Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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37. LA PIA DISCEPOLA, ALTRA MARIA (I)

Esercizi Spirituali (31 luglio - 8 agosto 1963) alle Pie Discepole
del Divin Maestro addette al servizio sacerdotale.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 31 luglio 19631

Nella enciclica, che è veramente, come ha detto Paolo VI, un monumento, l'enciclica Pacem in terris2, in quella enciclica vi è una considerazione, tre considerazioni, ma adesso ricordiamo quella che è al caso nostro, e cioè, la valorizzazione della donna, il movimento femminile, il quale serve a mettere accanto all'uomo il posto della donna secondo la natura e secondo la rivelazione. Ed ecco che voi state prendendo la vostra posizione giusta secondo i disegni di Dio. Allora, nel 1912, il libro: La donna associata allo zelo sacerdotale3.
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Ecco, il Signore creando l'uomo, volle dare all'uomo una compagna. Perciò disse: Non è bene che l'uomo sia solo, facciamogli un adiutorium simile sibi1. Diamo all'uomo un aiuto, cioè, una persona di aiuto simile all'uomo; simile nel senso di essere persona composta di anima e corpo, ma persona vera, ecco. E allora creò la donna e la mise accanto ad Adamo, sì. Questo è secondo la natura, come Dio ha voluto.
Ma poi, quanto alla redenzione, ecco che Gesù ha voluto accanto a sé la donna: Maria. E l'ha voluta come a partecipare la sua missione, ma partecipare della missione del Figlio di Dio incarnato, secondo la natura della donna. Perciò, fino dal paradiso terrestre, quando Adamo aveva peccato, Dio predisse il Messia. Ma le sue parole: Inimicitias ponam inter te et mulierem, semen tuum et semen illius2. Così condannava il serpente: Ella, la donna, ti schiaccerà il capo. E la donna di cui si parlava, che veniva predetta, era Maria. Allora, ecco, Maria che accompagna il Salvatore, il Redentore. Così è nelle profezie e così nella realtà. Difatti il Signore mandò l'angelo a Maria [ad] annunziarle il mistero della Incarnazione.
Ora, ecco, voi siete messe daccanto al sacerdote, come Maria è stata messa daccanto a Gesù. Tu es sacerdos in aeternum3, Gesù Cristo, il gran sacerdote, secundum ordinem Melchisedek4. E Maria, ecco, associata nel mistero della redenzione. Così, chiamate ad essere accanto al sacerdote, come Maria è stata accanto a Gesù.
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Voi avete tre apostolati: l'apostolato eucaristico, l'apostolato sacerdotale, del servizio sacerdotale, e l'apostolato liturgico. Sarebbero tre servizi: servizio a Gesù eucaristico, servizio al sacerdote, e servizio alla Chiesa nella liturgia sacra; sempre. Perché tutti nella Chiesa siamo servitori. Il papa, Paolo VI1, parlando della sua missione, ecco, chiaro: "Sono messo a servizio della Chiesa totale, universale". Tutti siamo a servizio e, attraverso alla Chiesa, servizio a Dio. Servi di Dio, tutti.
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Il servizio eucaristico specialmente si manifesta nella Messa, Comunione e Adorazione.
Quest'oggi ho ricordato e ringraziato il Signore perché abbiamo inaugurato il primo tabernacolo in casa nostra, giorno di san Gaetano e, nello stesso tempo, giorno di san Donato1. E allora si erano desiderati tanti tabernacoli. Ora i tabernacoli che la Famiglia Paolina ha, sono un buon numero, sono certamente più di 400. Voi domandate a Gesù la grazia che si arrivi a tre milioni di tabernacoli. Vi pare poco o vi pare molto? Perché, tre milioni di tabernacoli corrisponderebbero a un tabernacolo ogni mille persone, perché sono tre miliardi gli uomini viventi, quindi non ho esagerato, no? Anzi non basterebbero. Oh, allora, l'apostolato eucaristico. Guardando la carta geografica che rappresenta il mondo, oppure un mappamondo, ricordare che là, sopra quelle terre, deve regnare Gesù: Adveniat regnum tuum2, il regno di Gesù eucaristico, il Maestro.
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Poi, il servizio liturgico, diciamo adesso, servizio liturgico è più facile che lo comprendiate e lo fate in servizio della Chiesa e [in] accompagnamento del lavoro e del sacerdote il quale è colui che rappresenta il Liturgo, cioè, Gesù Cristo, nella Chiesa di Dio.
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Ora, in mezzo vi sta il servizio sacerdotale.
Servizio sacerdotale, in che cosa consiste? Il servizio sacerdotale ha questi punti: primo, le vocazioni, reclutamento delle vocazioni con la preghiera. Che il Signore susciti ministri di Dio degni, sacerdoti sufficienti al mondo. Perché ci sia un sacerdote ogni mille anime, dovrebbero essere, i sacerdoti, tre milioni, come i tabernacoli. Ora non ne abbiamo neppure 500 mila e quindi non siamo ancora neppure a un sesto delle necessità. Pregare per le vocazioni, allora.
Oh, vocazioni, perché la scienza e la virtù di un vocazionista richiede tanto di sacrificio e tanto di industria e tanto di formazione, cioè una formazione buona per conoscere le vocazioni e per persuadere coloro che son chiamati, istruirli, incoraggiarli, sostenerli. Quindi: «Mandate, o Signore, buoni operai alla vostra messe»1, buoni operai alla mietitura, in sostanza. Questa preghiera sempre si ripete. Recitarla con cuore. E, d'altra parte, nelle Adorazioni sempre: che tutti i chiamati corrispondano, e che i chiamati siano ben formati, e che quelli che han corrisposto, dopo lavorino nella Chiesa di Dio e si santifichino e salvino anime.
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E poi c'è l'assistenza al sacerdote nell'infermità; e poi, quando il sacerdote è passato all'eterno riposo, i suffragi. L'amore a Gesù Cristo attraverso al sacerdote, l'amore a Gesù Cristo sacerdote attraverso ai sacerdoti che sono destinati a continuare l'opera stessa di Gesù Cristo sacerdote.
Quanto, poi alla formazione, si possono aiutar le vocazioni, come fate; da una parte vi è la cucina e, dall'altra parte vi è il bucato. Ma vi sono anche gli aiuti economici vari e questo pure appartiene al servizio sacerdotale. Poi, quando il giovane ha raggiunto l'ordinazione, ha bisogno di essere accompagnato con la preghiera. Vi sono molte anime che si sono offerte vittime per il sacerdote affinché sia perseverante nella sua missione e perché si santifichi nella sua missione e perché operi nella Chiesa di Dio secondo i disegni della Chiesa, sì, cioè, quali sono i disegni della Chiesa riguardo al sacerdote. Quindi accompagnare il sacerdote nel suo ministero, e questo, quando un'anima è delicata, lo comprende bene.
D'altra parte, la nostra Unione per le vocazioni1, chiede preghiere per il reclutamento delle vocazioni; poi preghiere per la formazione; e, terzo, preghiere perché, quando uno è formato, si santifichi e santifichi altre anime e salvi anime, sì. Oh, ma oltre che la preghiera, si offrono al Signore anche sacrifici, e si può arrivare sino all'offerta della vita in senso di vittima. Offrirsi vittima per i sacerdoti.
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Oh, la parola, però, "vittima", va compresa nel suo senso giusto. Non vuol dire che il Signore vi prenda o vi chiami subito al cielo, quindi la morte, no, non in questo senso, ma nel senso di saper sopportare le difficoltà e compiere, giorno per giorno, quei doveri che sono per ognuna, che riguardano ognuna, che sono assegnati dall'obbedienza, in sostanza; sì, prender le cose in pace e consumare le vostre forze. Perciò, chi si offre vittima, consumar le forze con l'intenzione che siano ordinate tutte, queste, alla santificazione del clero, dei religiosi.
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Vi è poi anche l'assistenza nell'infermità e, qualche volta, anche l'assistenza nei bisogni spirituali dei sacerdoti.
Quanto ad assistenza si può fare questa assistenza nelle Case rispettive, supponiamo, della Pia Società San Paolo. Ma per questa assistenza, vedete che si è acquistato il terreno e già si è approntata una Casa per gli infermi, sacerdoti, che adesso è piccola, ma è destinata a crescere, come era assai piccola la Casa di cura delle Figlie di San Paolo, per le suore. Ora è necessario che sia ingrandita e sta ingrandendosi appunto perché le inferme sono tante.
Quando poi il sacerdote è passato all'eternità, molte volte il sacerdote è dimenticato. Vi sono quelli che non pregano per il sacerdote perché pensano che il sacerdote non ne abbia bisogno; e altri non si curano di fare i suffragi e allora il sacerdote vien dimenticato. E se è in purgatorio? Oh, allora riparare pregando per i sacerdoti che son passati all'eternità.
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Maria accanto a Gesù sacerdote. Ella è stata accanto a Gesù sacerdote in modo ineffabile, perché: ut dignum effici, affinché diventasse degno tabernacolo, il cuore di Maria, il cuore di Maria ornato di tante grazie. Ella divenne la madre naturale del gran Sacerdote conservando in modo miracoloso la sua verginità: Madre del gran Sacerdote.
Voi potrete essere madri spirituali, ma in generale, senza aver di mira uno o l'altro, in generale.
Ma intanto Maria, Madre di Gesù. Ecco là, Gesù bambino nel presepio, il frutto benedetto del suo seno: benedictus fructus ventris tui1, diciamo nell'Ave Maria. Ed ella ebbe tutte le cure di una madre per il bambino, tutte le cure, perché il Figlio di Dio incarnandosi ha voluto assoggettarsi a tutte le nostre miserie e le nostre necessità fuorché nel peccato e in quello che è conseguenza del peccato, sì2. Ecco Maria che nutre il Bambino, lo veste, lo avvia alla preghiera; è lei che comanda: erat subditus illis3. E Gesù obbediva, obbediva fino al compimento la sua missione pubblica. E anche Gesù, quando era giunto a 12 anni, era rimasto a Gerusalemme senza avere il permesso, perché allora egli si trovava nella casa del suo Padre, cioè nel tempio: et nesciebatis quia in his quae Patris mei sunt, oportet me esse?4, sì.
E così Maria convisse con il sacerdote Gesù fino ai 30 anni. E, in certo modo, ella aprì il ministero pubblico. In che senso? Gesù aveva già raccolto alcuni apostoli, sì; ma loro avevano capito poco. E Gesù aveva risposto a Maria, che l'aveva interessato per la mancanza del vino alle nozze di Cana: nondum venit hora mea5. Ma Maria volle che sonasse l'ora ed ecco il miracolo: l'acqua cambiata in vino. Et crediderunt [in] eum discipuli eius6; allora cominciarono a credere. Quindi, in certo modo, aperse, fece suonare l'ora del ministero pubblico di Gesù. Maria seguiva Gesù in quel modo che conveniva a lei, non sappiamo quanto e come; sappiamo che c'è un episodio nel Vangelo, quando, dopo che Gesù aveva predicato in una casa, vengono ad avvertirlo: «Tua madre e i tuoi cugini ti aspettano, vogliono parlarti»7. Sì, segno [che Maria seguiva]. Oh, e Maria accanto al sacerdote Gesù. Quando Gesù è condannato, Maria si affretta per raggiungerlo sulla via del calvario, Gesù, che sta portando la croce e sta per compiere quello che è il sacerdote grande: il sacrificio di se stesso. E assiste alla crocifissione, e assiste alle agonie, e raccoglie il suo ultimo spirito. Però, prima: «Donna, ecco tuo figlio»8 e indica Giovanni, Giovanni come apostolo, come sacerdote, sì. Quindi Maria, dopo avere assistito Gesù, il sacerdote, ecco Maria è data in madre ad un sacerdote, da Gesù.
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Ora, che cosa fate voi nelle Case presso la Pia Società San Paolo? Fate questo. È una grande dignità, è un'imitare la missione di Maria, è far l'ufficio di Maria. Siete tante Marie. E ho sentito, in India, che chiamavano le suore, le chiamavano "Maria". Ma, nel caso nostro, molto giustamente si può dare a tutte il nome "Maria", sì.
Allora, questo compito. (Oh, questa sera doveva essere più breve; continuiamo poi domani, se piacerà al Signore). Intanto accenno: ufficio di fede, pensare in modo soprannaturale, considerando la missione sotto la luce di Dio; secondo, molta carità, perché tutto è un ufficio di carità; e poi, speranza, sì: avrete un grande premio; e questo certamente lo capite bene perché il vostro lavoro ha i sacrifici e ha i suoi pesi, certamente. Però il servizio al sacerdote, eh! quanti meriti vi accumula, quanti meriti! E di questo, domani. Per intanto chiedete a Maria la grazia di compiere, verso il sacerdote, quella stessa missione che Maria ha compito verso il gran Sacerdote Gesù Cristo. Chiedo a Maria che siate veramente tante "Maria", con le disposizioni e i sentimenti di Maria stessa nel servire a Gesù.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 68/c (= cassetta 139/b). - Per la datazione, cf PM: «Quest'oggi ho ricordato e ringraziato il Signore perché abbiamo inaugurato il primo tabernacolo in Casa nostra, giorno di san Gaetano e, nello stesso tempo, giorno di san Donato». (...). «Che cosa fate voi presso la PSSP (...) è un imitare la missione di Maria, è far l'ufficio di Maria» (cf PM in c331). «Questa sera, doveva essere più breve, continuiamo poi domani». «..si è acquistato il terreno e già si è approntata una Casa per gli infermi, sacerdoti, che adesso è piccola, ma è destinata a crescere...» (cf PM in c347). - dAS e VV (cf c303).

2 GIOVANNI XXIII, Lettera enciclica Pacem in terris, 11 aprile 1963.

3 G. ALBERIONE, La donna associata allo zelo sacerdotale, prima ed.: Alba, 1915.

1 Gn 2,18.

2 Gn 3,15.

3 Sal 109,4.

4 Sal 109,4.

1 Cf «I discorsi per l'Incoronazione», 30 giugno 1963. Discorso in lingua italiana, in Encicliche e Discorsi di Paolo VI, Vol. I (1963) pp. 36-38.

1 Il primo tabernacolo che i primi Paolini ebbero in una Cappella loro propria, fu quello della chiesetta annessa all'abitazione di Moncaretto, alla periferia di Alba. Fu inaugurato il 7 agosto 1915. Si cf CISP, p. 1490.

2 Mt 6,10.

1 Cf Mt 9,38.

1 L'Unione per le Vocazioni, si intende la «Pia Unione Preghiera, sofferenza e carità per tutte le Vocazioni» elevata a Unione Primaria dal Papa Giovanni XXIII, il 19 febbraio 1963; cf San Paolo, aprile-maggio 1963; CISP, op. cit., pp. 527-533.

1 Lc 1,42.

2 Cf Eb 4,15.

3 Lc 2,51.

4 Lc 2,49.

5 Gv 2,4.

6 Gv 2,11.

7 Cf Mt 12,47.

8 Gv 19,26.