Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

36. IL PARADISO36
1. Questa mattina abbiamo meditato sulla sentenza che Gesù pronunzierà: "Euge serve bone et fidelis" (Mt 25,21). Possiamo uscire dal giudizio particolare con la sentenza buona o cattiva. Chi sostanzialmente ha corrisposto alla volontà di Dio, anche se con difetti si sentirà dire: "Vieni servo buono e fedele" (Mt 25,21).
~
2. Stasera meditiamo sul paradiso, abitazione eterna della santissima Trinità, della Madonna e dei santi. "Beati i poveri, i miti, i pacifici" (Mt 5,1ss.). "Vidi turbam magnam quam dinumerare nemo poterat" (Ap 7,9). In paradiso si vede, si possiede e si gode Iddio faccia a faccia.
~
3. Possedere l'amicizia di un santo è grande cosa. Da tutta la Francia, ogni giorno si correva ad Ars per sentire dire: "Mio Dio, vi amo con tutto il cuore". La stessa beatitudine che ha Dio è partecipata all'anima quanto essa ne è capace.
~
4. Il paradiso è un luogo di delizie che supera ogni intendimento. San Paolo diceva: "Nessun occhio ha mai visto, nessun orecchio ha mai udito quello che Dio ha preparato per coloro che lo amano (1Cor 2,9).
Leggete il libro "Una sorgente di energia" che vi farà del bene perché eleva la preghiera.
~
5. Il paradiso è la stessa beatitudine che Dio ha preparato a se stesso. Vi sono delle anime delicatissime che portano fino alla morte la stola battesimale, come san Luigi, innocentissimo come un angelo. Queste anime, andando avanti nel servizio di Dio, giungeranno in paradiso. Sono apostoli, che offrono la vita a Dio e tutti i giorni lavorano per il Signore nell'esercizio dell'umiltà, dell'obbedienza, della castità, senza ricercare soddisfazione, avendo a cuore gli interessi di Dio e della chiesa: "Ego ero merces tua" (Gn 15,1).
~
6. Come l'operaio che alla sera torna in famiglia e gode nel rivedere tutti i suoi cari, così l'anima fedele godrà per l'incontro col suo Dio. Vi è chi è molto delicato nel proprio dovere, impegnando tutta la mente, la retta intenzione.
Vi è invece chi opera con negligenza: "Maledictus qui facit opus Dei negligenter" (Ger 48,10).
~
7. I teologi dicono che Dio non castiga il peccato come meriterebbe, però la sua ricompensa supera i nostri meriti. "Vi verserò in seno una misura piena, scossa e traboccante" (Lc 6,38). Quante migliaia di anni sono passati! Il ricco Epulone volle godersi quanto più poteva in terra, ma il paradiso non lo vide mai; invece il povero Lazzaro è lassù da migliaia di anni. La parabola indica tutti coloro che nella pazienza hanno guadagnato la beata eternità.
~
8. La prima conclusione riguarda noi: camminiamo verso l'eternità? La vita che conduciamo è tale che ci porta al paradiso? Tacciano pure i predicatori. L'interesse per il paradiso è mio. Vi sono anime industriose che si fanno il maggior numero di meriti.
~
9. Riguardo al dovere di pastorelle: insegnare bene i novissimi per salvare. E' interesse delle anime; se ne faranno frutto, sarà bene per loro, se non ne faranno frutto, voi avete ugualmente il premio in proporzione dell'impegno che mettete. Diceva il P. Manzella: "Io ho solo il dovere di parlare e pregare il Signore perché capiscano e facciano frutto".
~
10. Avanti, sempre avanti, e predicare molto. Le persone che sanno parlare bene, basandosi sui novissimi, sono capaci di tener corsi di esercizi assai fruttuosi. Quando non ci ascoltano, a noi viene forse più merito, perché è minore la soddisfazione personale. Il Papa ha detto che ora vi è la malattia di parlare molto, ma si parla poco dei novissimi. Vi era una suora che era abilissima a parlare e finiva sempre col pensiero dei novissimi. Nessuno usciva ridendo, vi era compunzione generale.
~
11. Se studierete il Vangelo, vedrete l'arte di Gesù nel predicare i novissimi.
Non fate cadere una parola di questo che vi ho detto e farete un gran bene! Sarete forse meno brillanti, ma farete un gran bene. Tenetevi pronte in un quaderno tutte le prediche sui principali argomenti: gioventù, donne, vocazione, famiglia, novissimi.

San Pietro - Massa Martana (PG)
settembre 1949

~

36 Massa Martana (PG), San Pietro - settembre 1949