' di frusta.

6 gennaio 1949

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6 6 gennaio1949