Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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36. LA DIFFUSIONE*

Il proposito degli Esercizi deve avere due parti, di cui una riguarda l'apostolato.
Un padre di famiglia non si salva se non si cura della salvezza dei figli. Della Figlia di San Paolo si può dire, in certa misura, ciò che S. Gregorio1 dice del sacerdote: «Non è tale, solo per sé». Essa nei suoi doveri deve includere le anime. Dobbiamo avere la costanza di compiere i doveri abbracciati. Ogni proposito deve comprendere la nostra individuale santificazione e l'apostolato: nella mente, nella volontà, nel cuore.
L'apostolato consta di tre parti ben note: la redazione, la tecnica e la propaganda.
[1)] Redazione ordinata, secondo la natura delle cose, la natura della Chiesa, delle Costituzioni. Non ci sia una redazione mal fatta, ma ben fatta, sì. Scrivere ordinatamente, in unione di dipendenza dai sacerdoti: non si può certo cambiare il Vangelo che è di istituzione divina. Il Signore chiederà conto a quelle che hanno studiato dell'uso dell'intelligenza e della cultura.
2) Ci deve essere la parte tecnica, ordinata nella debita misura e nella scelta delle cose, cose in cui le Figlie di San Paolo possono esercitare il loro apostolato.
La Chiesa fa alla donna l'onore fondamentale di chiamarla devoto sesso2: a lei conviene di più, in sostanza, ciò che porta
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alla pietà, non certo i romanzi, a meno che siano romanzi missionari.
3) La propaganda. Si deve fare la propaganda a tutti, ma bisogna dividerla, in qualche maniera, tra categorie di persone e specialmente tra regioni. Considerare la prima parte del libro La donna associata allo zelo sacerdotale, questa costituisce il fondamento del vostro Direttorio.
Consideriamo le librerie. Queste devono essere la faccia della Congregazione. Il concetto fondamentale dell'Istituto è essere associate allo zelo sacerdotale come la Madonna fu associata all'opera della redenzione.
Il vostro Istituto deve avere chi studia e poi espone le verità apprese come sono più utili ai fedeli; chi stampa e chi diffonde. Ma voi, scrivere, voi stampare, voi diffondere, altrimenti se si compera e si rivende merce altrui, si fa del commercio. Ora si è andato molto oltre i limiti. Dopo il 1951 non si prendano più libri di altre case editrici, questo anche per una ragione materiale. Ora si hanno circa milleduecento titoli che possono soddisfare i fedeli. Se poi in qualche casa, specialmente all'estero, si hanno richieste speciali, si possono soddisfare con un adeguato compenso. Se occorre ancora qualche libro per soddisfare le richieste dei fedeli, rivolgersi alla libreria centrale della Pia Società San Paolo. Facendo così, direte la vostra parola alla Chiesa, sarete come vergini prudenti.
[Ora] abbiamo molte negozianti e poche propagandiste. Se fate frutto di questa predica, avrete il bene di stare nella volontà di Dio.
Proprio coloro che dicono che si parla per interesse, hanno cercato l'interesse fino a chiedere lo sconto del 60 - 72%, fino a defraudare la mercede all'operaio, cosa che grida vendetta al cospetto di Dio. Ma si fa per l'Istituto... Peggio! Si tira tutto l'Istituto alla rovina ed è meno male andare all'inferno da soli che tirarne altri. L'Istituto deve bastare a sé, deve avere un numero di titoli sufficienti per soddisfare le richieste dei fedeli, come in Giappone e nelle altre nazioni che si incamminano per la giusta via.
Curare molto la propaganda collettiva. Tutte, [anche] dalla libreria, dovrebbero curare le varie iniziative, l'apostolato del cinema, anche se non vi è il noleggio, altrimenti non si vive da
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Figlie di San Paolo. Non basta il lavoro spirituale individuale, ci vuole l'apostolato completo, il più che sia possibile.
Curare la propaganda da casa: le biblioteche, i Bollettini parrocchiali, le Giornate del Vangelo, anche con un po' di audacia. Quando in una casa manca l'ufficio dove si raccolgono gli abbonamenti, gli indirizzi dei Cooperatori, delle collettività, delle biblioteche, ecc., bisogna prepararlo.
La nostra propaganda è molto disordinata. Bisogna stampare una guida per la propagandista. Suggerire le varie iniziative a tutti. Parlare del cinema a tutti i parroci. Vedere se in ogni parrocchia c'è la biblioteca, il Bollettino, ecc.
La superiora sa che quella regione le appartiene e che in essa deve far penetrare la luce del Vangelo, deve tenere presenti tutte le parrocchie. In ogni casa ci sia un ufficio-propaganda collegato con quello centrale di Roma.
Pensare davanti al Tabernacolo a ciò che si può fare. L'apostolo non è un pettegolo, è un'anima sempre tesa verso le altre anime. Se la propaganda è ben ordinata, frutterà molto più bene alle anime e darà molta consolazione alla propagandista che si stancherà [anche] di meno. Qui si tratta di salvezza, di parte essenziale, di doveri, non di consiglio. Una volta abbracciata una missione bisogna compierla bene.
La propagandista sia fornita di un Vademecum; la superiora lo spieghi; si mantenga l'uniformità nell'Istituto. Il Centro3 abbia una registrazione [in modo] che sappia tutto, sappia ciò che manca, ciò che serve, ciò che è riuscito in un posto per proporlo ad un altro, ecc. Ci saranno sempre dei difetti, ma che almeno sostanzialmente si stia sulla via giusta. L'obbedienza non può andar contro la nostra missione, la volontà di Dio. Vedere bene qual è il campo dell'obbedienza e della giustizia.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta pesante, fogli 3 (27, 2x35, 3), tenuta dal Primo Maestro a Roma. Del testo sono pervenute due redazioni: A) dattiloscritto con molte correzioni a calligrafia di M. Ignazia Balla; B) ribattitura corretta. Nella redazione B è scritto “Esercizi spirituali, ottobre 1950, Roma, Anno Santo”. Questa meditazione perciò è stata tenuta in uno dei due corsi di Esercizi spirituali di ottobre, il primo iniziato il giorno 7 e l'altro il giorno 21, cf RA, 2 (1950) 4. Si considera come originale la redazione A, dal titolo “Prediche del Primo Maestro - I -”, senza tener conto delle correzioni.

1 Gregorio Magno (ca. 540-604), romano, papa dal 590. Padre e Dottore della Chiesa. Regolò il canto liturgico, scrisse molti commenti alla sacra Scrittura, La Regola pastorale e La vita di San Benedetto.

2 Cf Breviarium Romanum, Comune della Beata Vergine Maria, Primi Vespri, antifona al Magnificat: «Santa Maria, reca soccorso ai miseri… intercedi per il devoto sesso femminile…».

3 Verso gli anni Cinquanta, a Roma, in quella che diventerà la Casa generalizia delle Figlie di San Paolo, si incomincia ad organizzare l'apostolato nei suoi vari settori che in seguito si denomineranno: Ufficio propaganda, Ufficio recensioni, Ufficio librerie, Ufficio edizioni, sotto la guida di Maestra Assunta Bassi. Tutto questo venne allora conosciuto e denominato semplicemente con il nome di Centro (cfsr. Assunta Bassi, La missione delle Figlie di San Paolo, dagli inizi al Capitolo speciale (1915-1971), FSP, Casa generalizia, Roma 2006, p. 85. Il Centro dava direttive ed accompagnava le varie iniziative apostoliche, specialmente delle librerie e della propaganda, per lanciarle, uniformarle, proporle e avviare a prender nota di ciò che si faceva nelle case e comunicarlo al Centro compilando il Vademecum.