Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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8. LA DEVOZIONE A GESÙ MAESTRO

Esercizi Spirituali (14-23 marzo) al gruppo formazione Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 23 marzo 19601

Il Signore benedica largamente i pensieri, i desideri e i propositi che avete preparato in questi santi giorni, per la chiusa. Tutto da offrirsi al Signore con il pensiero: "Signore, da me nulla posso, ma con voi posso tutto e tutto voglio fare a vostra gloria e per il premio eterno".
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Ora, alcuni pensieri ancora. L'altro giorno abbiamo ricordato che è necessaria la fortezza: mulierem fortem quis inveniet? Procul et de ultimis finibus pretium eius1: chi troverà una donna forte? Anche dai confini della terra non viene, o almeno, quando arriva una donna forte, allora il suo prezzo è grande, il suo valore è grande, la stima che le si deve, è grande.
Maria fu la donna forte ed è l'ideale della donna forte. Specchiarsi in Maria, particolarmente quando ella si trovò nelle circostanze più difficili, più dure per la sua missione, circostanze che ebbero il colmo nel giorno in cui assistette alla crocifissione ed alla morte del Figlio suo.
Domandare al Signore costantemente la fortezza come virtù cardinale, la fortezza come dono dello Spirito Santo. Sì. La religiosa o è forte o condurrà sempre una vita meschina. Dev'essere forte perché, giorno per giorno, azione per azione, occupazione per occupazione, non vi è eroismo, ma l'eroismo sta nella continuità dell'osservanza religiosa e cioè: povertà, castità, obbedienza nella vita comune.
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Oh, sopra questo punto, sempre l'esame di coscienza, nel quale per discendere ai particolari, due punti ritenere presenti, negli esami di coscienza: la santificazione nostra individuale e la santificazione dell'apostolato; due punti che corrispondono ai due primi articoli delle Costituzioni.
La santificazione nostra, cioè, se c'è il progresso, il progresso che si può rilevare, se c'è stato, si può rilevare in un corso di Esercizi dopo un anno di lavoro spirituale, sì. Giorno per giorno è difficile rilevare. Eh, ma quando la mamma rivede la sua figlia dopo un anno s'accorge se è cresciuta o no. Giorno per giorno non poteva rilevarlo, ma dopo un anno un po' si accorge se la figlia è cresciuta in statura e poi anche se è cresciuta in santità, se è cresciuta in sapienza, sì. Vedere se c'è il progresso.
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E, secondo: se si santifica l'apostolato.
L'apostolato, in primo luogo, è l'eucaristico per cui voi indirizzate le vostre preghiere secondo le intenzioni di Gesù, le intenzioni più belle, quelle intenzioni con cui Gesù s'immola sugli altari. E questa preghiera diviene apostolato perché si applica a tutti ed è l'apostolato della preghiera che si incentra particolarmente nella divozione all'Eucaristia, le due ore di adorazione in particolare, sì.
Vedere se innanzi a noi, quando siamo all'adorazione, passa il mondo e cioè, noi passiamo in rivista quasi le cinque parti del mondo e ci rappresentiamo quei due miliardi e 800 milioni di uomini che vivono e quelli che hanno già partecipato e partecipano ai frutti della redenzione e quelli che ancora non conoscono la redenzione, oppure non l'hanno accolta, molti. Allora le preghiere nostre, le preghiere vostre, per tutti gli uomini. Un cuore come il cuore del Maestro: Venite ad me omnes1. E l'altro principio: Deus vult omnes homines salvos fieri2: il Signore desidera la salvezza di tutti e che tutti arrivino a conoscere le verità che salvano. Poi in queste intenzioni particolarmente comprendere: la Chiesa, il Papa, i sacerdoti, i religiosi e tutte le religiose e tutte le attività di apostolato che vi sono nella Chiesa.
L'esame, quindi, ha due parti: la santificazione individuale e la santificazione dell'apostolato, il quale, oltre a essere eucaristico, ha ancora le due altre parti e cioè: il servizio sacerdotale e, insieme, l'apostolato liturgico.
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Secondo pensiero: sempre procedere con fede. E nel nostro libro vi è quella preghiera: Segreto o Patto1 per la riuscita, sì, nel quale Patto si dicono tre cose al Signore: Signore, noi siamo scarsi in tutto; e tuttavia quel che già abbiamo è vostro; eppure essendo scarsi in tutto, abbiamo fede in voi; perché avendoci destinati a una santità speciale e a un apostolato speciale, certamente ci accompagnate con la vostra grazia, perché la vostra volontà è sempre, quando si riferisce a noi, è sempre accompagnata dall'aiuto che viene da voi, quindi la nostra fiducia. Perciò la speranza nella promessa del Signore: «Qualunque cosa chiederete vi sarà dato»2, qualunque cosa chiederete al Padre, a voi sarà dato. E sì, sarà data la santità a cui si è chiamati; sarà data l'abilità negli apostolati a cui si è destinati; sarà data anche la scienza per conoscerli, per compierli santamente, la diligenza e lo spirito di sacrifizio. Sì, fiducia nella parola di Dio. Allora dalla nostra parte ci impegniamo a far tutto, solo e sempre per la gloria del Signore. Dall'altra parte sappiamo che a questo nostro desiderio corrisponde la promessa di Dio di ascoltar le nostre preghiere quando son fatte secondo i disegni di Dio.
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La nostra preghiera bisogna sempre che sia ordinata non a far la nostra volontà, ma a fare e compiere noi quello che Iddio vuole da noi. La domanda centrale del Padre nostro è: «Sia fatta la tua volontà come in cielo, così anche in terra»1. Così anche da noi, significa. Noi non abbiam da pregare contro di noi, né contro Dio, abbiam da pregare che si compia la volontà di Dio e in questa volontà di Dio c'è la nostra santità e c'è il premio promesso. Quindi, pregare sempre. Domandar tutte le grazie, specialmente spirituali, ma anche le materiali, ma, sempre: secondo i vostri disegni, o Signore: Non mea, sed tua voluntas fiat2: non la mia volontà, ma la tua sia fatta. Possedere questa mente, questo interiore spirito di Gesù, quando pregava là, nel Getsemani.
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Altro pensiero, poi, questo: se nelle Famiglie Paoline da tutte si deve praticare la divozione a Gesù Maestro Via, Verità e Vita, questo appartiene particolarmente a voi che siete le Pie Discepole di Gesù Maestro.
Oh, allora, tutta la pietà conformata a questa divozione: e sia la meditazione e sia la Visita e sia l'esame di coscienza e sia la lettura spirituale e sia il modo di ascoltar la Messa, il modo di fare la comunione e la stessa confessione.
Poi praticarla nella vita, e cioè: sempre l'accrescimento di fede per onorare Gesù che è «Verità». Sempre l'accrescimento di docilità nel seguire, nell'imitare Gesù che è «Via». E sempre l'aumento di grazia da Gesù, il quale è "Vita», E vita che è sgorgata dal calvario e che si estende, attraverso a rigagnoli, a fiumi, anzi, di grazia in tutte le direzioni del mondo. E quanto ne viene di questa acqua salutare, inviata a voi, predilette di Gesù: dilecti a Deo1 amate dal Signore! Quindi, tutto in questo senso: aumento di fede, aumento di fedeltà, cioè di speranza: «mediante le buone opere che io debbo e voglio fare»; e l'aumento di carità verso Dio: «l'amo con tutto il cuore sopra ogni cosa» e amo il mio prossimo per Dio, per il paradiso, sì.
Poi, dopo averla praticata per voi, questa divozione, chiedere al Signore la grazia che questa divozione penetri in tutti, particolarmente nella Famiglia Paolina. Conformarsi a questa divozione vuol dire conformar la pietà, come ho detto, ma anche conformare lo studio, conformar la vita religiosa, conformar l'apostolato, in questo senso: di onorare sempre il Maestro Divino in quanto egli è la verità, in quanto egli è l'esemplare, in quanto che egli ci ha conquistata la grazia che porta a noi la vita eterna, sì. Ma domandarla anche per tutti, questa grazia.
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Oh, da questa divozione, quante benedizioni verranno sopra la Famiglia Paolina! Anzi, credo che non sia esagerato dire che un'anima progredisce tanto (quelle, parlo delle anime che appartengono alla Famiglia Paolina), tanto progrediscono, quanto penetrano e praticano questa devozione. E cosi anche le singole Case, quanto e in quelle Case, in ogni singola Casa penetra la devozione a Gesù Maestro e viene praticata, anzi meglio, vissuta, vissuta affinché noi ci conformiamo a Gesù: Conformes fieri imaginis Filii sui1.
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Il Padre celeste che ha amato e che ama il suo Figlio, ecco, questo desidera e questo vuole perché noi siamo giustificati e perché arriviamo al premio: quos autem praescivit praedestinavit conformes fieri imaginis Filii sui1, sì.
Conformati a Gesù Cristo, ecco, a Gesù Cristo nella mente: pensar come lui. E allora, mediante la lettura del Vangelo e i catechismi e tutta la cultura religiosa si può raggiungere sempre meglio questa meta.
E poi conformarci a Gesù Cristo nella vita, nella vita delicatissima di Gesù, nella vita poverissima di Gesù, nella vita obbedientissima di Gesù, nella vita di comunità che condusse Gesù in famiglia, dove egli era il membro della famiglia religiosa modello e si conformava e obbediva: «subditus»2. E vita comune che poi estese durante la vita pubblica, che volle vivere con gli Apostoli, li elesse ut essent cum illo3: perché stessero con lui. Lui è il capo della comunità, del collegio apostolico, della nuova famiglia.
Oh, vedere, dunque, di penetrare sempre meglio questa devozione. In questo noi dobbiamo confidare in Maria che è stata la più fedele interprete dell'insegnamento di Gesù. E confidare in san Paolo, il quale tra gli scrittori, i predicatori, è stato colui che ha penetrato meglio il mistero di Gesù Cristo, il mistero della salute in Gesù Cristo, sì. Come è preziosa la lettura delle Epistole di san Paolo!
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Però, negli altri Esercizi ho sempre ricordato questo: che se uno leggesse un capitolo della Bibbia al giorno, finirebbe con l'avere un'istruzione elevata, un incoraggiamento a seguire gli esempi santissimi, sia di quei personaggi che son ricordati nella Scrittura e sia, particolarmente, gli esempi di Gesù. Se si legge un capitolo di Bibbia ogni giorno, in quasi, in circa 4 anni, poiché la Bibbia ha 1.300 capitoli circa, e allora in 4 anni si riuscirebbe a leggere tutta la Bibbia, sì.
Questo programma sarebbe tanto bello, e già che fate la Visita, per lettura spirituale. Dove c'è un libro di lettura spirituale più alto, più bello che quello che ci ha dato Dio stesso? Gli altri libri sono di questo autore, di quell'altro autore, e in tanto valgono in quanto ci danno quel che è scritto nel Vangelo, in quanto cioè, i loro insegnamenti son conformati al Vangelo. Ma è sempre più importante andare alla fonte che è Dio: fons aquae salientis in vitam aeternam1: la fonte dell'acqua che sale a vita eterna.
Ora vi do la benedizione sopra tutti i vostri propositi e sono certo che il Signore è con voi e vi accompagnerà ogni giorno e vorrete, arrivando al prossimo corso di Esercizi, dire a Gesù: "Vi ringrazio, un poco ho progredito, siate benedetto e ringraziato".
- Iesu Magister, Via Veritas et Vita.
- Regina Apostolorum.
- Sancte Paule apostole.
- Benedictio Dei omnipotentis, Patris et Filii et Spiritus Sancti descendat super vos et maneat semper.
-«Mi hanno chiesto, alcune, di benedir le corone; le benedico di qua, anche quelle che avete in tasca. che hanno poi l'indulgenza di 600 giorni ogni Pater e ogni Ave». Ad laudem et gloriam deiparae virginis Mariae, in memoriam [misteriorum] vitae, mortis et resurrectionis eiusdem domini nostri Iesu Christi, benedicantur et sanctificentur haec sacratissimi rosarii coronae: In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 30/c (= cassetta 71/a). - Per la datazione, cf PM: «L'altro giorno abbiamo ricordato che è necessaria la fortezza» (cf c50 in PM). «Il Signore benedica i propositi che avete preparato in questi santi giorni per la chiusa». - dAS, 23/3/1960: «Va [il PM] a tenere la predica di chiusura al corso di Esercizi delle PD ad Ariccia» (cf c39 in VV).

1 Prv 31,10.

1 Mt 11,28.

2 1Tm 2,4.

1 Cf Le Preghiere della Famiglia Paolina (1960), «Segreto di riuscita», p. 153.

2 Cf Gv 16,23.

1 Cf Mt 6,10.

2 Lc 22,42.

1 1Ts 1,4.

1 Rm 8,29.

1 Rm 8,29.

2 Cf Lc 2,51.

3 Mc 3,14.

1 Gv 4,14.