Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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22. L'ANNO BIBLICO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 26 agosto 19601

Stiamo celebrando l'Anno biblico2. È l'anno in cui noi abbiamo da compiere due cose: la prima riguarda noi, la seconda riguarda l'apostolato.
Noi: conoscere, amare, leggere, meditare la Bibbia.
Quanto all'apostolato: preghiera perché la Parola di Dio sia conosciuta ed amata e accettata; e la diffusione di quello che il Signore ha voluto far partecipi agli uomini, cioè, la sua sapienza che è scritta nei Libri santi oltre che tramandata a voce.
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La Bibbia è composta di 73 libri. È il libro il quale si compone come di 73 capitoli che chiamiamo libri. Sono 46 dell'Antico Testamento e 27 del Nuovo Testamento. Formano come una narrazione unica, sebbene sia scritta a distanza nelle varie sue parti, a distanza di parecchi secoli dal primo libro all'ultimo. Tuttavia ogni libro si può cominciare sempre con «E», cioè: è successa quest'altra cosa. È tutta una continuazione perché lo scrittore vero, l'autore vero è lo Spirito Santo, il quale parlò, illuminò, indusse l'agiografo a scrivere quello che in quel tempo, nelle circostanze, secondo le necessità, secondo i disegni di Dio era utile che scrivesse. Si può dire che il vero scrittore è Dio. In questo senso, che l'agiografo, cioè lo scrittore materiale, supponiamo l'evangelista, è piuttosto un amanuense. San Paolo, generalmente, non scriveva le sue lettere, le dettava e alla fine metteva la sua raccomandazione, la sua firma. Però il vero autore era lui, l'altro era uno scrittore che prestava la sua qualità, la sua arte a servizio dell'autore e dell'agiografo. E così l'agiografo stesso è un esecutore, è uno che scrive sotto dettatura dello Spirito Santo. Non che l'autore non possa conoscere nulla di quel che deve scrivere, molte cose può conoscere dai fatti, da quello che ha sentito, veduto. Ma in quel caso il Signore ispira e lo conduce a scrivere ciò che è nel volere di Dio, ciò che è utile per la salvezza delle anime. La Bibbia: la Parola di Dio, quindi.
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Ora, che cosa è da compiersi? Noi intendiamo di onorare san Paolo nella sua prima venuta a Roma, incatenato. Ma già il Signore glielo aveva detto: «Come hai reso testimonianza a me, a Gerusalemme, così la devi rendere, questa testimonianza a me, a Roma»1.
Dal giugno, quindi, di quest'anno fino al giugno dell'anno prossimo, l'anno biblico.
San Paolo si servì di una donna a portare la prima lettera che scrisse ai Romani. Non è la prima in ordine di tempo, ma la lettera che egli ha indirizzato ai Romani, ed è la principale lettera, sia per la parte dogmatica, come per la parte morale.
Ora, per onorare san Paolo, in questa sua venuta, nell'essere egli venuto a portar la Parola di Dio a Roma, primo: la preghiera. Pregare per avere i lumi di Dio nel leggere la Sacra Scrittura.
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Come la Scrittura è letta? Ecco, è letta poco, ancora. Fino a un 60 anni fa, non era frequentata la comunione e si credeva che fosse anche vietato, quasi; si pensava dal popolo, non che fosse la Chiesa che lo pensasse, ma da molti, che fosse vietata la lettura della Bibbia. Ma a poco a poco, questo pregiudizio, anzi, questo duplice pregiudizio va scomparendo. Così, la comunione che era rarissima, adesso è frequente; e così, la lettura della Bibbia, che era rarissima, adesso viene sempre più frequente. Il Papa, poi, ha detto: Tutte le iniziative cattoliche mi stanno a cuore, ma soprattutto mi sta a cuore e godo delle iniziative che portano alla conoscenza e all'amore del Libro sacro, cioè della Bibbia. È, perciò, desiderio del Papa1.
Leggerla sotto la luce di Dio. Non è un altro libro, è il libro di Dio. Ora, come essa è ispirata, così bisogna che sia un po' ispirato il lettore a capire Iddio. La Parola di Dio è sempre altissima. Noi, un po' per ignoranza e un po' per debolezza, per le cattive inclinazioni, non comprendiamo sempre il senso di Dio. Ècome fare l'esortazione a una virtù, è difficile persuadere ed è difficile specialmente portare la persona a praticarla. Così è della Parola di Dio.
Occorre che nella lettura siamo accompagnati dalla luce dello Spirito Santo, non solo, ma dalla sua grazia, dalla sua forza, altrimenti è parola che suona, è seme che cade sulla strada o fra le spine, oppure cade in terreno arido, ghiaioso2, che sarebbe il nostro cuore. Occorre che il seme cada in buon terreno e sia, questo terreno, innaffiato in maniera che possa, il seme, germogliare. Sempre invocare l'aiuto dello Spirito Santo.
Quindi, nel segnalibro, nel segnacolo si è stampato un piccolo foglio, cartoncino, in cui c'è la preghiera prima di leggere la Bibbia e poi c'è la preghiera dopo la lettura della Bibbia.
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Quando abbiamo iniziato la diffusione del Vangelo nel 1921/'22, diffondevamo specialmente tre immagini perché Maria ci ottenesse la luce dello Spirito Santo a leggere la Bibbia: l'immagine che rappresentava sant'Anna, la quale aveva ai suoi piedi (sant'Anna, la madre, era seduta), aveva ai suoi piedi Maria. E sant'Anna spiegava il foglio, il rotolo della Bibbia davanti a Maria e le insegnò a leggere le parole scritte su quelle pergamene. E Maria attentissima, bambina, alle parole della madre e a considerare e penetrare il senso di Dio in quelle parole. Altra immagine, questa: Maria che fa la meditazione sopra la Bibbia. E questa immagine è riprodotta anche su quel cartoncino segnalibro. E terzo: l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele a Maria avviene mentre che Maria è inginocchiata e sta leggendo la Bibbia, ha il libro davanti (veramente erano pergamene allora, ma è il simbolo, il significato che si vuole).
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Oh, chiedere i lumi dello Spirito Santo per mezzo di Maria e la grazia di amare la Scrittura come l'ha amata Maria.
Maria deve averla meditata tanto tanto e doveva conoscerla bene, perché la sua preghiera, il Magnificat, è tutta intessuta di testi scritturali, messi lì in ordine logico e con un senso completo, determinato. Ma ogni versetto del Magnificat riproduce un testo, una sentenza della Scrittura, dell'Antico Testamento. Ed ella è come il legame perché è la prima Parola del Nuovo Testamento; è come il legame che passa tra l'Antico e il Nuovo Testamento, quanto alla Parola di Dio. Comincia di là, quando l'Arcangelo annunzia e Maria dice: «Sia fatto di me secondo hai detto». Maria è la prima ad ascoltare la voce che Dio fa sentire nel Nuovo Testamento per mezzo dell'Arcangelo. Ed ella acconsente: secundum verbum tuum1.
Leggere e fare secundum verbum tuum: secondo la Parola di Dio.
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La Bibbia, nella gerarchia delle edizioni, è la seconda, sta nel secondo piano. In primo luogo c'è il catechismo, poi viene la Bibbia, [il] Vangelo particolarmente, le Lettere degli Apostoli, il Nuovo Testamento, in sostanza, perché la Chiesa prende la sua dottrina, in primo luogo, dalla Scrittura, poi dalla Tradizione. Ma la Bibbia va meditata. E se uno legge tutta la Bibbia, ha una larghissima spiegazione su tutto il catechismo: nella parte dottrinale, dogmatica; e nella parte morale: l'ascetica, i comandamenti, i consigli, le virtù; e nella parte liturgica, anzi le due liturgie: la liturgia antica che Maria praticò nel primo tempo della sua vita e la liturgia del Nuovo Testamento che Maria praticò, in secondo luogo, dopo cioè che il Figliuolo suo aveva portato la Parola e l'Alleanza nuova fra il cielo e la terra, l'Alleanza che ha il sigillo nell'Eucaristia.
Tutta la liturgia, e antica e nuova, quella del Nuovo Testamento - voglio dire - e quella dell'Antico Testamento, la si impara dalla sacra Bibbia. E per ricordare solo per il Nuovo Testamento, la Messa è tutta composta di frasi bibliche e di letture bibliche come l'Epistola, come il Vangelo. E la parte sacrificale è la storia Qui pridie quam pateretur...1. E la storia dell'Ultima Cena. E quando si arriva alle parole della consacrazione, ecco, quando il sacerdote le pronunzia, si trasforma, avviene quel che è avvenuto nell'Ultima Cena. E così poi, come Gesù ha distribuito il pane consacrato, così viene distribuita la comunione. E prima la fa il sacerdote e poi la offre ai fedeli. E nella Bibbia, i sette sacramenti. E così Messa e sacramenti che son la parte centralissima di tutta la liturgia. Il centro principale, però, la Messa.
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Chi legge l'Antico Testamento deve guardare al tempo futuro perché l'Antico Testamento è ordinato a Gesù Cristo. Chi legge il Nuovo Testamento deve guardare nel tempo passato cioè nella vita di Gesù Cristo. Prima, era la preparazione, dopo viene la realizzazione e viene l'applicazione di quello che Gesù Cristo ha portato al mondo. Leggerla sapientemente. Quanto più belle sono le adorazioni se il soggetto è biblico!
Perciò diverse volte, il cardinal Montini, ai sacerdoti milanesi radunati per la giornata biblica, diceva che bisognava leggerla, meditarla e diffonderla1. Prima, per cultura religiosa; poi per conoscere dove la Chiesa prende la dottrina che poi presenta a noi; e poi per alimentare la pietà. Non c'è altro libro ascetico migliore.
Quanti libri si dovrebbero mettere da parte e quanto più si dovrebbero approfondire: catechismo, Bibbia, Costituzioni e libri liturgici, ma libri liturgici che possono essere di cultura, di istruzione; ma ci sono anche libri liturgici che servono ancor di più per meditazione e che ci portano ad assistere alle funzioni sacre con maggiore intelligenza e con maggior sentimento pio, con sentimento che condivide e si appropria del sentimento stesso della Chiesa, del fine che ha la Chiesa nelle varie cerimonie, nelle varie parti della liturgia.
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Oh! detto questo, volevo raccomandare che si preghi per la diffusione della Bibbia, in modo particolare del Nuovo Testamento e in modo particolarissimo, poi, del Vangelo.
Poi, che la Società Biblica Cattolica Internazionale1 prosperi, sia bene accolta ovunque e si dilati in tutte le regioni dove arriva la Famiglia Paolina.
Attualmente la Famiglia Paolina ha 354 Case, tutti insieme. Oh, se si portasse davvero ovunque e il catechismo e la Bibbia, in particolare il Vangelo, e il libro delle Costituzioni! E si vivessero questi che ci indicano la via di Dio, la via della santità, la via dell'apostolato! Pregare. Poi, può essere che a qualcheduna si presenti anche l'occasione di offrire, dare, consigliare, almeno, la lettura della Bibbia e la diffusione della Bibbia stessa, sì.
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Dunque, onoriamo san Paolo, quest'anno, in questa maniera.
Ecco, l'altare che vogliamo erigere nella chiesa di Regina Apostolorum ci rappresenterà san Paolo in contemplazione, in preghiera. E poi ci rappresenterà i dottori i quali hanno dedotto dal Vangelo, in modo particolare dal Vangelo come è spiegato da san Paolo, la teologia: la teologia dogmatica, la filosofia cristiana, la teologia ascetica e mistica, la teologia sociale, la teologia, poi, che riguarda la liturgia, ecc., in sostanza tutte le parti della teologia cattolica.
Oh, anche se non si ricorderà, diciamo, azione per azione o adorazione per adorazione, questa intenzione per l'anno biblico, ora si può mettere un'intenzione generale che serva per tutto l'anno affinché tutto quello che offriamo a Dio di azioni, azioni e patimenti, servano ad ottenere la grazia che il mondo apprezzi la Parola del Padre celeste, la Parola di Dio e l'accolga e la legga e ne ricavi frutto e impari che lui, l'uomo, è fatto per Dio e che nella Scrittura c'è l'invito di Dio a salvarsi, perché l'uomo si salvi e raggiunga il paradiso e l'uomo impari qual è la via retta, la via giusta da seguirsi per giungere alla salvezza eterna.
Contribuire, quindi, nella vostra maniera, secondo la vostra condizione, alla estensione, alla diffusione, alla conoscenza e alla meditazione della Bibbia.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 32/d (= cassetta 78/a). - Per la datazione, cf PM: «Stiamo celebrando l'Anno biblico» (cf anche c85, c107, c117 in PM). - dAS, 26/8/1960: «Va [il PM] a tenere meditazione alle PD di via Portuense».

2 Per l'Anno biblico, cf SAN PAOLO, nn. 5 e 6 del 1960.

1 Cf At 23,11.

1 GIOVANNI XXIII, cf Omelia del 25 novembre 1958 in occasione della presa di possesso dell'arcibasilica lateranense, in Encicliche e Discorsi di Giovanni XXIII, EP, 2a edizione, Vol. I, p. 38.

2 Cf Lc 8,4-8.

1 Cf Lc 1,38.

1 Missale Romanum, Canon Missae.

1 Si può confrontare G.B. CARD. MONTINI, Discorsi al Clero, arcivescovado di Milano 1963.

1 Sulla Società Biblica Cattolica Internazionale, si veda SAN PAOLO, dicembre 1960, pp. 1-5.