Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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44. I SEGNI DELLA CHIAMATA44
1. E' grande compito e grande merito la ricerca e la formazione delle anime apostoliche, cioè delle anime che desiderano unire la vita religiosa contemplativa e quella attiva per la vita apostolica, come quella di Gesù e degli apostoli. E' necessario cercare le vocazioni, ma sapere anche conoscere i segni che indicano quando un'anima presenta vocazione per un istituto.
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2. Vi sono segni generali, che sono la fede, la virtù, la pietà. Non può farsi suora chi non è onesta, schietta, figlia di galantuomini. Forse in nessuna nazione come nel Giappone si trova tanta osservanza della legge naturale tra le giovani, che sono modeste, schive, delicate, buonissime e laboriose. Un giovane si rivolse a Gesù: "Che dovrò fare di bene io per avere la vita eterna? - Osserva i comandamenti. - Ma questo l'ho fatto fin dalla mia giovinezza. Gesù allora "intuitus eum, dilexit eum": allora va, vendi quanto hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi" (Mc 10,17-22).
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3. Le giovani che vogliono farsi suore amino i sacramenti, le associazioni cattoliche. Poi siano virtuose, amino il lavoro, perché i pigri non sono fatti per la vita religiosa. Il lavoro è di legge naturale.
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4. Amino la vita ritirata. I gigli non fioriscono nelle piazze né lungo le vie ma nei recinti e nei giardini. Abbiamo la modestia che indica una certa delicatezza di coscienza. E' inoltre necessario un buon carattere nella vita di società. Se non hanno socievolezza, non hanno segni per la vita comune. Non si pretende la perfezione, perché poi c'è la formazione, con cui si moderano gli eccessi. In generale le figliole assai pie sono modeste, venerano i sacerdoti, le suore, sono pulite, ordinate. Il primo maestro è sempre Gesù e lo Spirito santo.
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5. Molto amore alla pietà. La vita religiosa fa diventare religioso tutto quello che si compie, per questo la religiosa ha sempre due meriti: uno per l'esercizio della virtù ed uno per il voto. In religione la giovane pia trova più tempo per pregare e istruzione per pregare sempre meglio. Scegliere le giovani con prudenza, perché spesso i segni esteriori ingannano.
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6. Finora abbiamo parlato di tutte le vocazioni, ora vediamo per le pastorelle. Chi vuole essere pastorella deve avere almeno intelligenza media, avendo da compiere opere d'istruzione e di formazione. Saper educare è "ars artium". Chi conduce vita apostolica deve sentire profondamente, e di conseguenza parlare con calore, con profonda convinzione. Avere quindi intelligenza e memoria sufficiente.
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7. Tendenza allo zelo. Che le giovani capiscano il valore e i bisogni delle anime. Riparazione: amore alle anime purganti, ai peccatori, capacità di soffrire per chi non viene in chiesa. Abbiate delicatezza nell'invitare le giovani e nel condurle all'istituto. Guardate un po' la famiglia "a fructibus eorum cognoscetis eos" (Mt 7,16). Da una buona famiglia in generale escono buoni semi, però succede anche che da una famiglia disordinata esca un bel fiore.
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8. Prima di decidere le figliole si fortifichino, accostandosi spesso ai sacramenti. Quando una figliola non acconsente ai peccati veniali è sempre forte. Chi scivola facilmente è debole. La vita religiosa non è fatta da sdolcinamenti e di ripieghi, è un rinnegare se stessi.
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9. Prima di entrare nell'istituto, la giovane dia segni di fortezza. Ella si prepara il corredo, si fa più pia, più ritirata: è affezionata alle suore, frequenta il confessionale. Devono fare qualche sacrificio! Gesù anche lo esigette: "Va, vendi quanto hai" (Mt 19,21). E all'altro che voleva seppellire il padre, "Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti" (Mt 8,22). E a un altro che non era forte: "le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" (Mt 8,20).
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10. Sei disposta alla povertà? San Francesco d'Assisi esigeva assolutamente l'amore alla povertà. Le vocazioni danno tante più consolazioni quanto più è stato sacrificio reclutarle e formarle. Voi dovete essere le prime a cercare vocazioni e far conoscere il vostro spirito che non è conosciuto. Voi cercate, non aspettate che cerchino gli altri. "Le belle vocazioni si trovano in cielo", cioè pregando, diceva il Cardinale Schuster.
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11. Gesù buon Pastore ne ha preparate tante, certamente molte sono le figliole chiamate per questa via. Fin dai primi anni nella chiesa, si ebbe la donna associata allo zelo sacerdotale. Maria santissima bambina era la prima pastorella. Salutatela nella sua culla e ditele: Madre del divin Pastore, mandate tante pastorelle nella chiesa di Dio.

San Pietro - Massa Martana (PG)
23 settembre 1949

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44 San Pietro - Massa Martana (PG), 23 settembre 1949