Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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39. CINEMA, SCUOLE, BIBLIOTECHE*

Apostolato ben ordinato, organizzato, universale e con spirito soprannaturale [anche per] il cinema, le biblioteche, la penetrazione nelle scuole.

[1)] Il cinema è apostolato come la stampa. Noi usiamo questi mezzi, che per sé potrebbero essere [usati non per] l'apostolato, e li facciamo diventare apostolato.
Anche nell'apostolato del cinema vi è la redazione, la tecnica, la distribuzione o noleggio. In quest'ultima parte si è progredito parecchio per quanto si riferisce al passo ridotto1. L'organizzazione della San Paolo è la migliore in Italia, si è [invece ancora] indietro nella tecnica e nella redazione. La Madonna, per i molti rosari che vengono detti, ci darà modo di avere dei buoni copioni che daranno luogo ad una buona tecnica e ad una buona diffusione. Ci sono tante difficoltà, è vero, ma la diffusione della parola di Dio costa sempre molto. Predicare il Vangelo, a Gesù Cristo è costato la vita. Tutto, specie da principio, costa molta fatica. Non lasciamoci scoraggiare dalle difficoltà, andiamo avanti serenamente con fiducia. Non si avvicini nessun parroco senza parlargli del cinema o in un modo o in un altro. Bisogna che ne parliamo in tutti i collegi, in tutti gli Istituti che possono procurarsi in proprio questo mezzo di sollievo e di istruzione.
Non si dica: Tanto è inutile! Se gli Apostoli, in parte analfabeti, avessero ragionato così, non avrebbero convertito il mondo. Pregare per il cinema e pensare che non si devono temere
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tanto le difficoltà esterne quanto l'indifferenza interna e le aperte disapprovazioni [che ci sono] tra di noi. Non tutti hanno le stesse ispirazioni, le stesse disposizioni, lo stesso spirito di sacrificio. È tanto facile non fare mentre è difficile fare. Per questo noi spesso ci adagiamo con dei pretesti: Non si può. [Ma, se Gesù non è con noi:] «Jesus autem non erat in comitatu»2! Vediamo un po' [invece] se siamo pazzi fino a questo punto. Sia questo l'anno fisso per il progresso del cinema nelle sue varie parti.

2) Pensiamo adesso come penetrare nelle scuole [con l'apostolato]. La Pia Società San Paolo deve fare il buco di penetrazione e, anche se costa sacrificio, lo deve fare. Naturalmente le Figlie di San Paolo dovranno pensare ai sacrifici già sostenuti e contribuire alla diffusione. Qui si tratta di giustizia: «Virtus quae magis urget»3.
Accanto ai libri di testo vi sono altri libri che devono entrare nelle scuole. Se non si istruiscono i bambini nel catechismo, non si avranno in seguito dei buoni cristiani. Se non prendiamola gioventù, e il diavolo la conquista, che cosa ne sarà? È l'API4che fa paura, non tanto le Ottobrate5 dell'Unità. Bisogna entrare nelle scuole: pensiamo ai libri scolastici, al Giornalino6, ai libri per i bambini. Si dirà che non abbiamo ancora molti libri, quindi impegnarci a pregare perché possiamo farli. In Italia gli studenti sono circa otto milioni, vedere che cosa si può fare per essi, nel luogo dove si è. Nelle schede si dica anche che cosa si è fatto per le scuole, se si sono avvicinate le maestre. Non si possono dare qui tante regole particolari, la regola migliore è questa: amare. Quando si ama, si inventa. Quest'anno si deve fare qualche cosa per le scuole, poi un altr'anno si farà qualcosa di più, poi di più ancora. Vediamo come si può penetrare in quell'ambiente, come si possono avvicinare direttori e insegnanti.
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3) Inoltre quest'anno si devono curare di più le biblioteche. Ci sono tante specie di biblioteche: importantissime sono le biblioteche familiari e le biblioteche scolastiche per le quali il governo ha stanziato dei miliardi. Dobbiamo lasciarcele sfuggire tutte? Vediamo di costituire biblioteche scolastiche, con esse si fa molto per penetrare nelle scuole e se nel libro oltre alla parte di geografia e di scienze vi è la parte di religione, il giovane viene formato. Nelle associazioni cattoliche ci dovrebbe essere la delegata stampa, occorrerà avvicinarla, farle qualche omaggio. Quando si è istituita una biblioteca, segnarla sulla schedina (foglio parrocchiale) e inviarne notizia al Centro affinché si tenga presente e possa godere dei favori di cui ha diritto. Prendere accordi con l'ufficio centrale.
Non dico che nelle librerie ci debba essere solo ogni titolo della San Paolo, ma che bisogna ordinare i libri che escono e pagarli. Lo zelo di pagare prima gli altri librai è cosa diabolica, eppure qualcuna arriva anche al punto di compatire chi non fa così.
L'essere Figlia di San Paolo importa che si aderisca allo spirito dell'Istituto il quale è una associazione che lavora in collaborazione con la Società San Paolo, associazione che deve essere completa: che scrive, stampa e diffonde cose proprie. Quando non avessimo più scrittrici, avremmo fallito il nostro scopo, saremmo fuori strada. Si tratta di persone che hanno la conoscenza dell'apostolato e si associano per poterlo compiere in modo completo, nelle sue varie parti. Tre cose quindi da prendersi a cuore come dovere di stato.
Domandarci: come si compie questo dovere? Se non lo si compie, la nostra sarà una vita fallita, mentre se ci sforziamo di compierlo bene, potremo dire alla fine della vita come il divin Maestro: «Consummatum est»7 e presentarci a lui con sicurezza della mercede eterna.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta pesante, fogli 3 (20, 3x30, 5), tenuta dal Primo Maestro a Roma. Del testo sono pervenute due redazioni: A) dattiloscritto con molte correzioni a calligrafia di M. Ignazia Balla; B) ribattitura corretta. Nella redazione B è scritto “Esercizi spirituali, Anno Santo, Roma, ottobre 1950 - Alle Professe”. Questa meditazione perciò è stata tenuta in uno dei due corsi di Esercizi spirituali di ottobre, il primo iniziato il giorno 7 e l'altro il giorno 21, cf RA, 2 (1950) 4. Si considera come originale la redazione A, dal titolo “Cinema - Scuole - Biblioteche”, senza tener conto delle correzioni.

1 Passo normale, pellicola 35 mm.; passo ridotto, pellicola 16 mm.

2 Cf Lc 2, 44: «Ma Gesù non era nella carovana».

3 «La virtù che è più necessaria».

4 Associazione Pionieri Italiani (API) di indirizzo comunista.

5 Probabilmente si allude alla “Festa dell'Unità” che il partito comunista celebrava in autunno.

6 Settimanale illustrato per ragazzi che la SSP dirige e pubblica dal 1924. Cf Damino A., Bibliografia..., o. c. pp. 203-205.

7 Cf Gv 19, 30: «Tutto è compiuto».