Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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NOVENA DELL'IMMACOLATA
I Domenica di Avvento

Abbiamo1 incominciata la novena dell'Immacolata Concezione. Questa novena suole destare molta speranza nei nostri cuori, molta fiducia in Maria. Continuarla durante il corso della settimana, domenica poi sarà la festa.
D'altra parte oggi è incominciato l'Avvento, che significa avvenire, cose da avvenire. Deve arrivare il Figlio di Dio incarnato e arriverà il giorno di Natale e gli angeli verranno a cantare sulla sua culla e i pastori accorreranno ad adorarlo.
Che cosa significa immacolata? Se si dicesse maculata, vuol dire macchiata; immacolata vuol dire senza macchia.
Il peccato di Adamo si trasfuse in tutti i suoi discendenti, in questo senso: che Adamo, col peccato, perdette la grazia di Dio, la vita soprannaturale, e perdette la scienza infusa e perdette il dono dell'integrità ed altri doni, particolarmente l'immortalità.
Avrebbe dovuto, egli, passare un po' di tempo sulla terra e poi, nella sua fedeltà, avrebbe guadagnato il cielo e sarebbe stato trasportato dagli angeli in paradiso. Invece peccò e perdette questi doni eccezionali ricevuti da Dio. E allora egli, come un padre ricco che fallisce e perde tutti i suoi denari, non può più trasmetterli ai figli: così Adamo.
Era ricco il padre del genere umano, Adamo. Ricca Eva, la madre del genere umano, ma per la disobbedienza di loro,
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invece, il castigo venne e il castigo loro inflitto fu la morte, la privazione della grazia di Dio, la privazione della integrità e, poi, la privazione della scienza infusa e di altri doni.
Quindi Adamo perde quei doni che ha ricevuto da Dio nella creazione. E un padre che, sebbene ricco, spreca tutto, non può poi più lasciar l'eredità al figlio, perché non ha più quelle ricchezze di cui prima poteva disporre.
Così nacquero tutti i figli di Adamo. In questo sta il peccato originale: voi dovreste avere quelle certe ricchezze, non le avete, non per colpa vostra, quindi, per questo non siete condannate all'inferno - il peccato originale non manda all'inferno - ma perché avete avuto un padre cattivo, che ha sciupato i suoi tesori.
Quindi il peccato originale non è un peccato attuale, non ha il senso del peccato attuale ma, tuttavia, si chiama peccato in quanto alle conseguenze che porta in noi. Se diciamo noi una bugia è un peccato attuale nostro; invece il peccato originale è un peccato di origine in quanto che noi abbiamo l'origine da Adamo: ma non è un peccato che venga castigato in noi, solamente noi siamo privati di quei doni che Adamo ha perduto per sé e pei suoi figli, tutti nati così: senza la grazia, senza l'immortalità, senza la scienza infusa, senza il dono dell'integrità, soggetti a molte difficoltà, a molte pene, a molte miserie nella vita nostra. Oh! Tutti quelli che venivano da Adamo.
Quando invece il Signore voleva compiere la redenzione umana, allora decretò, volle, che il Figlio di Dio, suo, nascesse, si incarnasse nel seno di una vergine. Oh! Allora la volle esentare dalle conseguenze di Adamo, del peccato di Adamo: la volle
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esentare. Quindi la, la concezione di Maria è una concezione tutta diversa dalle altre. Non ebbe la colpa originale e non ebbe le conseguenze della colpa originale. Quindi: Tota pulchra es Maria: et macula originalis non est in te1, in te non vi è macchia originale.
Non vi è macchia in Maria. Oh!, nel senso ch'essa nasceva, sì, quanto alla carne come figlia di Adamo, quanto allo spirito no, perché doveva cominciare da lei il regno della giustizia, doveva diven..., doveva cominciare da lei una, una generazione nuova, la generazione dei santi e doveva essere santa e, allora, per la sua santità trasmise, ella, trasmise poi la grazia ai suoi figli in Cristo.
Oh! Dunque, Maria, non ebbe le conseguenze del peccato originale, non ebbe quindi il peccato originale. Ma la immacolata concezione non solo dice che Maria non ebbe il peccato originale, ma dice che Maria fu arricchita di immense grazie nella sua concezione, nel primo istante della concezione.
Se noi siamo servi di Dio, ella è la regina, è la madre di Dio, è la sposa dello Spirito Santo: quindi tutta un'altra atmosf... atmisfera sublime.
Ma perché Iddio fece così con Maria? Per la sua bontà. Ella non ne aveva meriti prima di esistere, ma Iddio la elesse così: Ante praevisa merita2. Sì, la elesse così. E allora Maria non ebbe le
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conseguenze del peccato originale: per esempio, non ebbe le tentazioni come le abbiamo noi. E se morì per rassomigliare al suo Figlio, fu risuscitata e assunta al cielo. Maria ebbe subito una scienza infusa, ecc.: ebbe tanti doni.
E, allora, da una parte non il peccato originale, dall'altra molti doni: fede, speranza, carità, giustizia, prudenza, temperanza, fortezza infusi in lei. I doni dello Spirito Santo. Una creatura eccezionale.
E così comincia la redenzione degli uomini! E perché, Maria, così nasce senza colpa originale e ornata di molta grazia? Ut dignum Filii tui habitaculum effici mereretur1: per diventare il tabernacolo di Gesù, lo Spirito Santo sarebbe disceso in lei, la virtù dell'Altissimo l'avrebbe adom..., adombrata. E colui che nacque da Maria è il figlio di Dio, il Santo.
Il figlio di Dio che si è incarnato: Verbum caro factum est2, il figlio di Dio si fece uomo nel seno di Maria e benedetto è il frutto del seno3 di Maria.
Allora ecco che cosa significa Immacolata Concezione: creatura eccezionale. È come se tutto il genere umano fosse sommerso nelle acque, come in un diluvio immenso, assai più che, che il diluvio di cui ci parla la Scrittura, un diluvio immenso: Maria sola non fu annegata in quel diluvio del peccato, del peccato di Adamo. Non fu annegata, non fu immersa in quel dilu... diluvio,
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non morì in quel diluvio.
Ella, quindi: Tutta bella sei, Maria 'et macula originalis non est in tè'. Nessuna macchia, nessun peccato originale è in te. Allora, ecco, celebriamo nell'Immacolata Concezione questo privilegio di Maria.
E dopo che cosa avvenne? Che questo privilegio venne definito da papa Pio IX come dogma di fede e chi non crede è eretico. Questo nel 1854, un secolo e quattro anni fa. Siamo ormai al '58. E nel 1858, quattro anni dopo, Maria compariva a Lourdes, si mostrava a una fanciulletta che non aveva ancora neppur fatto la prima comunione, malaticcia, non era andata a scuola, poveretta! E Maria le apparve diciotto volte e alla fine si svelò. Quando la fanciulla, Bernardetta si chiamava, le domandò il suo nome: Come vi chiamate e chi siete, o Signora?, intravvedeva lei, Bernardetta, che doveva essere la Madonna, ma ne aveva ancor sapu..., un po' imparato così poco, perché sapeva appena appena quei primi elementi del catechismo, e Maria fece un sorriso, non rispose.
Poi ella rinnovò la se..., la seconda volta la domanda: Chi siete e come vi chiamate?. Neppur qui rispose Maria, solamente fece un sorriso di compiacenza. Ma siccome avevano detto a lei, il parroco stesso - pére Peyramale si chiamava - il parroco stesso gli aveva detto: Ma chie..., chiedi chi è costei che dici che ti appare, allora sotto questo comando, lei fece la terza domanda: Chi siete, o Signora, e come vi chiamate?. Allora Maria allargò le braccia, che prima aveva le mani congiunte, e sul braccio destro portava la corona, fece venire la corona fin tra le sue mani
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e poi dopo alzò, allargò le mani e le congiunse su in alto, guardando il cielo ed esclamò: Io sono la Immacolata Concezione, quattro anni dopo che Pio IX aveva definito l'Immacolata Concezione come dogma di fede.
Il Signore volle confermare la definizione del Papa in questa maniera e a, a Lourdes, da quell'anno, quanti prodigi sono avvenuti, quanto continuano questi prodigi ancora oggi e quanti pellegrini, quante centinaia di migliaia e milioni di pellegrini son passati in quella grotta! In quella grotta!
Oh! La prima volta che sono stato là, mettendomi in un angolo della grotta per pregare più raccolto, perché c'era tanta gente, e ho visto entrare un cardinale molto celebre fra i cardinali di Roma: si è messo a pregare con tanta fede e con tale raccoglimento che tutta la, la gente attorno stava in silenzio e guardarlo. E gli occhi un po' si fissavano sulla bella statua di Maria Immacolata e un po' si fissavano sul cardinale che stava in orazione
Del resto anche il card. Pacelli, a suo tempo, condusse i pellegrini a Lourdes anche in rappresentanza del s..., del Papa, che lo aveva mandato a fine di celebrare colà più solennemente le feste che allora correvano.
Oh! E poi, adesso, all'11 di febbraio, data della prima apparizione, comincerà l'anno dell'Immacolata Concezione e ai pellegrini che andranno a Lourdes e saranno confessati e comunicati, acquisteranno un'indulgenza a modo di giubileo,
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come il giubileo che si celebra ogni 25 anni. Oh! Ecco quello che onoriamo: l'Immacolata Concezione e quest'anno le apparizioni dell'Immacolata Concezione.
Allora, che cosa dobbiamo fare noi qui? Pensare un momento: il Signore abbellì tanto l'anima di Maria nell'Immacolata Concezione, perché aveva una grande vocazione: diventare la madre del Figliolo di Dio.
Il Signore le diede le grazie e compì in lei una preparazione straordinaria e Maria crebbe di virtù in virtù fino a circa i 15 anni, quando comparve l'angelo e le annunciò che era arrivato il momento, salutandola: Ave gratia plena. Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus1. Ecco, sì.
Quando il Signore si prepara delle anime per una data missione, elargisce allora una continuità di grazie per renderle capaci di quella missione, di quella vocazione. Il Signore si comunica in una maniera tutta particolare, allora. Sì: anime che si sentono attratte verso lo sposo divino, verso il Signore. Anime fortunate!
Allora, che cosa dobbiamo noi pensare? Pensare che quando si è ricevuta una grazia, non bisogna indurire il cuore, non bisogna fare i sordi alla voce di Dio, mai, e se il Signore ci dà certe ispirazioni, esempio ci fa sentire: Ma muoviti, perché sei sempre così tiepido? Quand'è che ti decidi a farti santo? Perché ti lasci trascinare da tante cosette che ti impediscono il volo libero verso il Signore, verso la santità?. Quando il Signore fa sentire certe ispirazioni, sì, ascoltarle! Ascoltarle! Non che il nostro
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cuore sia indurito, che il nostro orecchio faccia il so..., e il sordo, no! Ascoltare la voce di Dio!
Le avete sentite oggi delle parole da Gesù, qui dal suo tabernacolo, delle ispirazioni? Avete avuto nelle adorazioni una certa luce: ma perché non possiamo farci santi? Che cosa vale la vita? Se tutto, se l'uomo guadagnasse tutto il mondo e perdesse l'anima cosa gioverebbe1? Anzi, il Vangelo significa un'altra cosa: se un uomo guadagnasse tutto il mondo e perdesse anche un merito, cioè ne patisse nei meriti, nella santità, un po' detrimento2, come c'è scritto nel Vangelo, che cosa gioverebbe? Tutto il mondo non vale un merito di un'Ave Maria!
Tutte le ricchezze del mondo che si potrebbero avere, tutti gli onori del mondo che si potrebbero avere, tutte le soddisfazioni che si potrebbero avere, non valgono il merito di un'Ave Maria!
Che cosa sentiamo allora? Non capiamo questa ispirazione, non, non, non comprendiamo la luce che ci viene dal Signore? Oh! Generosità, occorre, fortezza!
Ecco. Allora, sì, riassumendo: il Signore fa tante grazie a coloro che chiama ad uno stato speciale. Ma e se uno non risponde, non prende la grazia quando viene?
Ognuno che esce dalle mani di Dio, ogni anima che esce dalle mani di Dio per essere infusa nel corpo, ha un destino perché deve arrivare ad un certo posto in paradiso. E c'è un filo
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conduttore fra il momento della creazione alla esaltazione in quel posto di paradiso che è preparato. Sì. Se noi stiamo su quella via, se noi seguiamo quel filo che è il filo della volontà di Dio, saremo santi, saremo sicuro in paradiso.
Dunque, in questi giorni, frutti quali? Primo odiare il peccato.
Il Figlio di Dio si è conservata l'anima di Maria pura, perché non voleva riposare in un, in un'anima macchiata, in un cuore macchiato.
Se dobbiamo fare delle belle comunioni, niente peccato, eh!, né piccoli né grandi!
Secondo. Oh! Se il Signore concede a noi molta grazia, non facciamo i sordi, corrispondiamo. Poi non lasciamo passare il tempo più bello della vita! Quando questa gente, questi uomini chiamano il prete tardi nelle loro malattie, si arrendono appena appena a confessarsi, oppure aspettano a convertirsi che hanno già un'età avanzata, dopo che han goduto il mondo, che hanno, si sono scapricciati in soddisfazioni ecc., che cosa fanno? Ecco il paragone è così: prendere un limone, spremerlo tutto quanto si può nel proprio bicchiere e, poi, quando il sugo è uscito tutto buttarlo là, a Dio, al Signore. Cuore spremuto da tanti affetti, corpo stanco per tanti disordini e in tanti affari materiali, un'anima che è, è stata lordata da tante iniquità, finalmente, ecco, il limone spremuto bene a Dio: mi pento.
E Dio è infinita misericordia, sì, ma l'ingiuria che si fa è grande: la gioventù bisogna dare al Signore! La gioventù, quando il giglio è ancora immacolato e intatto e si espande, e spande attorno il
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suo profumo. Dare al Signore il cuore, la gioventù, i begli anni della gioventù: non, non gli..., non l'avanzo e non il rifiuto al Signore!
Consecrare alla Madonna la gioventù e che, e che il cuore sia sempre immacolato e che l'anima sia sempre bella e che si vada avanti di virtù in virtù, di merito in merito. Dare l'avanzo, eh!, costa poco! E che cosa, come quei che, che sono stati avari tutta la vita e poi lasciano i soldi a questo o a quello: per forza li lasciano, perché possono mica portarseli appresso! Ma che merito c'è? Il merito è di dar l'elemosina quando son vivi, quando stanno bene, che potrebbero utilizzare e godersi quel denaro e ne fanno elemosina. E invece!
Allora diventiamo santi: consacrare la gioventù a Maria Immacolata. Sia lodato Gesù Cristo.
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Nastro originale 13a/57 - Nastro archivio AP 16b. Meditazione fatta alle Apostoline - Castelgandolfo l'1 dicembre 1957. Data confermata dal Diario di d. Speciale.

1 Graduale Messa In Conceptione Immaculata B. Mariae Virg., Missale Romanum.

2 H. Denzinger - A. Schönmetzer, Enchiridion Symbolorum. Definitionum et Declarationum de rebus fidei et morum, 1641.

1 Missale Romanum, Secreta Messa In Vigilia Conceptionis Immaculatae B. Mariae Virg.

2 Gv 1,14.

3 Cfr Lc 1,42.

1 Lc 1,28.

1 Cfr Mt 16,26.

2 Cfr Mt 16,26: “Quid enim prodest homini, si mundum universum lucretur, animae vero suae detrimentum patiatur?”.