Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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39. CHIUSURA DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI

Esercizi Spirituali (31 luglio - 8 agosto 1963) alle Pie Discepole del
Divin Maestro addette al servizio sacerdotale.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 8 agosto 19631

Siamo alla chiusura e, chiudendo, primo, ringraziare; secondo, invocare le grazie perché si possa passare bene l'anno spirituale, che comincia da questa sera e si conchiuderà quando entrerete in altro corso di Esercizi Spirituali.
Ringraziamo il Signore e chiediamo tre ordini di grazie.
Ringraziare perché il Signore ci ha creati; perché ci ha chiamati al battesimo, il dono del battesimo; e perché vi ha, egli, conservate, ci ha conservati finora in vita.
Ringraziare. Il dono della vita, il dono della vita naturale e della vita soprannaturale. Prima, figli dei genitori, poi anche figli di Dio, il battesimo.
E se tutte voltate lo sguardo attorno, non tutti coloro che sono nati l'anno in cui ciascheduna di voi è nata, non tutti sono ancora vivi. Perciò: «avermi creato, fatto cristiano e conservato»2.
Ringraziare per il gran dono della vita naturale, il gran dono della vita soprannaturale, sì.
E come la spendiamo questa vita? Come l'abbiamo spesa finora, questa vita? Ecco, questa vita che è stata favorita da molti doni di Dio: nati in buona famiglia, in una buona parrocchia e si sono avuti maestri e aiuti spirituali in tante maniere, sì, in tante maniere. E quanti sacerdoti ci hanno confessati, ci hanno predicato, ci hanno fatto il catechismo; quante Messe sentite e poi, successivamente, quello che è come conferma del battesimo, e rafforzamento del battesimo, cioè la cresima, la quale cresima serve a ordinarci all'apostolato. E voi troverete l'apostolato. Ringraziare.
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Abbiamo già domandato perdono al Signore perché non sempre tutti i giorni della vita nostra sono stati spesi santamente, e quindi la buona confessione. Ora, ecco l'impegno: vogliamo spendere questi giorni che il Signore ancora ci darà, spenderli bene, tutti i minuti. Ordinar tutta la nostra attività, tutte le nostre giornate, quanto abbiamo di forza per compiere ciò che vuole il Signore nell'obbedienza: Fiat voluntas tua1. Mi hai creato per fare la tua volontà, Signore. (...) E ci ha creati per dar gloria a lui e per ottenere a noi santità.
Adesso, volete fare i riflessi un momento: come spenderete le forze fisiche, la salute, l'intelligenza, il cuore, la volontà; come spenderete ora il tempo che il Signore vi vuole ancor dare. Venire a dei propositi. Santificare la nostra vita. Riflettete un momento. Ciascheduna ha delle cose da dire al Signore. Poi rinnoviamo i voti battesimali; secondo luogo, rinnoverete i voti religiosi e, terzo luogo, i propositi. Ma per questo punto, brevissimo.
Ringraziare il Signore, e impegnarci a utilizzare i giorni della vita che il Signore può darci ancora e tutta ordinarla alla vita eterna. Ciascheduna rifletta e preghi Iddio. Poi rinnovazione dei voti battesimali.
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Secondo punto: rinnovare la professione religiosa. Ed è il quarto dono: «Mi avete condotto in questa Congregazione»1. La vocazione di Dio, la vocazione che vi ha immesso in un altro ordine spirituale, superiore alla vita cristiana. Ringraziamento della vocazione, in generale, e, in particolare, la vocazione alla vostra Congregazione. Duplice ringraziamento, duplice riconoscenza. Che gran dono! Gesù vi ha scelte, potrete dire. Gesù dal tabernacolo, fra tante figliuole, tra tanti fiori, ha scelto voi. Voi, che non portiate solamente i fiori del giardino, ma il fiore vostro: il vostro cuore, la vostra vita vergine consacrata a Dio. Avete corrisposto donando a lui tutto ciò che voi avete, cioè il vostro essere: la mente, il cuore, la volontà, con i suoi distacchi per potere amare di più Iddio; distacchi che vengono dal voto di povertà, dal voto di castità, dal voto di obbedienza. E il bene che avete ricevuto entrando in una Congregazione moderna in cui si riassume tutto quel complesso di beni, di pratiche, di disposizioni, di mezzi, ricchezza, quello che i secoli ci hanno lasciato di eredità, come eredità della vita religiosa praticata in un momento della Chiesa. Quindi è un fiore tra i fiori, e allora qualche lacrima di riconoscenza al Signore, di amore. Un momento, poi rinnoviamo la professione.
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Terzo punto: i propositi degli Esercizi. Otto giorni di luce è arrivata alle vostre anime, alle vostre menti; un'azione continua ha operato il Signore sopra di voi: «Nessuno viene a me se il Padre non lo attiri»1. E lo ha attirato a Gesù, a lui, il vostro cuore.
Ecco, ho benedetti tanti propositi in questi giorni. Ora che il Signore li ha ispirati, ora che noi li osserviamo. Impegno. I primi giorni saranno di fervore, poi si cominciano a sentire alcune difficoltà, qualche altra può anche trovarsi in qualche scoraggiamento. È il momento di chiedere grazia e di essere forti. E il dono della fortezza, ecco, il dono della fortezza viene dallo Spirito Santo. La fortezza è anche una virtù cardinale e questa virtù cardinale si pratica più facilmente se viene aggiunto il dono dello Spirito Santo.
Allora adesso ciascheduna rinnovi i suoi propositi, quelli che ha scritto in questi giorni nel taccuino e quelli che si è scelto e si conserva nella memoria. Sì, domandare la grazia dello Spirito Santo, che resta la corona delle altre grazie ricevute in questi giorni.
Poi (...) il ringraziamento solenne e la benedizione di Gesù. Ora in silenzio ciascheduna rinnovi i suoi propositi e invochi tanta grazia, specialmente il dono della fortezza.
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1 Nastro 68/e (= cassetta 140/b). - Per la datazione, cf PM: «Siamo alla chiusura (...). L'anno spirituale comincia da questa sera». - dAS e VV (cf c303). - Questa predica pare sia stata registrata tenendo il microfono lontano dall'oratore.

2 Dalla preghiera: Vi adoro, mio Dio.

1 Mt 6,10.

1 Dalla preghiera: Vi adoro, mio Dio.

1 Cf Gv 6,44.