Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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47. DOMENICA III DI AVVENTO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 17 dicembre 19671

Dal Vangelo secondo Giovanni2.
In quel tempo: I Giudei da Gerusalemme mandarono a Giovanni sacerdoti e leviti per domandargli: «Chi sei tu?». Ed egli riconobbe e non negò, e riconobbe: «Non sono io il Cristo». E gli chiesero allora: «Chi dunque? Sei Elia?». «No», rispose. «Sei il profeta?». «No», rispose ancora. E allora gli domandarono: «Chi sei tu? Affinché noi possiamo dare una risposta a quelli che ci hanno mandato. Che dici di te stesso?». Ed egli: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». E gli inviati, che erano farisei, lo interrogarono ancora, dicendo: «Perché dunque battezzi se non sei né il Cristo, né Elia, né il Profeta?». Rispose loro Giovanni: «Io battezzo in acqua, ma in mezzo a voi c'è uno che non conoscete; è lui che viene dopo di me ed è passato davanti a me, ed io non sono degno di sciogliergli la cinghia dei suoi calzari». Questo avvenne in Betania al di là del Giordano, dove Giovanni battezzava.
E la domenica attuale è domenica di letizia per la vicina solennità del Natale.
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore; e lo ripeto, siate lieti. La vostra mitezza sia manifesta a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!3.
Quindi la preparazione al Natale. La preparazione al Natale in questo senso: la fede: che crediamo il Figlio di Dio incarnato, bambino; e la speranza che abbiamo di arrivare alla santità; e poi, terzo, l'amore al Signore.
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Giovanni era colui che doveva fare la strada al Signore. E predicava lontano, predicava a Betania, e battezzava con l'acqua in segno di penitenza. Allora, quelli che sono [stati] mandati a parlare a Giovanni per sapere chi fosse: «Chi sei tu?». Ed egli riconobbe e non negò, e riconobbe: «Non sono io il Cristo». E quindi non è né Elia, né un profeta. E allora gli domandarono: «Chi sei tu? Affinché possiamo dare una risposta a quelli che ci han mandati». E allora: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto». Quindi non è il Messia. E gli inviati, che erano farisei, lo interrogarono ancora dicendo: «Perché, dunque, battezzi, perché non sei né il Cristo, né Elia, né il Profeta? Rispose loro Giovanni: «Io battezzo in acqua - ma poi un altro battesimo che è quello, poi, il battesimo di Gesù Cristo -, ma in mezzo a voi c'è uno che non conoscete». E cioè, che ancora essi non conoscevano colui che doveva venire, cioè il Messia. E allora dobbiamo portare la risposta: «Io non sono degno di sciogliere le cinghia dei suoi calzari». Questo avvenne in Betania.
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Allora, la preparazione al Natale. E adesso siamo già nella novena. La novena con la fede e con attesa di un aumento di grazia, sì. Perché, man mano che noi possiamo crescere in grazia, allora il progresso spirituale, e aumentare i meriti per la vita eterna.
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Questo periodo è, la liturgia, la preparazione al Natale. E poi l'Epifania, e poi avanti, nel corso dell'anno: Quaresima, Pasqua, e poi l'Ascensione di Gesù, la discesa dello Spirito Santo. E tutta la liturgia per circa sei mesi e altri sei mesi. Sei mesi per la redenzione. E poi gli altri sei mesi, l'applicazione: come noi possiamo e desideriamo ricevere i beni, le grazie, gli aiuti del Figlio di Dio incarnato. Morì sulla croce il Salvatore nostro. Quindi non possiamo sempre dire che l'augurio dell'anno... ma secondo c'è l'anno civile che comincia dal 1° gennaio, ma se si guarda l'anno liturgico è cominciato dalla prima domenica di di... Questo la liturgia. Le domeniche del tempo attuale, il tempo attuale dell'Avvento, sì.
Possiamo avere coscienza di avere avuto un progresso, oppure siamo stati fermi, oppure anzi, che fossimo poi caduti indietro? L'esame di coscienza, ecco.
E il Signore Gesù non si era ancor manifestato e già i sacerdoti e i leviti domandargli: «Chi sei tu?». E cioè, prima ancora che Gesù si fosse dimostrato, esposto, già cominciavano a pensare. Pensare che cos'è il disordine, il male, pensando come predicava Giovanni e poi l'attesa del Messia.
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Oh! Allora la conclusione di questa preparazione: della mente: fede; pensare sempre secondo la fede, pensare secondo la fede e ragionare secondo la fede; e poi, secondo: la purificazione dei nostri difetti, delle nostre miserie, dei nostri peccati di quel che abbiamo perduto e di quello che abbiamo anche commesso contro la grazia, contro il Signore, e allora la prepara... quello che è la speranza, la speranza mediante la grazia del Signore; oh! quindi, avere la speranza di un aumento di grazia anno per anno; e poi la grazia dell'amore a Dio e amore al prossimo, sì. A Dio, Padre celeste, al Figlio di Dio incarnato. Gloria al Padre, gloria al Figlio e gloria allo Spirito Santo. E poi l'amore agli uomini che sono immagine di Dio. Quindi, l'amore a Dio e l'amore al prossimo.
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Perché, entrando nell'eternità dobbiamo avere la preparazione, la preparazione per l'ingresso in cielo. Bisogna però che il nostro intimo sia tutto, tutto secondo il Vangelo. Quindi, unione intima col Signore e amore, e poi le anime, con l'amore alle anime, sì. Non sempre si approfondisca bene la carità, l'amore a Dio e l'amore al prossimo. Bisogna che noi, poco per volta, pensare secondo la fede e secondo la speranza e secondo la carità, sì. La perfezione: se c'è fede profonda, e c'è speranza sicura, l'amore al Signore completo, l'amore al prossimo, sì. Non troppe distrazioni, ma piuttosto intimamente, Gesù con noi, sì, allora egli domina se noi in continuità...
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Allora bisogna che mettiamo i nostri propositi in questa novena celebrandola con fede e con speranza e con amore. Attendere il Bambino Gesù, e considerando quella grotta dove il Bambino si è presentato: Maria, Giuseppe e il Bambino. E così vissero assieme Gesù, Maria, Giuseppe fino al momento in cui è passato dalla vita presente alla vita eterna, Giuseppe, sì. Quindi, questa preparazione in fede, in speranza e in carità. Speranza di cui abbiam tanto bisogno di tanta grazia. E poi che non ci siano delle tendenze umane, ma sia[no] tutte le tendenze verso il Signore, verso l'eternità, sì. Approfondire quindi la fede e la speranza e la carità pensando al presepio. In gaudio.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 153/a (= cassetta 245/b.1). Per la datazione, cf PM: «E adesso siamo già nella novena del Natale. - dAS, 17 dicembre 1967 (domenica): «Messa e meditazione alle PD in cappella di CGSSP».

2 Vangelo: Gv 1,19-28. Epistola: Fil 4,4-7.

3 Introito.