Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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L'ANNO LITURGICO
Domenica XXIV dopo Pentecoste

[...] è1 l'ultima dell'anno liturgico. La Chiesa ha il suo anno, Come c'è l'anno civile, che comincia da gennaio e va fino al termine di dicembre e come vi è anche l'anno scolastico, così vi è pure l'anno della Chiesa, che si chiama liturgico. Comincia con la domenica prossima, l'anno liturgico, e termina con questa settimana. È l'ultima domenica e la settimana seguente è l'ultima.
Oh! Che cosa è l'anno liturgico? L'anno liturgico è la successione dei tempi sacri, dei giorni sacri, delle festività sacre della Chiesa.
Vi son, nel corso dell'anno, tre serie di solennità, di festività sacre: primo le solennità di nostro Signore, poi le solennità della Madonna, poi le solennità dei santi.
Ecco. Le solennità di nostro Signore come sono distribuite nel corso dell'anno? Si possono dire tre cicli, tre divisioni ci sono.
Primo è la venuta di nostro Signore, la sua incarnazione e la vita privata; poi vi è la redenzione e poi vi è la Pentecoste, con il tempo che segue la Pentecoste, tempo che dura, pressappoco anche sei mesi.
Il tempo dell'incarnazione comincia con l'Avvento, poi il centro lo ha nel Natale e poi vi è il corso della vita privata di Gesù, che è ricordata dalla Chiesa.
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L'Avvento ci fa sentire le profezie, cioè come i profeti dell'Antico Testamento hanno annunziato la venuta del Salvatore. E allora la Chiesa prega che il, il Signore mandi presto il Redentore, mandi presto il Messia a salvare gli uomini, a redimerci dal peccato in, nel corso dell'Avvento.
Oh! Poi nasce Gesù e noi, allora, lo vediamo nel presepio. Quindi ci sono le festività che ricordano la vita privata di Gesù e alcune circostanze particolari, come l'inizio dell'anno civile in cui si rinnovano i voti battesimali, la circoncisione di Gesù, poi la venuta dei magi e, poi, si ricorda la Sacra Famiglia, la vita che faceva la Sacra Famiglia a Nazareth e si ricorda lo smarrimento e il ritrovamento di Gesù nel tempio.
E, quindi, altre domeniche vi sono secondo l'andamento dell'anno, altre domeniche che preparano alla Settuagesima, preparano al tempo della redenzione, quello in cui ricordiamo la redenzione.
Quindi il primo ciclo si chiama natalizio, perché il centro è il Natale. Poi il centro del tempo della redenzione ha il centro il venerdì santo, il sabato santo, la domenica di risurrezione.
Gesù predica il suo Vangelo. Ecco. Poi nascono contro di lui, da parte dei suoi avversari, le contraddizioni e, poi, le persecuzioni aperte, finché avviene il dramma, la tragedia del Calvario, sì, e Gesù muore, pagando lui la pena per i nostri peccati e, con la sua morte, ottenendo a noi la grazia del perdono ogni volta che siamo davvero pentiti.
E poi Gesù compie la sua, la redenzione con la resurrezione da morte. La resurrezione conferma poi tutto ciò che ha detto
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Gesù. Egli, risorgendo da morte, si mostra vero Dio quindi, ecco, resta confermata tutta la sua predicazione: Dio non può né ingannarsi né ingannare noi. Sì.
E perciò seguono le domeniche della risurrezione in cui la Chiesa, particolarmente, ci ricorda che noi risorgeremo e la Chiesa, ci invita a viver la vita nuova in quel tempo. La vita cristiana ben vissuta rassomiglia alla vita di Gesù Cristo risorto da morte. Ecco.
Poi viene il terzo ciclo, diciamo così, che è quello della Pentecoste. Gesù compie la sua promessa, adempie la sua promessa: aveva promesso di mandare lo Spirito Santo alla sua Chiesa, agli Apostoli e lo Spirito Santo, invocato da Maria e dagli Apostoli per dieci giorni, ecco, discende sopra la Vergine Santissima e gli Apostoli, adunati nel cenacolo.
E allora incomincia la vita della Chiesa. La Chiesa incomincia a manifestarsi, gli Apostoli cominciano a predicare e molti ricevono il battesimo e col battesimo entrano nella Chiesa.
Poi il tempo di Pent..., dopo Pentecoste, circa 24 domeniche - 25/26 secondo gli anni - il tempo di Pentecoste è per l'applicazione della redenzione a noi. E viene predicato ciò che Gesù Cristo ha predicato, perché abbiamo fede; e viene insegnato a fare ciò che Gesù ci ha insegnato a fare: i comandamenti, i suoi precetti, i suoi consigli; e viene comunicata la grazia per mezzo dei sacramenti, come nostro Signore ha disposto.
Ecco il tempo, poi, della, dopo Pentecoste, quindi è l'applicazione della redenzione. Perciò ecco come viene l'anno chiamato di nostro Signore, o domenicale.
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L'Avvento, che ha il suo centro e l'infanzia di Gesù, tempo natalizio: Gesù viene a redimerci.
Secondo: Gesù ci redime. La sua passione-morte- resurrezione.
Terzo: Gesù manda lo Spirito Santo perché noi partecipiamo alla redenzione.
Prima la preparazione della redenzione, quindi la consumazione della redenzione, poi l'applicazione della redenzione. E in quel, questo corso delle memorie santissime, preparazione consumazione e applicazione, vi son i misteri delle feste di Gesù: quindi si chiama ciclo domenic..., si chiama corso domenicale.
Gesù, egli nasce; Gesù è circonciso; Gesù è adorato dai pastori e dai magi; Gesù conduce la sua vita privata, sì, la vita di Nazareth. Poi viene il tempo della predicazione di Gesù e la preparazione alla Pasqua di Gesù: ci salverà per mezzo della croce, quindi le solennità della settimana santa e Gesù risorgerà per confermare la sua missione e noi, quindi, abbiamo la Pasqua.
Poi, feste del Signore. Pentecoste. E allora seguono, seguono altre feste che servono a ricordarci alcuni, alcuni misteri di Gesù. Alcuni misteri.
Sì. Abbiamo alcuni misteri della religione: la Trinità; abbiamo, poi abbiamo il Corpus Domini; abbiamo, poi, anche nell'autunno la festa di Cristo re, ecco, ed altre festività minori.
Tra le festività era celebrata solennemente, in Roma, e si celebra ancora adesso, la trasfigurazione di Gesù, che è ricordata nella chiesa matrice di tutte le Chiesa del mondo: la chiesa del SS. Salvatore in Laterano: s. Giovanni.
Oh! Questo è il ciclo delle feste del Signore, o meglio, il corso delle feste del Signore.
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Poi abbiamo il corso delle feste della Madonna: e prima preghiamo la Madonna nell'Avvento, perché la Madonna ci porti Gesù. E nel corso dell'Avvento vi è anche la festa dell'Immacolata, alla quale stiamo avvicinandoci.
Poi vi sono altre feste, nel corso dell'anno, della Madonna. Per esempio: la natività, poi il nome di Maria, e poi la purificazione e poi vi sono le due grandi solennità: l'Assunzione e l'Immacolata. Vi sono, poi, altre feste minori come l'Ausiliatrice, la Regina degli Apostoli, la Me..., la Mediatrice della grazia e la Verginità di Maria, la Maternità di Maria e il Rosario e tante altre solennità che si celebrano lungo l'anno.
Dopo queste solennità di, che riguardano il Signore e che riguardano la Vergine, vi sono le feste dei santi. Ogni giorno vi sono certamente più santi, ma vi sono quelli che son commemorati e festeggiati nella Chiesa universale e ogni giorno noi possiamo ricordare il santo che la Chiesa celebra.
I santi. Primo vi sono gli angioli e, particolarmente, se ne ricordano tre: s. Gabriele, s. Raffaele e abbiamo, poi, s. Michele. Dopo si ricordano gli Apostoli, nell'anno, le feste degli Apostoli; poi le feste di tanti martiri, poi le feste di tanti confessori, alcuni dei quali sono pontefici e altri, invece, sono santi comuni. Poi vi son le feste dei vergini e delle, delle non vergini, poi vi sono le feste di tutti i santi. Veramente se ne celebra una sola festività di tutti i santi, ma, e, i fedeli possono ricordare quei santi di cui portano il nome, quei santi protettori del luogo, o della famiglia, quindi delle persone singole.
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Ecco: così si svolge l'anno liturgico. E tutto l'anno, però, ha un fine, viene celebrato per un fine supremo: la gloria di Dio. E per un altro fine, quindi è il secondo: la salvezza nostra, la santificazione nostra.
Come la vita religiosa ha due fini: la gloria di Dio per mezzo della nostra santificazione e l'apostolato, così la Chiesa in tutta la sua, in tutto il suo anno liturgico e nelle solennità, tende e intende di glorificare Iddio, la ss. Trinità, e intende di applicare agli uomini la grazia, la redenzione.
E poi la Chiesa ha uno spirito che è uno spirito vitale: allargarsi! Spirito missionario, spirito progressivo. Ecco. E questo si può anche chiamar lo spirito apostolico; specialmente, questo, lo sentiamo nel periodo che va dalla Pentecoste all'Avvento. Ecco. Sì.
Allora, questa settimana, conchiudiamo l'anno liturgico. Sì. E la Chiesa ce lo fa conchiudere mettendoci sotto gli occhi e proponendo alla nostra considerazione il tratto del Vangelo Giudizio universale. Il Vangelo di oggi ricorda il giudizio universale e ricorda, nello stesso tempo, la distruzione di Gerusalemme. La distruzione di Gerusalemme fu così, così tragica che viene ad essere considerata come una figura di quello che succederà nel giudizio universale, quando tutti gli uomini dovranno presentarsi a Dio e ciascheduno riceve quello che avrà meritato con le sue opere: i santi la loro glorificazione eterna e i reprobi la loro condanna eterna.
La domenica prossima, poi, perché noi passiamo bene l'anno liturgico, di nuovo la Chiesa ci farà considerare il giudizio universale affinché, guardando come sarà il fine della nostra vita,
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noi ci impegnamo a vivere bene la vita sulla terra.
Oh! Adesso ciascheduno rinnovi i propositi: festeggeremo bene le solennità del Signore, festeggeremo bene le solennità di Maria, festeggeremo bene le solennità dei santi.
E va bene che si faccia scuola della liturgia, e va bene che, alla sera, si legga nel calendario quello che all'indomani si celebra, affinché noi ci uniamo alla Chiesa, ci uniamo alla Chiesa. E ci uniamo non solamente col pensiero, ma anche con le intenzioni, con la preghiera e con il desiderio di migliorare ogni giorno.
Le festività del Signore ci devono portare ad amare e sperare, confidare in Gesù; le sol..., le solennità della Madonna ci devono portare a conoscere, amare e pregare la Madonna; e le solennità dei santi ci devono portare a conoscere i santi e a prendere coraggio sul loro esempio e seguirli. Quindi invocare il loro aiuto.
È bello l'anno liturgico, è l'anno celestiale. Ecco. E si può dire che, nell'anno liturgico, la Chiesa ci presenta come un cielo stellato, cioè un cielo tutto punteggiato di santi, come le stelle, e, in una notte serena: illuminano il firmamento. Risplendono nel firmamento.
È il cielo della Chiesa ed è il cielo dell'eternità, il cielo di Dio. Là dove ha il trono Gesù Cristo, il santo dei santi, ecco, splendono le stelle, le maggiori e le minori, secondo il grado di merito perché stella a stella differt
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in claritate1, ogni stella ha una luce propria, secondo i meriti che ogni santo si è procurato sulla terra.
E allora cerchiamo di progredire in questa santità per poter un giorno splendere nel firmamento della Chiesa, nel firmamento di Dio. Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 12b/57 - Nastro archivio AP 16a. Meditazione fatta alle Apostoline - Castelgandolfo il 24 novembre 1957. Data confermata dal Diario di d. Speciale.

1 1 Cor 15,41.