Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21. FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 21 maggio 19671

Il Vangelo di oggi2.
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque, e ammaestrate tutte le nazioni battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo e insegnando loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato. Ed ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo».
Leggiamo anche insieme l'Epistola3, perché è una glorificazione della Santissima Trinità.
O abisso di ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono impenetrabili i suoi giudizi e inesplorabili le sue vie! Chi, infatti, ha conosciuto il pensiero del Signore? Chi è stato suo consigliere? Chi, con i propri doni l' ha prevenuto così da restare in credito con lui? Poiché tutto è da lui, per mezzo di lui e per lui. A lui la gloria nei secoli. Amen.
La giornata è per la glorificazione della Santissima Trinità, la gloria alla Santissima Trinità. Il battesimo ci è stato dato con il sacramento in cui siamo stati battezzati; e tutti i sacramenti che si applicano, dal battesimo fino all'ultimo sacramento, l'Estrema Unzione, è tutto in nome della Santissima Trinità, Gesù Cristo Salvatore. Allora: «Abisso di ricchezza della sapienza e della scienza di Dio», sì.
Che cosa possiamo conoscere della Santissima Trinità? Il mistero più grande è il mistero della Trinità; e poi c'è il secondo, che è in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato e morto sulla croce. Salvezza. I due grandi misteri, quindi. E credere la Trinità e la redenzione che ci è stata compiuta dal Figlio di Dio incarnato, Gesù.
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Noi dobbiamo dare gloria a Dio: Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis1, sì. E quando è nato il bambino Gesù, gli angeli hanno già cantato la gloria al Signore: Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis, sì.
Ma la gloria della Trinità: quella che possiamo dare noi, e quella che si danno le tre Persone fra di loro. La gloria. La gloria infinita del Padre verso il Figlio e lo Spirito Santo. E il Figlio che dà gloria al Padre e allo Spirito Santo. E lo Spirito Santo per il Padre e il Figlio. Quella è la gloria infinita che si danno le tre Persone vicendevol[mente]. Quello è infinito, l'una con l'altra Persona. Ora, questo noi non possiamo farlo, ma possiamo veramente ammirare la gloria che vi è tra le divine Persone. Quella gloria che si dà infinitamente e continuamente da le diverse Persone della Santissima Trinità, quella non possiamo darla, ma è infinita, questa è la gloria infinita tra le diverse, le divine Persone. Noi possiamo soltanto ammirarla.
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Ma poi la gloria esterna, quella che possiamo dare noi, la gloria esterna, riguardo che possiamo lodare il Signore e glorificare il Signore come è, secondo ci insegna la Chiesa. Sempre glorificare Dio. E al Signore si deve dare tutta la gloria di Dio, si deve dare tutta la gloria a Dio per tutti i beni che il Signore ha dato, per la grandezza che è di Dio, tutto. Dobbiamo la nostra parte. Glorifichiamo la Santissima Trinità: «Abisso di ricchezza della sapienza e della scienza di Dio»! Perché Dio è infinito, è il Creatore, il Padre celeste. E poi il Figlio che si è incarnato, e lo Spirito Santo che comunica la grazia. Quindi la grande preghiera, la grande glorificazione: «Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo». «Abisso di ricchezza della sapienza e della scienza di Dio»! Abisso. Che nessuno di noi può comprendere Dio, tutto. No. Potremo lodarlo sulla terra, e poi la gloria che si darà in cielo alla Trinità.
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«Quanto sono impenetrabili i suoi giudizi ed inesplorabili le sue vie»! Noi non capiamo le vie di Dio. «Inesplorabile le sue vie».
«Chi, infatti, ha conosciuto il pensiero del Signore? Chi è stato suo consigliere?». No, noi non siamo capaci e non possiamo conoscere.
«Poiché tutto è da lui, - tutto ciò che abbiamo è da lui - per mezzo di lui, e per lui. A lui la gloria nei secoli».
E quindi: «Sei benedetto tu che scruti gli abissi, o Signore, e siedi sopra i cherubini»1.
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Quindi, dopo il tempo della redenzione, dal giorno in cui si è incominciato con l'anno liturgico, quando si è fatta la preparazione al presepio, e poi la vita privata di Gesù, e poi la vita pubblica, e poi la redenzione e risurrezione di Gesù Cristo. E poi, Gesù Cristo risuscitato e salì al cielo alla destra del Padre. Questi sono i circa sei mesi della redenzione. Da adesso in avanti, fino a di nuovo all'anno successivo, allora dev'esser tutta una glorificazione a Dio Padre, a Dio Figlio e allo Spirito Santo. Si incomincia per la Messa e vi è il Gloria. E poi nei Messali e quelli che sono i Salmi, i Vespri, e poi tutte le preghiere, la Chiesa vuole che siano concluse con il Gloria. Sì.
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Adesso, quali risultati e quali conseguenze? Ammiriamo la Santissima Trinità: Dio, un solo Dio in tre Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. Questo si contemplerà e si vedrà nel cielo, paradiso. Ma che in continuità, il Gloria al Signore; è grande giaculatoria, la grande giaculatoria. Perché ce ne sono tante preghiere, espressioni e preghiere, ma la gloria maggiore, quando si espone e si vuole glorificare il Signore col Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto (...).
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Ora le conclusioni: sentirci povere creature; misere creature che siamo, sì; noi che siamo così piccoli e che siamo peccatori. Ma alzare un po' il nostro sentimento, il nostro pensiero, glorificare la Trinità. Là si contemplerà la Santissima Trinità, in cielo.
Oh! In conclusione, di conclusione questo: che possiamo noi credere il primo dogma, quello che è il mistero: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. E poi, il secondo mistero, verità: la incarnazione, la morte, risurrezione di Gesù Cristo, salì al cielo. I due grandi dogmi fondamentali. Poi ci sono gli altri, come è l'Eucaristia, gli altri misteri.
Ora la nostra conclusione: che cerchiamo e vogliamo... alla gloria massima che possiamo dare: gloria al Padre. «Poiché tutto è da lui - tutto è da Dio -, per mezzo di lui e per lui. A lui la gloria nei secoli. Amen».
«Sei benedetto tu che scruti gli abissi, o Signore, e siedi sopra i cherubini». Tu che scruti gli abissi, o Signore. «Sei benedetto nel firmamento del cielo, o Signore, e degno di gloria per sempre. Sei benedetto, Dio dei nostri Padri, o Signore, e degno di lode per sempre. Alleluia»1.
Quindi la giornata sia raccolta in questa umiltà, per noi; e quello che è la gloria, alla Trinità. Quindi siamo creature, noi non avevamo nulla, almeno adesso ringraziare il Signore.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 146/d (= cassetta 238/a.1). In PM, nessun accenno cronologico (cf nostra nota in c131). - dAS, 21 maggio 1967 (domenica): «Messa e meditazione in cappella di CGSSP».

2 Mt 28,18-20.

3 Rm 11,33-36.

1 Lc 2,14.

1 Graduale della Messa.

1 Graduale della Messa.