Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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LA SANTITÀ

[218] Gesù crocifisso è per noi luce che ci illumina su tutta la redenzione; è la via su cui dobbiamo camminare per arrivare al vero amore; è la vita perché di là ci viene la grazia. Gesù crocifisso è la nostra speranza: tutta la speranza nostra di salvarci è in lui. Frutto della considerazione sulla passione è un grande amore a Gesù crocifisso. Consideriamo ora che la santità sta nel vero amor di Dio, nell'amare Dio con tutto il cuore sopra ogni cosa, perciò è facile per quelli che hanno buona volontà perché questo nostro Dio non si può cercarlo senza trovarlo1. La santità, la perfezione è una cosa che bisogna desiderare e volere per poterla conseguire. Bisogna desiderarla davvero e non più lasciarsi trascinare da altri desideri. | [219] Quando si vuole amare Gesù Cristo già si ama, e quando veramente si vuole la perfezione, già si è entrati nella via.
La santità consiste nell'amare il Signore. Vi è un complesso di metodi che ha reso difficile la santificazione e a forza di suggerirne dei nuovi, non ci lasciano più muovere. Davide doveva combattere un gigante che metteva spavento a tutti gli ebrei e li sfidava a combattere con lui. Davide si offre e a Saul, che non voleva permetterglielo, disse: «Lo so che sono giovane, ma ho provato tante volte la forza di Dio». Allora Saul permise a Davide di combattere e perché riuscisse vincitore gli prestò le sue armi di ferro, ma Davide così armato si sentì impacciato nei movimenti e preferì correre col suo abito di pastorello e maneggiare soltanto il suo bastone e la sua fionda, riponendo tutta la sua fiducia in Dio. Scelse cinque pietre e con esse colpì a morte il gigante rivale2.
La santità alcuni se la fanno difficile difficile e studiano metodi, consultano libri, come se fosse una cosa che si va a cercare a miglior bottega.
Vedete di non affannarvi: se volete, potete esser sante adesso, purché amiate davvero il Signore. Voi mi direte: Se sapesse
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quante cose passano per la mia testa e nel mio cuore, come la mia fantasia corre e le mie passioni mi turbano!. So tutto questo: ma vi dico che chi ama il Signore con tutto il cuore, sopra ogni cosa è santo. Non impediscono mica tutte queste | [220] agitazioni del cuore, questo fracasso che il diavolo fa alla porta dell'anima, non impediscono la santità, purché si ami il Signore. Non devono turbarvi le tentazioni e neppure i pensieri cattivi se non v'è il consenso: il consenso siamo padroni noi di darlo o no. La sola volontà è regina, e se non vuole, non cede e se cerca Dio lo trova, benché il cuore vada per vie storte, la mente sia allagata da pensieracci, da ricordi strani. Se la punta della volontà è con Gesù, vuole Dio, lo vuole sinceramente, lo vuole sempre, Dio viene e Gesù è con lei e abita in lei. La santità è non volere il male; è cercare Dio di cuore, ma di cuore, con la volontà.
Che tutti i giorni e tutti i mesi si abbia in mente il volere di Dio, il desiderio di dargli gusto e amarlo. Questa è la santità.
Le anime che veramente tendono alla santità e la raggiungono sono sempre brevi, svelte e non si perdono in vane ricerche e discussioni, vanno subito a Dio, vogliono veramente Dio.
Perché questo amor di Dio semplice costituisce la santità? Perché la santità è unione di volontà con Dio, il che importa l'abitazione di Dio in noi e la nostra adesione a lui. La santità è l'incontro di Dio con l'uomo. Dio da parte sua cerca l'uomo, Gesù trae le anime e le trascina. Basta che l'uomo voglia Dio. Ecco la santità: è questa unione, quest'incontro dell'uomo con Dio. Questa unione poi può essere perfetta, eroica, prodigiosa, mistica. Conoscete la pianta | [221] dell'eucaliptus? Ve ne sono circa centosessanta varietà. Di quelle enormi da cui prendono il legno per fare i selciati delle strade, tanto è dura, fino a quelle che sembrano erba. Così nella santità vi sono tanti gradi e si può sempre crescere nel cercare veramente il Signore.
Pratica: 1) Considerare la santità non come una cosa difficile. È un grande inganno del diavolo il crederla una cosa impossibile, credere che la santità esiga chissà quali maltrattamenti del corpo, cilici, ecc. Fanno bene le mortificazioni per togliere gli impedimenti al vero amor di Dio, ma la santità sta nell'amor di Dio, non in essi.
La santità si ottiene chiedendola a Dio e pensando al Signore spesso, cercando di desiderare lui, aspirare solo a lui. Togliamo
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quell'inganno del diavolo che rende così difficile la via della santità perché egli non vuole anime sante. 2) Abituiamoci a un lavoro spirituale anche molto semplice. Non bisogna dimenticare che soprattutto occorre amare Dio e se non si fa questo o quello, ma si ama il Signore, si è già arrivati alla santificazione. Con semplicità, e ovunque e soprattutto domini la carità. «In omnibus caritas!»3. S. Paolo ci dice che qualunque cosa facciamo se non c'è la carità vale niente4; se invece c'è, si possiede già tutto.
3) Le altre virtù, i propositi che si fanno, sono tutti gradini per arrivare a questo, ma sono solo gradini, quindi ogni gradino ha la sua importanza e servono per togliere gli impedimenti e cominciare | [222] la salita al vero amore, cioè camminare verso l'eternità. Tutti gli altri propositi vanno tutti bene, ma non devono essere fini, bensì mezzi: Mi umilio per amare meglio Gesù; esercito la fede per giungere alla speranza e alla carità. Quindi anche la vita religiosa, l'osservanza della vita comune, i voti, ecc., solo per amor di Dio. Se non arriva qui la nostra pietà, gli esercizi di pietà, bisognerebbe fare come Davide che buttava via le armi per camminare spedito; evitare certi metodi ed andare spediti verso Dio. Mentre che quelle anime stanno cercando la via, quella è già arrivata al suo fine, è già unita a Dio. Tutto considerare come mezzo, anche le virtù, per ottenere la carità la quale è il Paradiso. La carità rimane in eterno: è il fine di tutte le virtù, della vocazione, della pietà, della vita religiosa.
Non bisogna credere che una persona perché sta nel mondo non possa farsi santa. Vi sono anime molto semplici nel mondo che amano tanto il Signore e non fanno nessuna figura, ma amano Dio. Quindi non dare troppa importanza a queste cose esteriori, dare invece importanza a quello che sta nel centro, alla carità. La maggiore tra le virtù è la carità, maggiore della fede e della speranza; maggiore perché dura in eterno. La santità è unione con Dio. Abbiate grande fiducia; cercate il Signore sulla via retta, con intenzione semplice e con cuore puro: qui sta la santità.
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1 Cf Sal 9,11.

2 Cf 1Sam 17,32-54.

3 Cf 1Cor 16,14: «... tutto si faccia nella carità»; Col 3,14: «... al di sopra di tutto vi sia la carità».

4 Cf 1Cor 13,1-3.