Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

31. IL PECCATO MORTALE31
1. Dobbiamo formare in noi la delicatezza di coscienza. Di san Giovanni Crisostomo si disse: "Quest'uomo non teme che il peccato". Non teme la fame, la calunnia, la fatica, la povertà ma solo il peccato.
~
2. Benedetta la casa in cui le mura non vedono mai il peccato, nemmeno al buio, nemmeno nei sotterranei. Vi sono case religiose ove si curano molto le pulizie esterne, ma vi sono tante venialità che sono peggio delle ragnatele, del sudiciume. Vi sono anime che hanno la veste battesimale un po' chiazzata da tutte le parti.
~
3. Il peccato si combatte con l'istruzione, la preghiera, la vigilanza attenta ed assidua, il buon esempio. In questa casa non si teme che il peccato. il quale, anche se veniale, è offesa alla Divina Maestà, ragione della morte del Salvatore, nostra spirituale rovina. Chiederemo per tutti e per noi stessi il santo timore di Dio.
~
4. L'uomo, sebbene abbia la ragione è tanto piccolo innanzi a Dio, che è sapientissimo, giustissimo, presente in ogni luogo; eppure egli si alza contro tanta maestà, contro Dio. Quale ingratitudine! Abbiamo ricevuto gli occhi e pecchiamo con gli occhi; abbiamo il dono dell'intelligenza e pecchiamo con essa.
~
5. Dio può annientarti, colpirti, mandarti, all'inferno. E tu sfidi la sua giustizia? Come tratti Gesù, come tu tratti il Signore? Spesso ci ribelliamo per cose da poco: "Te l'ho già detto una volta!" diciamo ad un bambino che non ci ha ascoltato. Ma Dio ci ha parlato migliaia di volte, con rivelazione, con le prediche, con le ispirazioni.
~
6. Il peccato rinnova la passione; e tu hai la temerarietà e l'ardire di calcare quelle spine, di usare quei lagelli, di condannare Gesù? Il peccato grida: "Metti a morte costui e rimandaci Barabba" (Lc 23,18). Tu crocifiggi Gesù Cristo, lo fai morire. Vedilo insanguinato in tutto il corpo, coperto di sputi e schiaffi. Dici di amare Gesù, non dire più bugie. Protesti di amare Gesù e poi fai quello che fai e vorresti che la tua lingua facesse da piattello al corpo di Cristo eucaristico. Pensi di avere pensieri di delicatezza, non ti dai pace quando criticano la tua condotta, ma che fai con Gesù? "Rursum crucifigentes sibimet ipsis Flilium Dei" (Eb 6,6).
~
7. Il peccato è la perdita del paradiso. Lutero contemplò la natura di sera e pensò: se il carcere è così bello che sarà il cielo? Ed ebbe quella esclamazione disperata: "Luthere, ecce quam patriam perdidisti". Se il peccato ti fa guadagnare l'inferno, hai pensato cos'è l'inferno?
~
8. Il peccato toglie la pace, unico grande bene che abbiamo sulla terra; è verme che rode, è un serpente tremendo, che ci rende agitati. Si pretendono le benedizioni di Dio, ma come pretenderle se si naviga nelle venialità.
~
9. Il peccato è rovina spirituale dell'anima ed anche del corpo il quale andrà a bruciare nell'inferno. Facciamo una santa confessione! Vedremo in seguito le disposizioni necessarie, ma intanto riflettiamo e prepariamoci. Pensiamo che saremo grandi benefattrici dell'umanità se riusciremo a portare le anime al confessionale. E' una bella mèta da raggiungere quella di portare le anime al confessionale ogni settimana.
~
10. In una comunità la superiora faceva segnare con una crocetta sul calendario le cinquantadue confessioni annuali.
~
11. La confessione è come il vaccino contro il vaiolo. Andando nell'Oriente, ho dovuto subire cinque iniezioni contro i mali tropicali. La confessione è una iniezione spirituale che entra nell'anima. Vi sono anime che non resistono al peccato nemmeno con la comunione sacramentale. La confessione è l'innesto, il rimedio di invenzione divina contro il peccato.
~
12. Il frutto della confessione è tanto forte quanto forte e vivo è il dolore, il quale non sarà mai troppo intenso! Può essere scrupolosa l'accusa, ma mai troppo acuto il dolore. Vi sono persone che piangono per qualunque sciocchezza, per capriccio, ma per il peccato non sanno piangere.
Confessiamoci bene, e portiamo il popolo al confessionale.

San Pietro - Massa Martana (PG)
Settembre 1949

~

31 San Pietro - Massa Martana (PG), settembre 1949