Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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FASI DELLA NASCITA DELLA VOCAZIONE
Esercizi Spirituali

Il1 Signore ci ha creati per conoscere, amare e servire lui sulla terra, onde averci in eterno con sé in paradiso2. La vita nostra è una prova. E se siamo fedeli alla prova: paradiso eterno; e se non siamo fedeli alla prova vi è la dannazione eterna.
Gli angioli eran da principio creati belli tutti, ma sono stati anch'essi sottomessi alla prova e se avessero superato la prova: paradiso eterno; e se non avessero superato la prova: eterna dannazione.
Ma una parte degli angioli si ribellò a Dio. A capo di essi stava Lucifero. E invece una gran parte rimase fedele a Dio con a capo s. Michele.
E in paradiso si fece come una lotta tra il bene ed il male e gli angioli cattivi, ribelli, furono precipitati nell'inferno e adesso tentato gli uomini per trascinare anch'essi nell'inferno. E gli angioli buoni, con a capo s. Michele fedele a Dio, entrarono nella loro beatitudine eterna, felici perché furono fedeli.
Così il Signore sulla terra ci mette in prova: prova di fede, prova di amore, prova di fedeltà. Vi sono tanti uomini che son fedeli, amano il Signore, credono con fede viva, sperano il
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paradiso e vivono lavorando per il paradiso. Per essi il Signore ha preparato un posto in cielo. E molti prendono la strada che non è buona, la strada che conduce all'inferno, la quale sembra più comoda ma conduce all'eterna perdizione
Tutti siamo creati per il paradiso, tutti possiamo entrare in paradiso, tutti abbiamo le grazie necessarie per il paradiso. Tutti, tanto, e, chi è in una religione come chi in un'altra; tanto chi in una posizione come chi in un'altra.
Però, per andare in paradiso, non tutti sulla stessa strada, ecco, abbiam da passare. Vi sono due vie specialmente, ben distinte. E questa è la via del buon cristiano, la via di coloro che vivendo in famiglia compiono i loro doveri, hanno fede, osservano i comandamenti, praticano il culto cristiano accostandosi ai sacramenti della confessione e comunione, intervenendo alla Messa, ecc. Altri, invece, son messi a parte, hanno un'altra strada segnata ed è la strada che chiamiamo vocazione.
Quindi: la chiamata al cielo tutti; la chiamata d'arrivare più in alto in cielo pochi.
I chiamati: le anime predilette di Dio, quelle che il Signore vuole più vicine a sé in paradiso e le vuole più vicino a sé sulla terra. E, cioè, vuole che passino per una via diversa. I cristiani basta che osservino i comandamenti; i religiosi, quelli che hanno vocazione speciale, ancora i consigli evangelici.
Questa distinzione noi la capiamo. E quelli che devono fare una via, una strada particolare: essi - si dice - sono chiamati. Gli stati, infatti, sono tre (gli stati di vita): vi è lo stato coniugale, del buon cristiano e vi è lo stato sacerdotale e vi è lo stato religioso.
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Nel numero dei religiosi, ecco, entrano coloro che hanno una vocazione, una chiamata particolare, tanto uomini come donne; quelli che intendono di consecrarsi totalmente a Dio, non soltanto l'osservanza dei comandamenti strettamente presi. E questa osservanza è strettamente obbligatoria per non cadere nell'inferno, ma i chiamati sono quelli che vogliono ancora seguire Gesù con un amore più grande, amarlo di più ed essere più delicati, esser più fedeli ai suoi desideri, ancora, ai suoi consigli e vivere una vita appartata, una vita distinta dalla vita dei comuni cristiani. Ecco.
Cos'è dunque la vocazione? La vocazione è la chiamata ad uno stato di perfezione, di santificazione. È la volontà di Dio, il quale ha destinato anime a seguirlo più da vicino onde essergli più vicino un giorno in cielo, avere una gloria particolare in paradiso. È la chiamata.
Quando poi Dio destina un'anima per una strada particolare come la strada della vita religiosa, allorché crea quest'anima le infonde disposizioni speciali: intelligenza, capacità, infonde inclinazione alla vita comune, infonde inclinazioni a vivere nella vita comune.
E quella anima poi, successivamente, ricevendo il battesimo, ecco che ha ancora grazie particolari: non solamente in essa è infusa la grazia, ma è infusa abbondanza di grazia. Non solamente è infusa la fede, ma una abbondante fede. Non solamente è infusa la speranza, ma una abbondante speranza. Non solamente è infusa la carità, ma una abbondante carità.
E quel bambino, quella bambina crescono e un giorno si mostrano le buone qualità che han ricevuto, hanno ricevuto nella
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creazione e nell'infusione dello Spirito Santo nel battesimo: più tendenza alla pietà, più delicatezza di coscienza, più orrore al peccato, più desiderio di esser di Dio, e amore al catechismo, ai sacramenti.
Poi questa tendenza si va sviluppando poco per volta. Quando si trova quel bambino, o quella bambina, in una famiglia buona, cristiana, la vocazione si sviluppa e viene sempre più, diciamo, a coscienza, viene sempre più, cioè, consapevole. Vi è una tendenza particolare in quel bambino, in quella bambina.
Oh! Poi, naturalmente, è necessario che il bambino, la bambina, vivano in un clima adatto perché, se una pianta è fatta per i climi caldi, portata al nord si secca, non dà frutti. E anche un'anima calda in un clima freddo, e alle volte perde quelle buone inclinazioni che prima stavano come nel fondo del suo cuore.
Ci vuole, naturalmente, per la vocazione in generale, un clima familiare buono, buona famiglia, e un clima scolastico anche buono, un clima sociale buono, un clima parrocchiale buono per essere istruiti nel catechismo, per essere avviati più frequentemente ai sacramenti, per essere conservati più lontani dal male. Si.
Poi, più tardi, questa vocazione viene, viene ancora più a conoscenza e può essere che l'anima ispi..., sia ispirata da Dio a guardare e abbracciare, quasi invidiare la vita religiosa. Senta il bisogno di appartarsi dal mondo e dal peccato, dai pericoli, senta il bisogno di consecrarsi a Dio. Può essere che riceva l'invito interiormente, quindi dallo Spirito Santo, e può essere
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che questo invito, che forse non era ancora per lei del tutto capito, venga anche fatto da un confessore, da un predicatore, da una sorella, da un'amica, da una pers... conoscente, in tante maniere.
Oppure questa voce si senta in una meditazione, si senta leggendo un libro, la vita di una santa o di un santo, finché viene il momento in cui, con la infusione della maggior luce e con la infusione della maggior grazia, l'anima comincia a manifestare le sue tendenze, la persona comincia a esprimere i suoi desideri.
E se la vocazione è molto forte, resiste anche alle difficoltà che incontra e con la grazia di Dio si può sempre di più arrivare all'intimità con Dio e al desiderio di vivere per lui. Vivere in un clima particolare, in un ambiente particolare, in un ambiente più favorevole ai suoi desideri di esser religioso.
Ecco, così va preparandosi la vocazione.
Non sempre così. Alle volte può esser che la persona abbia anche, nella sua gioventù, preso una via che non era la sua, una via magari di peccato, ma un giorno, illuminata da Dio, comprende che quello non è ciò che la può rendere felice sulla terra e ciò che la può render felice in cielo.
S. Andrea Corsini, quando era giovane, aveva preso una strada non buona, attirato dai compagni, e una vita mondana. Ma la mamma lo richiamò e gli disse che ella, quando era nato, lo aveva consecrato alla Madonna, sperando che la Madonna se lo prendesse, lo attirasse a sé.
Quella parola, quell'avviso della mamma fu decisivo: si orientò verso la vita religiosa, seguì la strada religiosa con coraggio
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e divenne santo. Divenne santo. Ecco.
Allora noi possiamo sentire in tante maniere la voce di Dio, in tante maniere la voce di Dio. E qualche volta avviene anche che per un certo tempo si sente ripugnanza, non si vorrebbe che venisse detto: Tu sei chiamato. Si sente una tendenza al mondo, si sente che qualche cosa attira fuori della via di Dio. Questo non dimostra che manchi la vocazione: è segno che c'è la lotta.
E tutti i santi hanno subito qualche lotta, qualche difficoltà. O le lotte erano esterne, nell'ambiente, magari nei genitori, o le lotte erano interne, delle passioni.
E poi, qualche volta, anche si pensava che fosse migliore la via comune, la via del buon cristiano, per altri motivi, per altre ragioni e qualche volta sotto aspetto molto buono.
Il Papa nell'enciclica Sacra virginitas1 dice: Vi è una confusione ai nostri giorni e, cioè, un errore che hanno disseminato alcuni, anche sotto aspetto buono, per buon fine, cioè che la vita di una giovane, di un giovane che lavorano nell'Azione Cattolica, pur conducendo poi la loro vita in famiglia, quella vita sia migliore2. No. Questo è un errore grave perché è sempre migliore consecrarsi totalmente a Dio3. E allora si possono fare opere per Dio, sì, e quello che l'Azione Cattolica fa in qualche parte, la religiosa lo fa in tutto, cioè impegnando tutte
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le sue parole, le sue forze e parole e industrie e conducendo anche altre anime, tante volte, alla via della perfezione. Sì.
Certamente nel mondo vi è tanto bisogno di buoni padri e di buone madri di famiglia, ma vi è ancor maggior bisogno di buoni sacerdoti, di buoni religiosi e tanto, tanto bisogno di buone religiose. Perché la religiosa, specialmente ai nostri tempi, ha una grande influenza nel mondo, ha un'azione così efficace e, meno forse in Italia ma in tutte le altre nazioni dove sono stato, la religiosa gode una venerazione vera. Delle preferenze che non si fanno neppure né ai sacerdoti né, alle volte, a persone distinte, tanto è stimata. Perché si considera che un'anima che si è consecrata a Dio ha superato gli istinti naturali dell'umanità e si dedica alla preghiera e alle opere come sono le opere di carità negli ospedali, le opere di educazione, come sono le suore che entrano nelle scuole e raccolgono i bambini e guardino [...].
E [...] poi, vi è sopra di tutte queste vocazioni delle varie suore una vocazione, che è questa: raccogliere, dedicarsi al ministero delle vocazioni. È la vocazione delle vocazioni. La vocazione, perché il Signore ha ispirato in voi la vocazione per le quali si fa questo lavoro, la vocazione che vi stabilisce nella Chiesa in una posizione tutta privilegiata perché, se è bello seguire la vocazione, è tanto più bello condurci anime. [si interrompe]
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1 Nastro originale 2b/57 - Nastro archivio AP 2b.1. Meditazione fatta alle Apostoline - Castelgandolfo il 5 agosto 1957 in occasione degli Esercizi Spirituali. Data confermata dal Diario di d. Speciale.

2 Catechismo S. Pio X.

1 Pio XII, Sacra virginitas, lettera enciclica del 25 marzo 1954, AAS 46 (1954) 161-191.

2 Cfr Sacra virginitas, op. c., n 22 (o 23).

3 Cfr Sacra virginitas, op. c., n 28.