Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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33. RINNOVARE LA CONSACRAZIONE A MARIA SANTISSIMA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Alba, Casa Madre, 5 dicembre 19601

Le nostre buone mamme, quando siamo nati, ci hanno offerti a Maria. E allora noi abbiamo cominciato ad avere una madre terrena e una madre celeste. La madre celeste, Maria, per il nostro spirito, la nostra anima e intanto anche per tutte le necessità della vita presente.
Ma la nostra consacrazione a Maria è stata meritoria per noi quando, giunti all'uso di ragione, l'abbiamo rinnovata e quando, ogni anno, l'abbiamo ripetuta, questa consacrazione di noi a Maria. Ci siamo fatti figli di Maria, allora, l'abbiamo eletta come colei che doveva guidarci a tenerci lontani dal male, e accompagnarci nella nostra vita tenendoci lontani dal peccato, e portandoci man mano più avanti nella virtù, nella santità.
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Così ha fatto Gesù: bambino, si è messo nelle mani di Maria, è stato nelle mani di Maria, bambino, anche quando vi fu la fuga in Egitto, quando è ritornato in Palestina e si è stabilita, la Famiglia sacra a Nazaret, il fanciullo, il giovinetto e l'uomo adulto, Gesù, sempre sotto lo sguardo di Maria. Così nella vita pubblica, così nella passione, là al calvario, e quando egli spirò sulla croce. E quando, poi, Gesù risuscitato, a suo tempo, salì al cielo, presente Maria. Così tutta la sua vita fu passata sotto lo sguardo di Maria.
Questa è una grande sapienza, imitare Gesù Maestro. Gesù ci ha insegnato anche questo. Se vogliamo santificar la nostra vita più facilmente, metterci nelle mani di Maria, accompagnarci sempre con Maria tutti i giorni della vita, anche all'estremo passaggio dal tempo all'eternità. E che Maria ci riceva nelle sue braccia quando l'anima nostra sarà spirata.
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Un tempo adatto per rinnovare la nostra consacrazione a Maria è la festa dell'Immacolata, specialmente con questa intenzione: che Maria ci preservi dal peccato, sempre. Tutti immacolati. Ci tenga lontani dalle occasioni, ci dia la grazia di frenare le nostre passioni e di compiere quotidianamente quello che è la volontà di Dio: i nostri orari, le nostre occupazioni e specialmente vivere osservando bene la vita religiosa.
Beati i figliuoli di Maria. Trovano tutto più facile, sia vincere le tentazioni e sia anche compiere quei doveri che alle volte sembran difficili, fare quei sacrifici, mandar via le tentazioni, lasciarci guidare nella via della santità, tutto vien più facile. Come è più facile che un bambino cammini bene se la mamma lo tiene per mano e quindi lo tenga lontano dal pericolo di cadere, di inciampare, di andare in un precipizio, di aver dei brutti incontri, ecc.
Oh! farsi i bambini, i figliuolini di Maria, sempre figliuolini di Maria, come Gesù. Non priviamoci mai, nella nostra vita, di questo potente aiuto che ci viene da Maria. E molte anime credono di trovare aiuto nello sfogarsi di qua e di là, a parlare delle loro difficoltà, a chi, forse, non può anche darci aiuto. Ma a parlarne con Maria siamo sicuri che riceviamo subito aiuto, grazia, luce, forza, subito. E se vi sono dei passi difficili nella vita, e poco giova a trattenercene con gli uomini. Bisogna parlarne con Maria. Maria ha incontrato tanti passi difficili nella vita. Certamente ella è la Regina dei martiri. Maria allora capisce che noi poveri suoi figliuoli proviamo tentazioni e, alle volte, ci incontriamo con dei tempi difficili, tempi oscuri, scoraggiamenti, e magari qualche persona che sta vicino che non è di buon esempio, che non aiuta. Maria ci assista come ha assistito Gesù e come Gesù operò sempre sotto il suo sguardo, lo sguardo della madre sua.
Fu preservata dalla colpa originale per essere degna Madre di Gesù, Maria. Se volete ricevere molta grazia da Gesù nella comunione, evitare sempre il peccato, il peccato veniale anche, le imperfezioni volontarie; preparare un bel cuore, una bella culla al Bambino. Come Maria fu preservata dalla colpa originale per diventare il tabernacolo del Figliuolo di Dio incarnato, il suo cuore santissimo, immacolato. E anche a Lourdes Maria si disse: «Io son l'Immacolata Concezione». E a Fatima mostrò il suo cuore immacolato, ecco.
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Allora abbiamo da pregare la Vergine santissima in questi ultimi giorni della sua novena.
Se si desidera di rinnovare la consacrazione a lei: un cuore bello, una veste candida per l'anima, un'anima fervorosa, un'anima che vuol vivere intieramente la consacrazione a Dio, cioè, la vita religiosa.
Santificare questa vita religiosa nell'umiltà, nella bontà, nel fervore, nell'amor di Dio, nell'amore ai vostri apostolati, nell'amore alle anime, nell'amore alla Chiesaa. Il privilegio della vocazione, bisogna custodirlo e apprezzarlo e farlo rendere alla gloria di Dio, alla santificazione.
Il Signore che vi ha chiamate nel suo grande amore, per l'intercessione di Maria Immacolata, preservi sempre la comunità da ogni peccato, preservi, cioè, ognuna dal peccato, o di occhi o di lingua o di cuore o di mente o di volontà oppure di sensibilità.
Anime che vivono nel buio e non capiscono il loro lavoro e la grazia che hanno da far rendere nella loro vita. Passano come in una galleria oscura e non ne escono più, non escono più al bel sole che splende fuori perché non evitano le mancanze piccole, quelle che chiamano piccole, ma che forse non son tanto piccole perché son contrarie alla consacrazione a Dio, alla professione che impegna ad attendere alla perfezione e che è il dovere unico e per cui uno non corrisponde alla vocazione se non si perfeziona, se non si corregge. Può essere che uno viva in abituale mancanza. Anime belle, illuminate; e qualche anima, magari, nel buio, buio volontario, però, per causa delle venialità, delle inosservanze, delle imperfezioni volontarie, della indifferenza, freddezza, tiepidezza.
Consacrarsi a Maria e prendere il suo fervore di spirito, il suo spirito di fede, il suo spirito di umiltà, di obbedienza, di bontà, di carità. Farsi accompagnare da Maria, nella vita. E poi preghiamo: Maria, «prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte». Sì, noi non dobbiamo aspettare il punto di morte a rivolgerci a Maria. Maria accorrerà in aiuto a coloro che stan per passare all'eternità che nella vita l'hanno chiamata. E allora la nostra morte sarà più serena, sì, più serena perché ella ci ispirerà pensieri di fiducia e pentimento dei peccati, e la grazia di ricevere bene i sacramenti e particolarmente ricever bene l'Estrema Unzione, l'indulgenza plenaria, poi anche.
Fare sempre bene il ritiro mensile per meritare questa grazia. Ma vi sono anime che si preparano questa grazia e vi sono anime che continuano le ultime loro giornate nella tiepidezza, in pensieri umani.
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Oh, allora, ogni benedizione. Se volete, potete prepararvi con tre giorni di fervore, con tre giorni di speciale immacolatezza, cioè innocenza; e poi con sante risoluzioni e rinnovare allora, il giorno dell'Immacolata, la offerta a Dio. Per chi già ha i voti, sta nel rinnovarli per le mani di Maria e offrirli a Maria perché li presenti a Gesù. E per chi non ha ancora i voti, allora fa la consacrazione semplice che possono fare tutti i cristiani. Ma ben preparata questa consacrazione.
Il Signore vi benedica tanto. Ogni passo della vostra vita sia dato sotto lo sguardo, sotto il manto di Maria. Farci umili, umili, bambini perché così Maria ci accompagna. Gli orgogliosi non hanno quei privilegi delle anime umili, non hanno quei beni, quelle consolazioni, quello spirito soprannaturale, quel fervore che hanno, invece, gli umili. Figliuolini, immacolatini, per tutta la vita, sì. E allora il posto degli immacolati è il cielo. Gli angeli son tutti purissimi. I santi son tutti purissimi lassù. Si è cittadini del cielo1, diversamente il passaporto non è pronto.
Oh, per diventare cittadini del cielo, bisogna che ci facciamo cittadini del cielo adesso. Familiarizzarsi coi santi, con gli angeli, con la Madonna. Vivere in loro unione e acquistare, a poco a poco, il linguaggio dei santi, il modo di parlare, le cose che si dicono in paradiso. Allora solo c'è la preparazione a entrare fra quei cittadini celesti, cittadini della celeste Gerusalemme, sì.
Coraggio, dunque. Fiducia in Maria. Avanti in serenità. Abbiano solo timore quelle che vivono nella freddezza, nella tiepidezza e si permettono venialità frequenti o nel parlare o nei pensieri o nei sentimenti o nel compimento delle cose, dei doveri quotidiani. Tutti fiducia. E anche chi si trovasse nella freddezza, fiducia che, con la grazia di Maria, raggiunga di nuovo e poi viva una vita di fervore, di santità. Una gara di santificazione che vuol dire come fate a fare certi compiti, certi lavori, supponiamo, certi ricami, a farli sempre meglio, così sempre meglio tutta la vita religiosa.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 101/b (= cassetta 83/b). - Per la datazione, cf PM: «Un tempo adatto per rinnovare la nostra consecrazione a Maria è la festa dell'Immacolata (...). Se volete, potete prepararvi con tre giorni di fervore...». - In dAS, in data 27 novembre 1960 si legge: «[il PM] parte per Torino (...), va ad Alba per deporre per il canonico Chiesa (...). Torna a Roma il 6 dicembre verso le ore 16».

1 Cf Ef 2,19.